
Originariamente Scritto da
Tonymusante
si, aldilà del regime imperante all'epoca nella Germania Est, Harre ed i suoi erano all'avanguardia non solo per lo studio della fisiologia umana e per didattica di allenamenti ma proprio a livello di analisi sociologiche e introspettive.
Del resto, data l'importanza che l'attività sportiva aveva in quel Paese, l'atleta e l'uomo erano visti come un tutt'uno, sin dall'adolescenza,non soltanto una volta raggiunti i più alti livelli prestativi.
La convinzione era che, data per assodata la necessità che vi fossero delle qualità genetiche alla base degli atleti che potevano partecipare alle competizioni d'elite, la differenza successivamente la facessero la meticolosa ricerca del miglioramento tecnico, l'organizzazione razionale dei carichi di lavoro e il sistema relazionale che veniva a crearsi intorno alla figura dell'atleta in tutti i suoi risvolti sociali: in primis i rapporti tra allenatore ed atleta e tra quest'ultimo con i compagni di squadra, poi con il suo team in senso generale e con l'intera nazione nella quale doveva identificarsi.
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