2) Principio della continuità o durata del carico per l’intero anno




Il secondo fondamentale principio del carico preso in esame da Harre rivolge all’atleta la richiesta di allenarsi senza interruzione per tutta la durata della stagione agonistica e dell’anno solare, inserendo all’interno di quest’ultimo, quasi si trattasse di un micro ciclo di scarico, un breve periodo di transizione da un anno all’altro o da un macrociclo all’altro (qualora siano previsti due macrocicli all’interno dell’anno), senza che si verifichi alcuna netta frattura ma semmai in modo tale che lo stato di allenamento possa continuamente svilupparsi e tendere verso un carico complessivo più elevato.

Alla base di detta esigenza vi sono i rapporti codificati fra il carico e l’adattamento ovvero il concetto di unitarietà tra l’organismo umano ed il mondo circostante, per cui dalla continuità di allenamento deriva un elevato carico generale e quindi un aumento della prestazione.
Al contrario, eventuali interruzioni del processo di allenamento condurrebbero ad un’involuzione degli adattamenti ed ostacolerebbero lo sviluppo di prestazione; inoltre ripetute ed estemporanee interruzioni facilitano l’insorgere di disturbi nello stato di salute e maggiori difficoltà nella ripresa degli allenamenti.

Quanto appena affermato spiega perché - a giudizio degli autori - non sia consigliabile l’abitudine spesso invalsa in molti sport, specialmente tra atleti non di elite, di effettuare lunghi periodi di vacanza o sosta totale nel tentativo di cercare un ristoro soddisfacente.
In realtà il recupero passivo totale non dovrebbe superare la settimana, fatti ovviamente salvi i casi di infortuni, mentre i micro cicli o le fasi di transizione dovrebbero essere posti al termine di ogni macrociclo o anche al suo interno ma consistere in forme più blande o magari variate di allenamento, evitando un prolungato abbandono del gesto motorio principale o cadute verticali di carico.


Il punto di partenza per la costruzione dell’allenamento secondo il principio di continuità sono le leggi di sviluppo dello stato di allenamento.
A tal proposito giocano un ruolo di primo piano due fattori:

a) I più elevati risultati sportivi nella disciplina di gara sono raggiungibili solo a patto di elevare il livello del complesso generale delle componenti determinanti lo stato di allenamento; ciò riguarda le qualità fisiche ed intellettuali, lo sviluppo di nuove capacità sportive tecnico tattiche e la loro assimilazione, l’acquisizione di determinazioni volitive e caratteriali.
Si tratta di presupposti da creare e far crescere mediante esercitazioni specifiche e generali, per le quali necessita un considerevole periodo di tempo nel macrociclo e dunque continuità di preparazione.

b) L’elevato livello delle singole componenti dello stato di allenamento è comunque sufficiente per condurre a notevoli risultati atleti giovani e principianti o intermedi; tuttavia, per ulteriori sviluppi, è necessario collegare tutte le componenti in modo complesso, prendendo in considerazione le esigenze di gara. A questo scopo ottemperano i carichi specifici, suscettibili però di provocare un logorio a lungo andare, tanto più rapido quanto maggiore è la densità delle gare e la parte dedicata ai carichi specifici nella preparazione.
L’atleta può ovviare ad un inevitabile decremento riducendo temporaneamente la parte riservata ai carichi specifici ed elevandoli di nuovo, in assenza di gare, dopo un periodo di parziale recupero attivo.


Entrambe le direttive sopra esplicate richiedono, pertanto, un periodo di allenamento prolungato e continuo, al cui interno poter inserire e svolgere tutte le esercitazioni reputate necessarie per le fasi di tempo previste nonché gli opportuni periodi transitori e di scarico atti a creare il fenomeno di compensazione per l’ottimale ed efficace distribuzione dei livelli prestativi nei momenti salienti della stagione e per tutto l’arco della stessa.

L’organizzazione generale dell’annata di allenamento, che preveda tutte le componenti illustrate ricomprese nell’articolarsi delle relative fasi, in una successioni di periodi preparatori, specifici, competitivi e transitori rivolti al raggiungimento del massimo livello prestativo e coincidenti con le principali competizioni ed attraverso la continuità dello stato di allenamento, è contrassegnata dal termine di “periodizzazione” dell’allenamento.
La costruzione dell’allenamento annuale in periodi tramite la ciclizzazione degli stessi, che prenderemo in esame nel punto seguente, si fonda appunto sul requisito essenziale della continuità di carico per l’intero anno.