Beh, circa le tattoos news, potrei dire che:
- sono da quattro anni a lavorare in quel posto che si chiama Istanbul, una città con quindici milioni di abitanti e non so quanti turisti, la cui nazione viaggia a PIL incommensurabili rispetto a quelli ridotti ad un lumicino europei;
- che trovo l'Italia sempre peggio ogni volta che ritorno. La sporcizia per strada e le panchine divelte. L'indifferenza o l'incaz.zatura quotidiana delle persone che si guardano le punte delle scarpe e scappano via. La totale assenza di prospettive sia di carriera sia di lavoro sia di crescita economica. Insomma, se dovessi essere gentile nel descrivere lo stato italiano, potrei dire che è ferma e cristallizzata.
- che continuo nonostante l'età che avanza ad allenarmi per evitare che anche la panza avanza. Purtroppo non come e dove vorrei, ma sono strenuo. Purtroppo anche l'alimentazione lascia mooooolto a desiderare anche perché quando uno è in trasferta e lavora (se va bene) 12 ore al giorno, regredisce stati elementari. Cioè, per dirla in altri termini, le priorità diventano Pappa, Nanna, Cacca, con tutte le conseguenze che puoi immaginare.
- che mi mancate molto, come mi manca molto il mondo della ghisa che frequentavo prima. Ricordo ancora una telefonata che ebbi con (Iron)Paolo quando l'azienda mi chiese di andare in Brasile e mi chiesi se ne valeva la pena. Ora ne conosco la risposta, ma non ve la condivido.
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