Risultati da 1 a 15 di 34

Discussione: I principi dell'allenamento sportivo nella "Teoria" di Harre.

Visualizzazione Ibrida

  1. #1
    Data Registrazione
    Jan 2007
    Località
    CAP 00150....di panca, Roma
    Messaggi
    3,768

    Predefinito

    Carico Interno e Sovraffaticamento



    Per un ottimale orientamento in ordine al carico da somministrare e ad una costruzione razionale dei microcicli di allenamento, è necessario che l’allenatore sia informato sulla situazione inerente al carico interno, ovvero quello percepito e gravante sull’atleta.
    Nella pratica quotidiana è possibile fare una sommaria valutazione del carico interno in relazione ai sintomi di stanchezza mostrati, come anche in base al decorso ed al ritmo del recupero.
    Buoni effetti allenanti li provoca un carico atto a produrre un intenso affaticamento, dopo il quale tuttavia l’atleta dovrebbe ancora essere in grado di proseguire fisicamente e mentalmente una giornata lavorativa o di avere un buon rendimento scolastico e di studio; inoltre dopo 24/48 h. dovrebbe essere capace di proseguire il programma di allenamento senza sforzi evidenti ed eccessivi.

    A questo proposito, Sotow ed Iwanow hanno stilato una tabella indicativa con quelli che possono rilevarsi come i sintomi più importanti e significativi dopo sforzi di differente entità; in rapporto al grado con cui tali sintomi si esprimono può operarsi la distinzione tra carico minimo, medio, ottimale e limite.

    [ndr: ve la posto sotto e scusate se con la scannerizzazione è uscita lievemente storta ]


    tabella redatta e completata da Sotow e Iwanow:
    sintomi di affaticamento dopo uno sforzo di differente entità
    .

    ...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...

  2. #2
    Data Registrazione
    Jan 2007
    Località
    CAP 00150....di panca, Roma
    Messaggi
    3,768

    Predefinito

    Sovraffaticamento


    Se le esigenze dell’allenamento ed il carico complessivo della vita quotidiana corrispondono alla capacità di sopportazione di un dato atleta, solitamente pure lo stato di allenamento progredisce e si ottengono migliori risultati nei test, nei controlli di prestazione ed in gara.
    L’affaticamento che si manifesta durante e dopo ciascun carico viene eliminato in modo relativamente rapido, con un ritmo che dipende dal carattere e dalla quantità del carico stesso.
    La stanchezza causata da carichi di durata prolungata e di media intensità permane per un periodo sensibilmente più lungo rispetto a carichi di breve durata ma di intensità più elevata (allenamento di velocità).
    Di regola, dopo un periodo di max 2 giorni anche a seguito di carichi notevoli si ristabilisce il valore di riposo iniziale.
    Pertanto, potremmo definire l’affaticamento come un processo fisiologico in conseguenza di carichi che devono essere sempre commisurati alla capacità di prestazione e di sopportabilità dell’atleta.


    Si parla invece di sovraffaticamento quando il carico complessivo dell’atleta - dovuto alla somma di allenamento, professione, studio, ecc. - supera la capacità di prestazione e tollerabilità del medesimo.
    In questo caso, la capacità di prestazione non si ristabilisce del tutto, manifestando una progressiva e inarrestabile tendenza al decremento fino all’eliminazione delle cause che hanno provocato il sovraffaticamento.
    Si registrano significative alterazioni nell’attività del sistema nervoso centrale, che si ripercuotono soprattutto sulle ottimali correlazioni tra eccitazione ed inibizione.

    Israel distingue tra uno stato di superallenamento basedovoide, con preponderanza del processo di eccitazione nervosa ed uno stato di superallenamento addinosoide, dove invece predominano i processi di inibizione: l’insorgere di una o dell’altra forma è favorita dalle tipologie soggettive del sistema nervoso e dal carattere del sovraffaticamento.
    Sempre secondo Israel, infatti, i processi di inibizione si rafforzano in particolare sotto l’influenza di carichi di durata estremamente prolungata con leggero superdosaggio continuativo dell’entità di carico; mentre l’eccessiva eccitazione si manifesta specialmente con l’eccedere dei carichi di intensità massimale e sub massimale o per una troppo accentuata richiesta di capacità di concentrazione nell’assimilazione di movimenti complessi.


    Appare dunque in tutta la sua evidenza l’imprescindibilità di una proficua collaborazione tra atleta, allenatore e medico sportivo (o equipe sanitaria).
    Harre non condivide il concetto prevalente in anni trascorsi che il sovraffaticamento sia in genere da attribuirsi all’eccessiva quantità del carico in se, poiché spesso la sintomatologia sopra esposta si riscontrava, in passato, pure con pianificazioni che prevedevano carichi molto al di sotto di quelli successivamente dimostratisi tollerati.
    A parere di Harre & C. le cause del sovraffaticamento vanno perlopiù ricercate negli errori commessi nella metodica di allenamento, in una condotta o tenore di vita non adeguati o in emotività e stati psichici estranei all’allenamento.


    tabella Harre: motivi che provocano o favoriscono uno stato di sovraffaticamento




    Prima che inizi il calo del livello di prestazione sono ravvisabili una serie di segnali premonitori; è quindi importante distinguere tra i normali sintomi di stanchezza, destinati a scomparire rapidamente e quelli dovuti al sovraffaticamento che permangono più a lungo.
    Ad esempio, occasionali disturbi del sonno, dopo una seduta molto impegnativa, contraddistinguono un isolato carico limite ma un’insonnia continuata deve senza dubbio essere valutata diversamente.
    Il numero ed il grado di manifestazione dei sintomi in parola sono differenti. Si parte spesso con sintomi di natura psichica quali mutamenti d’umore, diminuita capacità di concentrazione ed aumentata eccitabilità; possono seguire disturbi del sonno, sudorazione abbondante, inappetenza che contraddistinguono uno stato già avanzato e devono essere valutati ed offrire motivo per energiche misure di intervento al fine di evitare disturbi più seri, con conseguenti difficoltà di coordinazione nel gesto atletico e irreversibile calo della condizione dallo stato di allenamento fin lì costruito.

    I risultati dell’analisi della sintomatologia e del confronto tra allenatore ed atleta devono improntarsi alla massima fiducia reciproca: sarebbe maldestro il tecnico che interpretasse le giustificate lamentele dell’atleta da lui allenato come una mancanza di energia e di entusiasmo.
    Disturbi di poco conto sono facilmente eliminabili, mentre sovraffaticamenti persistenti possono condurre a manifestazioni patologiche quali alterazioni del ritmo cardiaco, esaurimento del potenziale biochimico, ecc., che comportano un’inevitabile e veloce calo della prestazione non più compensabile nel ristretto periodo del macrociclo.
    Quindi è consigliabile, qualora si ravvisino i primi certi e importanti segnali ed aldilà dei motivi specifici che li hanno indotti, ridurre il carico complessivo del lavoro e, contemporaneamente, porre in atto o intensificare quegli accorgimenti atti a promuovere il recupero: massaggi, esercizi di recupero attivo, accorgimenti alimentari e d’igiene personale, sospendendo altresì gare e test di prestazione.
    Non è tuttavia opportuno ricorrere al riposo assoluto, poiché l’improvviso rilassamento potrebbe provocare ulteriori imprevisti disturbi.
    Non appena invece si nota la scomparsa dei principali sintomi che avevano indotto agli interventi citati, si può con prudenza elevare dapprima l’entità e più tardi l’intensità del carico.
    Si dovrà tuttavia dedicare del tempo alla scoperta, disamina e valutazione delle cause del sovraffaticamento, onde eliminarle e correggere di conseguenza il programma di allenamento, apportando le opportune modifiche alla struttura del carico, ossia al rapporto tra entità ed intensità, ai mezzi di allenamento prescelti (esercitazioni), alla disposizione e contenuto dei micro e mesocicli, ecc.


    tabella Harre: sintomi rilevatori di uno stato di sovraffaticamento
    Ultima modifica di Tonymusante; 05-12-2014 alle 11:24 AM
    ...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...

  3. #3
    Data Registrazione
    Apr 2014
    Messaggi
    837

    Predefinito

    Questi ultimi due post erano molto interessanti ; soprattutto come Harre dia più la colpa alla situazione che circonda l'atleta che al carico di allenamento, trattando l'uomo come soggetto psicologicamente complesso e non come una macchina.
    Non esiste l’impossibile. Se si è animati da un forte proposito, si può scuotere con il pensiero il mondo intero. Si può fare tutto. Per la sua fragilità, la mancanza di spirito e la paura l’uomo non è determinato. È stato detto che si può muovere l’universo persino senza fatica; beninteso, se ci si concentra unicamente su questo ~ Yamamoto Tsunetomo
    __________________________________________________ __________________________
    Le proteine in polvere sono necessarie?
    http://www.bbhomepage.com/forum/alim...a-comodit.html

  4. #4
    Data Registrazione
    Jan 2007
    Località
    CAP 00150....di panca, Roma
    Messaggi
    3,768

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Musashi Visualizza Messaggio
    Questi ultimi due post erano molto interessanti ; soprattutto come Harre dia più la colpa alla situazione che circonda l'atleta che al carico di allenamento, trattando l'uomo come soggetto psicologicamente complesso e non come una macchina.


    si, aldilà del regime imperante all'epoca nella Germania Est, Harre ed i suoi erano all'avanguardia non solo per lo studio della fisiologia umana e per didattica di allenamenti ma proprio a livello di analisi sociologiche e introspettive.
    Del resto, data l'importanza che l'attività sportiva aveva in quel Paese, l'atleta e l'uomo erano visti come un tutt'uno, sin dall'adolescenza,non soltanto una volta raggiunti i più alti livelli prestativi.
    La convinzione era che, data per assodata la necessità che vi fossero delle qualità genetiche alla base degli atleti che potevano partecipare alle competizioni d'elite, la differenza successivamente la facessero la meticolosa ricerca del miglioramento tecnico, l'organizzazione razionale dei carichi di lavoro e il sistema relazionale che veniva a crearsi intorno alla figura dell'atleta in tutti i suoi risvolti sociali: in primis i rapporti tra allenatore ed atleta e tra quest'ultimo con i compagni di squadra, poi con il suo team in senso generale e con l'intera nazione nella quale doveva identificarsi.
    Ultima modifica di Tonymusante; 05-12-2014 alle 01:55 PM
    ...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...

  5. #5
    Data Registrazione
    Apr 2014
    Messaggi
    837

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Tonymusante Visualizza Messaggio
    si, aldilà del regime imperante all'epoca nella Germania Est, Harre ed i suoi erano all'avanguardia non solo per lo studio della fisiologia umana e per didattica di allenamenti ma proprio a livello di analisi sociologiche e introspettive.
    Del resto, data l'importanza che l'attività sportiva aveva in quel Paese, l'atleta e l'uomo erano visti come un tutt'uno, sin dall'adolescenza,non soltanto una volta raggiunti i più alti livelli prestativi.
    La convinzione era che, data per assodata la necessità che vi fossero delle qualità genetiche alla base degli atleti che potevano partecipare alle competizioni d'elite, la differenza successivamente la facessero la meticolosa ricerca del miglioramento tecnico, l'organizzazione razionale dei carichi di lavoro e il sistema relazionale che veniva a crearsi intorno alla figura dell'atleta in tutti i suoi risvolti sociali: in primis i rapporti tra allenatore ed atleta e tra quest'ultimo con i compagni di squadra, poi con il suo team in senso generale e con l'intera nazione nella quale doveva identificarsi.
    Uhm suona molto di irrazionalismo tutto questo discorso . Del resto in anni non troppo lontani erano vissuti grandi filosofi irrazionalisti quali Schopenhauer e Nietzsche tutti rigorosamente tedeschi. Insomma se non sbaglio in occidente era la Germania che aveva gettato le basi dell'introspezione umana e aveva messo in crisi il freddo razionalismo. E' probabile che harre e i suoi avessero attinto da questa cultura che si portava ancora appresso la Germania...ma essendo quasi totalmente ingorante dei fatti accaduti dagli anni 50-60 in poi non so se sto azzeccando con quello che dico.
    Ultima modifica di Musashi; 08-12-2014 alle 06:38 PM
    Non esiste l’impossibile. Se si è animati da un forte proposito, si può scuotere con il pensiero il mondo intero. Si può fare tutto. Per la sua fragilità, la mancanza di spirito e la paura l’uomo non è determinato. È stato detto che si può muovere l’universo persino senza fatica; beninteso, se ci si concentra unicamente su questo ~ Yamamoto Tsunetomo
    __________________________________________________ __________________________
    Le proteine in polvere sono necessarie?
    http://www.bbhomepage.com/forum/alim...a-comodit.html

  6. #6
    Data Registrazione
    Mar 2014
    Località
    Gold's Gym
    Messaggi
    800

    Predefinito

    Come abbattere lo stereotipo grosso=senza cervello con due semplici post, complimenti davvero per tutta questa cultura dispensata. Il 70% degli individui vittime di tale pregiudizio non riuscirebbe neanche a leggere in autonomia e comprendendolo l'ultimo post qui sopra, cosí come il precedente, eppure ovunque c'è sempre qualcuno pronto a criticare, giudicare e puntare il dito... Mi chiedo se ció avvenga solo in italia o sia un dramma che affligge un intero pianeta, mistero.

  7. #7
    Data Registrazione
    Apr 2014
    Messaggi
    837

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Tony24 Visualizza Messaggio
    Come abbattere lo stereotipo grosso=senza cervello con due semplici post, complimenti davvero per tutta questa cultura dispensata. Il 70% degli individui vittime di tale pregiudizio non riuscirebbe neanche a leggere in autonomia e comprendendolo l'ultimo post qui sopra, cosí come il precedente, eppure ovunque c'è sempre qualcuno pronto a criticare, giudicare e puntare il dito... Mi chiedo se ció avvenga solo in italia o sia un dramma che affligge un intero pianeta, mistero.
    Grazie tony però non è che abbia tutta questa cultura io xP diciamo che se entriamo più nel particolare potrei essere in difficoltà. Me la cavo con queste materie perchè ho avuto bravi professori alle superiori.
    Ad ogni modo rientrando nel tuo discorso, devi ammetere che nelle palestre non è che girino tutti questi pozzi di scienza xD poi il problema è quando si generalizza e li ti do completamente ragione.
    Non esiste l’impossibile. Se si è animati da un forte proposito, si può scuotere con il pensiero il mondo intero. Si può fare tutto. Per la sua fragilità, la mancanza di spirito e la paura l’uomo non è determinato. È stato detto che si può muovere l’universo persino senza fatica; beninteso, se ci si concentra unicamente su questo ~ Yamamoto Tsunetomo
    __________________________________________________ __________________________
    Le proteine in polvere sono necessarie?
    http://www.bbhomepage.com/forum/alim...a-comodit.html

Discussioni Simili

  1. Domanda banale sugli addominali """bassi"""
    Di baalzefon nel forum Teoria e Tecnica dell'Allenamento
    Risposte: 8
    Ultimo Messaggio: 04-03-2013, 02:39 PM
  2. Muscoli "amici" o "nemici" nella stessa seduta?
    Di Avalanche89 nel forum Programmazione e Pianificazione dell'Allenamento
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 29-07-2008, 02:32 PM
  3. teoria dell'all.to di IronPaolo
    Di Fenix nel forum Programmazione e Pianificazione dell'Allenamento
    Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 11-05-2007, 11:09 AM
  4. X i possessori di "Principi di Polquin" aiuto urgente
    Di newtj nel forum BodyBuilding Video, Libri e Riviste
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 18-06-2006, 05:51 PM
  5. Domande e riflessioni sui "principi generali" per massa
    Di Fulvio82 nel forum Programmazione e Pianificazione dell'Allenamento
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 13-09-2005, 03:14 PM

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
Due parole . . .
Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
Unisciti a noi !
BBHomePage
Visita BBHomePage.com

Home