Allora.
88,95kg
DISCLAIMER: SUPERPIPPONE, SOLO PER LETTORI FORTI
Oggi avevo le singole, ma siccome da tempo non portavo mia moglie fuori a cena, ho deciso di provarle in Emilia, dopo una bella cena a base di gnocco fritto e tortelli.
Colazione con cappuccino, crostate e non so più quanto pane e marmellata, visita prolungata ai servizi igienici e partenza per il palasport di Taneto, luogo malsano afflitto da caldo torrido e stormi di mosche.
All'arrivo, con il mio solito mood spaesato, suscito subito la compassione del grande Tony Musante, che mi assiste nella presa delle altezze. Che non è un assalto erotico a una gongrega di belle regine, bensì la regolazione dei rack per panca e squat.
Procedo poi al peso, che risulta poco sotto gli 89 chili. Confesso che un po' di paura di aver sforato i 93 ce l'avevo per quanto ho mangiato. Concludo le operazioni preliminari con il controllo dei materiali. Saluto coach Pisano, che mi raccomanda di cominciare a riscaldarmi per lo squat a circa mezz'ora dall'inizio della gara, previsto per le dieci.
Memore dell'esperienza di Bolzaneto, però, mi faccio prendere dalla paranoia di non riuscire a riscaldarmi adeguatamente e comincio praticamente subito. Arrivo a una singola, inopinatamente leggera, con 100kg e mi accorgo con terrore che mancano venti minuti alle dieci. Il mio sguardo vaga angosciato per la sala e presto incontra quello di Pisano che, appreso della mia riscaldatio precox, prima strabuzza gli occhi e mi domanda perché, poi legge il panico nel mio viso e trova una soluzione: fai una doppia con 80, una singola a 90 e un'altra a 100 a cinque minuti dall'inizio. Eseguo, e arrivo decisamente bello riscaldato all'ingresso della zona pedana.
Ovviamente sono il primo, sebbene nell'ordine scritto sul foglietto all'entrata il mio nome comparisse per quinto o sesto, dato che alcuni hanno dichiarato entrate basse fasulle per stare nel primo gruppo e finire in anticipo la gara.
Vado su per un primo tentativo di squat a 110 che sale veramente facile, per cui Pisano vorrebbe chiamare 120 ma poi, appreso che non li ho mai fatti in vita mia, ci accordiamo per dei più cauti 117,5, che effettivamente salgono senza problemi. A quel punto lui mi dice 125 e io mi butto, e vanno alla grande, nemmeno tanto lenti. Contentissimo perché non li avevo mai fatti, perché ho percepito del margine e perché Pisano mi ha confermato quello che mi aveva già detto Doc: che la mia tecnica mi penalizza tanto e con qualche accorgimento potrei sollevare parecchio di più.
Il tempo di un salto in tribuna, due chiacchiere e una bevuta (di acqua e zuccheri) ed è già tempo di riscaldarsi per la panca. Stavolta regolo meglio i tempi e sono pronto e super carico. Il coach era un po' perplesso sul partire da 85kg e poi chiamare 92,5, dato che secondo lui un salto di oltre cinque chili sarebbe stato poco gestibile, ma non facciamo in tempo a modificare l'entrata, quindi faccio la prima senza problemi e vado per la seconda. I 92,5 salgono abbastanza facili, anche se sforzo parecchio la zona lombare. Io sono gasatissimo e vorrei chiamare 100, ma mi si fa riflettere e proviamo 97,5. Devo ammettere che sentivo proprio di poterli fare. La discesa è tranquilla, il fermo lunghissimo, provo a risalire ma quando si esaurisce la spinta dal petto le mie braccine mi tradiscono. Scambio di opinioni con il coach: troppo lunga la traiettoria, troppo secche le braccia. Dovrei mettere su un po' di board naturale e rinforzare i tricipiti.
Finita la panca, sono un po' preoccupato, visto che sento la zona lombare parecchio contratta e temo possa risultarne penalizzato lo stacco, che è l'unica alzata dove ho qualche possibilità di non arrivare ultimo.
Per questo sono ansioso di cominciare il riscaldamento, e arrivo abbastanza velocemente a giocare con 120kg. Poi faccio una singola a 140 e una a 150 che mi pare veramente pesante. Lo dico a Pisano, che mi rivela una verità per iniziati: lo stacco È PESANTE. Arrivo in pedana con questa consapevolezza e tiro su i miei 160, poi tiro su pure i miei 170 e alla fine, con una convinzione che scopro di avere lì e allora, tiro su pure 180kg. Ma neanche difficili. Pesanti sì, ma non difficili. E mi danno una botta di adrenalina che se mi dicessero che posso chiamerei 190 e poi 200, convinto al cento per cento di farli.
Mi fermo qui, anche se continuerei a scrivere per ore, perché adesso devo chiamare tutti quelli che conosco per parlare loro di quest'esperienza fenomenale fino a sfinirli.
Aggiungo solo una piccola considerazione "filosofica". Ci sono due momenti che secondo me rendono meraviglioso questo sport.
Il primo è quello in cui sei convinto di non riuscire a fare una cosa e poi la fai.
Il secondo è quello in cui sei convinto di riuscire a fare una cosa, non ci riesci ma poi ti carichi a molla perché vuoi, anzi devi, riuscire a farla.
Buon weekend,
Morgante
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