ma a parità di calorie si riesce lo stesso a fare massa?
ma a parità di calorie si riesce lo stesso a fare massa?
ciao, le domande che hai posto meriterebbero delle risposte molto lunghe che però a loro volta richiederebbero delle conoscenze di base che evidentemente ti mancano.
non posso consigliarti di studiare biochimica e endocrinologia dai testi universitari però una lettura ai libri "la dieta metabolica" o "la soluzione anabolica" di Di Pasquale, o ancora, "the ketogenic diet" e "UD2" (ultimate diet 2) di lyle mc donald
di questi autori si trovano diverse risposte sui questions and answers di olympians online
giusto per avere un'infarinatura sulle logiche che stanno dietro una dieta lowcarb.
l'insulinoresistenza può essere un meccanismo ricercato dalla dieta stessa per ridurre il consumo glucidico del tessuto muscolare durante la fase di scarica di carboidrati (fenomeno che aumenta il consumo di grassi a scopo energetico e consente di mantenere la disponibilità di glucosio per le cellule che hanno un metabolismo glucidico obbligato come i globuli bianchi e rossi).
ad ogni modo, tale insulino-resistenza è correlata alla scarsità di carboidrati e "svanisce" quando questi ultimi vengono reinseriti (es. durante la ricarica).
Per intenderci, non è la stessa insulinoresistenza degli obesi o dei diabetici tipo 2.
ci sono studi che dimostrano come le diete lowcarb possono ridurre il rischio di malattia cardiovascolare e diabete tipo 2
ti linko alcuni abstract di studi pubblicati da un autore italiano con cui ho avuto il piacere di scambiare qualche msg su facebook
The ketogenic diet: an underappreciated therapeutic option?
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22041813
Beyond weight loss: a review of the therapeutic uses of very-low-carbohydrate (ketogenic) diets.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23801097
Effect of ketogenic Mediterranean diet with phytoextracts and low carbohydrates/high-protein meals on weight, cardiovascular risk factors, body composition and diet compliance in Italian council employees.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21992535
Nutrition and acne: therapeutic potential of ketogenic diets.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22327146
con questo non voglio dire che le diete lowcarb siano la soluzione ad ogni male, anzi, se non sei ben informato ti sconsiglio di intraprendere questo tipo di alimentazione, almeno finchè non ti sarai formato in modo adeguato.
Ultima modifica di °°sOmOja°°; 05-08-2013 alle 07:51 PM
come sempre, grande doctor Somoja.
@domenico: devo assumere 2600 kcal. se usassi la 50 cho, 20 pro e 30 fat sarebbero queste grammature: 325 cho, 130 pro e 87 fat. io voglio mangiare qualche carboidrato in meno e x recuperare le calorie mancanti metterei le proteine intorno ai 140/150 gr e alzarei di poco i grassi. alla fine teoricamente contano le kcal x l'aumento di peso, giusto? @Somoja: io x ora non posso ridurre troppo i carboidrati x la massa, come detto prima mi basta abbassarne un po'
Somo complimenti, tutte cose interessantissime e ottime considerazioni, come sempre... però alla fin fine, rams231981 è in massa, e vuole alzare l'apporto proteico a scapito dei carbo.
A meno che non si parli di ciclizzazione dei carbo, e quindi nei giorni off si varia la ripartizione dei macro abbassando le kcal date dai carbo, mi sembra insensato parlare di aumentare l'apporto proteico a scapito dei carbo. Se poi mettiamo in conto che non ha delle nozioni base sull'alimentazione...
anche se io ho fatto massa pure in lowcarb non mi sento di consigliarlo.
se l'obiettivo è quello di mettere su peso "pulito" ci sono altri metodi meno dispendiosi dal punto di vista metabolico ed economico, su questo sono daccordo con te.
ma se per ora non mi va di mangiare tanti carboidrati e quindi abbassarli di poco, cosa devo fare dato che ho già aumentato i grassi?
La mia tesi di laurea è stata sul diabete tipo 2, una tesi sperimentale sull'applicazione della diversione biliopancreatica nella terapia del diabete di tipo 2. Nelle varie prove, test su animali e studi clinici inclusi curve da carico, HOMA IR, e spettroscopia in risonanza magnetica, abbiamo cercato di evidenziare a monte quali fossero i meccanismi molecolari dell'insulinoresistenza e come scavlcarli tramite un intervento chirurgico.
Anche se sono passati 8 anni, è ancora tutto estremamente attuali, e addirittura alcuni farmaci sono nati e commercializzati da pochi anni sulla scia di quelle ricerche, condotte in primis dal gruppo di Rubino in Lussemburgo e da quello di Scopinaro a Genova.
Premesso ciò, uno dei primi meccanismi correlato al ripristino della sensibilità all'insulina è la scomparsa dei depositi intramuscolari di trigliceridi. LA presenza di elevate quantità di trigliceridi intramuscolari deteminava alti livelli soprattutto di TNF alfa che correlavano pisitivamente con l'insulinoresistenza. Uno stato proinfiammatorio insomma.
Una volta svuotati questi depositi, il diabete spariva. Non è così semplice, c'è dietro anche tutto un dsicorso endocrinologico legato all'asse enteroinsulare, però, quel che ci interessa è questo.
Nel tempo, nessuno dei soggetti ha risviluppato insulinoresistenza.
Questo diciamo che possiamo considerarlo un m,eccanisco prerecettoriale, legato a fattori di disturbo intracellulari all'espressione di glut 4 in membrana. Ricordiamoci che il tessuto muscolare è il tampone dell'iperglicemia, prima del fegato e prima del tessuto adiposo, più siamo muscolosi più aumenta la superficie sarcolemmatica, e quindi la densità di glut 4.
I low carb, esiste ovviamente il problema opposto. Al momento non ho dati sottomano x' non sono a casa, però l'insulinoresistenza delle low carb si manifesta sotto serti livelli di carbodirati, attorno ai 100 - 130 gr/24h. Questo per dirottare il glucosio soprattutto verso l'encefalo, e anche parte corpuscolata del sangue (anche se sono cellule che riescono a trarre energia dalla trasamminazione della glutammina e poi glicolisi). Anche qui sempre ad opera degli acidi grassi. In una low carb spinta aumentano gli acidi grassi circolanti, aumento TNF alfa e induzione dell'insulinoresistenza periferica per reindirizzamento dei carboidrati.
Nelle low carb spinte, atanto tempo fa si consigliava, in ricarica, di assumere i carboidrati in un certo modo, iniziando con carboidrati a basso indice glicemico e poi aumentare l'IG. Ed era una cosa sensata, poiché davvero un'impennata della glicemia dopo giorni di insuklinoresistenza nona vrebbe certo consentito di riempire subito le scorte di glicogeno, ma il glucosio avrebbe avuto altro destino, principalmente fegato (nonc erto subito conversione in grasso di deposito).
Questo è quanto posso raccotnarvi io![]()
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