Diciamo che fondamentalmente i discorsi che fate sono giusti, o meglio improntati al buon senso; considerate però che ci troviamo sempre tantissime scelte sul groppone, che nel bene o nel male condizionano la nostra vita. La tipologia d'educazione, il comportamento dei genitori, l'alimentazione...l'ambiente in età infantile e genericamente prepuberale ha un effetto stratosferico sul nostro corpo/psiche, praticamente veniamo plasmati da ciò che ci circonda.
Questo immane offtopic era solo x ribadire che la scelta vegetariana, x quanto discutibile, è solo una delle tante che ci vengono imposte...biologicamente è sostenibile come scelta, basta avere le nozioni come ho già detto. Quello che fà rabbia sono le coppie di genitori, magari dei ventenni hippies che si ritrovano con un pargoletto e decidono di farlo crescere vegetariano senza sapere come si fà.
Sul discorso di somoja del fatto che siamo stati creati onnivori...
L'UOMO è ONNIVORO ?
La classe dei carnivori si distingue dalla struttura fisica predatoria (artigli, canini sviluppati), mascelle con movimento solo verticale per ghermire e bloccare la preda, intestino breve (solo 3 volte la lunghezza del proprio tronco) per evitare una sosta prolungata della carne ingerita facilmente putriscibile, secrezione gastrica fortemente acida (10 volte più abbondante rispetto ad un animale erbivoro) per digerire le abbondanti proteine, presenza dell'uricasi (enzima che neutralizza l'eccesso di acido urico), mancanza di pori sulla pelle (per evitare fenomeni di cristallizzazione dei sali dell'acido urico e conseguenti artriti), mancanza della ptialina nella saliva (inutile se non si devono digerire amidi), liquidi organici a pH acido, attitudine allo scatto e alla potenza ma scarsa resistenza.
La classe degli erbivori è caratterizzata da struttura fisica forte ma non aggressiva, dentatura priva di veri incisivi superiori per addentare frutti e di canini per dilaniare, molari adatti a triturare l'erba, mascella provvista anche di movimento laterale, saliva ricca di ptialina, intestino lungo sino a 20 volte il tronco, 4 stomaci comprensivi di camera di fermentazione (nella quale possono svilupparsi i batteri che trasformano la
cellulosa e le fibre indigeribili dei foraggi in preziose proteine).
La classe degli onnivori è infine composta da parenti stretti dei carnivori, in grado di adattarsi ad una dieta più varia ma paludati di molte caratteristiche fisiche dei carnivori stessi e di una certa aggressività, come ad esempio il cane o l'orso.
Adesso osserviamo l'uomo: struttura fisica non offensiva (priva di naturali strumenti per conquistare le prede), tubo digerente lungo 12 volte la lunghezza del tronco, mandibole deboli e non pronunciate capaci di movimenti verticali e orizzontali, secrezione salivare provvista di ptialina, dentatura sviluppata sopratutto negli incisivi per mordere e addentare frutti e nei molari piatti e robusti per macinare semi, stomaco debole e poco acido, mancanza dell'uricasi, campo visivo ampio, stereoscopico e visione dei colori per individuare meglio i frutti colorati, ghiandole sudorifere diffuse in tutto il corpo; inoltre il suo intestino ha bisogno di stimoli che favoriscano il movimento peristaltico come frutti, cereali ed ortaggi, che a differenza della carne hanno questa attitudine.
La grande capacità dell'intestino crasso e del colon dimostra la loro conformazione adeguata per la sosta ed il transito di scorie di cellulosa e lignina (fibre), eventi che non si verificano nel caso dell'alimento carneo privo di scorie indigeribili. Il crasso inoltre per ottimizzare la sua funzione deve avere un contenuto acido: i semi, le radici e i frutti lasciano in esso residui acidi, mentre le carni lasciano residui alcalini (ammoniaca e altre basi).
Da tutto questo l'uomo non sembra rientrare né nella classe dei carnivori, né in quella degli erbivori e tanto meno in quella degli onnivori, mentre invece presenta tutte le caratteristiche della classe dei frugivori (le scimmie ad esempio) ed in modo minore quelle della classe dei granivori (tipo scoiattolo o topo).
L'uomo ha una mano pensile come le scimmie e i roditori, adatta per afferrare e cogliere frutti ed oggetti tondeggianti; inoltre se consideriamo la placenta, che il biologo inglese T. H. Huxley riteneva la miglior base per la classificazione della specie, l'uomo è sicuramente da ritenere appartenente alla categoria dei frugivori dato che la placenta umana è discoidale come quella delle scimmie antropoidi.
Anche la posizione della mandibola e della dentatura inferiore, rientrante rispetto alla dentatura superiore, è tipica non solo dell'uomo ma anche delle scimmie e degli animali vegetariani in genere.
Pare proprio che l'uomo abbia come cibo elettivo semi, frutta, verdura e ortaggi. Del resto è provato che allo stato naturale può vivere in perfetta salute nutrendosi soltanto di frutti e radici: ne fanno un valido esempio gli indigeni delle isole Marianne che pur essendo vegetariani, nutrendosi solo di frutti e radici crude e non cuocendo nessun alimento, sono forti ed in grado di trasportare sulle spalle fino a 250 kg., esenti da malattie e con durata della vita media nettamente superiore a quella europea
(A. Brauchle in Handbuch der Naturheilkunde, Stoccarda 1952).
Essere in armonia con la propria fisiologia comporta il rimanere in perfetta salute; è come dire lasciare al leone la sua carne, allo scoiattolo le sue noci ed i suoi frutti, alla pecora la sua erba e le sue radici.
Nella storia dell'uomo l'avvento del cibo carneo è così recente e innaturale da non aver fatto scattare meccanismi evolutivi in tal senso. I nostri molari sono ancora a quelli delle nostre cugine scimmie ed il nostro intestino è ancora troppo lungo e poco acido per consentire il transito di carne.



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