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Discussione: Squat da PL per principianti (senza crollare in avanti)

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  1. #1
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    Citazione Originariamente Scritto da Perdij Visualizza Messaggio
    partire con i glutei indietro, preso così da sé, per me è un errore.
    tutti a dare un colpo a questi femorali e poi giù. ora io voglio dire: con quel gesto qualcuno, a casa, li ha mai trovati questi femorali? io no, e secondo me neanche tu (al caro tetsujin non lo chiedo neanche).
    femochè?

    Citazione Originariamente Scritto da Perdij Visualizza Messaggio
    chissà perché l'autodidatta si autoconvince che questa seconda parte non sia così indispensabile. magari all'inizio ci prova, ma poi, ottenuta un'apertura che giudica sufficiente, molla subito e non si sforza più (col sedere indietro invece andrà per sempre, nessuno lo smuoverà più). ho mollato io, hai mollato tu, tetsujin accampa subito scuse (non ce l'ho con te, tetsu, è per provare ciò che dico, non sei il primo e l'ultimo che dice 'sta cosa, pure io per anni...)


    tutti giudicano di avere adduttori troppo deboli, troppo corti, inadatti e fors'anche inutili allo scopo. e poi si sa, per squattare bisogna andare con i glutei indietro e cercare i femorali.

    voglio darvi una brutta notizia, che ho (ri)provato 30 secondi fa: in discesa i femorali mi si attivano bene solo se allargo MOLTO le ginocchia, a circa 45°. se le allargo poco si attivano poco e solo la parte centrale. sento stiracchiare i tendini sopra il ginocchio, ma sotto i glutei poca roba. invece se allargo le ginocchia sento la carne che si gonfia (quella poca che ho), si contrae, tutto il femorale esterno che si fa vivo (il nome non lo so, ma i nomi non fanno le cose, siamo noi che diamo nomi alle cose).

    la cosa paradossale è che il secondo postulato recita: "per uscire dalla buca allargare le ginocchia così si attivano glutei e femorali".

    ora: com'è possibile che per attivarli andando giù io debba mandare il sedere indietro, e per attivarli tornando su io debba allargare le ginocchia? ma chi ha progettato questi benedetti femorali che in teoria sono fortissimi ma in pratica non si capisce come funzionano?

    in realtà il progettista divino l'ha fatti bene, basta capire come funzionano.
    glutei e femorali hanno la loro massima attivazione in discesa quando l'anca è extraruotata.


    ci sono poi due falsi miti, o meglio, due aspetti del powerlifting che non vengono esattemente compresi e fanno perdere un sacco di tempo agli autodidatti, due soluzioni di tutti i mali per chi non riesce rispettivamente a "sentire" i femorali o a "scendere sotto il parallelo": il box squat e la modifica dello stance.

    lo stance è un altro falso mito. "mi sento così", "mi sento cosà", o ancora peggio "allargando scendo di più", "strigendo scendo di più".

    ma se c'è invece - lo dico a me e a tutti gli altri - una funzione secondaria dello stance (la prima è ovviamente sentirsi ben piantati a terra e trovare un baricentro "sicuro"), è quella di permettere di allargare le ginocchia. e allargare le ginocchia non significa fare in modo che le ginocchia siano più larghe possibile, ma che l'anca sia extraruotata adeguatamente e qui lo stance diventa secondario.

    io l'altro giorno ho scritto una sciocchezza (meglio tardi che mai) quando ho detto che per andare sotto il parallelo bisogna avere i talloni perlomeno a larghezza spalle. dovevo dire che per andare sotto il parallelo bisogna usare, anche di pochissimo, la rotazione dell'anca, aprire le ginocchia (anche con uno stance strettissimo), attivare tutta la muscolatura interna, esterna e posteriore della coscia, invece di limitarsi a quella anteriore. chi non lo fa non va sotto, oppure smolla tutto e ci si butta, ma di certo non ci arriva nella postura migliore, pronto a usare i glutei per risalire.

    una parola sull'apertura dei piedi. io penso che ognuno debba usare quella che gli permetta di arrivare agevolmente sotto il parallelo senza sentire troppa pressione nell'anca o senza sentire che è poco stabile. c'è chi riesce a infilarsi tra gli adduttori "stirati" a piedi paralleli (molti weightlifter) o chi ha bisogno di aprirli di più (ironpaolo, ma anche io). c'è gente che se non aumenta l'angolo dei piedi non riesce a ruotare il femore abbastanza, l'importante è non farlo più di quel che serve. in questo particolare aspetto l'estetica mi sembra l'ultima preoccupazione.

    ovviamente - sto per concludere - squattare extraruotando quel minimo l'anca, aiuta la verticalizzazione della traiettoria del bilanciere, perché aiuta a non andare in avanti, a sentire femorali e glutei (e adduttori, diciamolo) per tutta la durata della discesa, e a mantenere la rigidità della colonna.
    a seconda di quanto saranno distanti i piedi, le ginocchia nella buca cadranno più o meno sulla verticale de piedi stessi, la cosa certa è che sempre e comunque, in questa parte di universo, non devono cadere all'interno, cioè la loro distanza può essere maggiore, ma non deve mai essere minore dell'apertura dei piedi. nel caso di stance molto larghi, sarà verticale:

    nel caso di stance più stretti, sarà maggiore:

    fatta questa premessa infinita, dico questo: se si mantiene costantemente il baricentro per tutta la durata della discesa tra i piedi (verticalizzazione della traiettoria), data un'identica apertura delle ginocchia (supponiamo 45°), è la distanza dei piedi che determina quanto indietro possono arrivare i glutei. ovvero:

    stance stretta: glutei vicini al baricentro (yashiro)
    stance larga: glutei indietro (enricopl; questo perché le ginocchia, quando i piedi sono lontani, non vanno avanti più di tanto senza portare avanti con loro il baricentro)

    per cui - e qui concludo davvero - il violento colpo dei glutei all'indietro dato dagli autodidatti all'inizio della discesa per "sentire i femorali" non solo non serve a niente, ma a mio avviso è globalmente dannoso per l'equilibrio della discesa. una volta deciso lo stance, e aperte le ginocchia un dato numero di gradi (adduttori a rapporto), se non ci si vuole sbilanciare, si tenga presente che il sedere lo sa da solo dove deve andare, e non si può fare molto per cambiare le cose.
    molto interessante questa analisi, non so ancora risponderti perchè devo prima risettarmi su una nuova postura basata sulle scarpe nuove (che sono arrivate oggi!) ma posso dire che al contrario di te, io sento l'attivazione di femorali e glutei a patto di non aprire troppo lo stance.
    Ovviamente (lo specifico per chi legge, tanto lo so che tu e somoja l'avete capito) il mio "squat tutto di adduttori" non è per trovare una scusa a giustificazione di uno squat che non riesce, ma proprio perchè evidentemente mi manca ancora un passaggio fondamentale (l'indiziato numero 1 è la solita tavoletta instabile sotto i talloni, adesso che finalmente posso eliminarla posso vedere cos'altro c'è).
    Al di là di tutte le osservazioni di carattere tecnico (glutei fuori, ginocchia larghe, ecc.) che per forza di cose devono cercare di generalizzare uno schema motorio per trasmettere un'informazione a tutti coloro che desiderano cimentarsi nel PL, credo che il singolo possa rendersi conto di stare applicando correttamente le regole generali sul suo specifico "telaio" in due modi: filmandosi e progredendo nei carichi.
    Non si tratta quindi solo di ricercare la tecnica corretta, ma anche la tecnica efficace, che è quel modo di fare lo squat corretto tecnicamente nel modo più adatto al proprio telaio (stance, altezza del bilancere, ecc.) che permette di sollevare buoni carichi senza stalli improvvisi.
    Insomma (e qui mi trasformo in Capitan Ovvio) bisogna provare e riprovare fino a che non vengono raggiunti entrambi gli obiettivi: squat sotto al parallelo e squat potente.
    Io non ti ho mai visto squattare, e non penso di essere all'altezza di analizzare tecnicamente il tuo squat meglio di quanto tu non faccia già, ma sono convinto che non sei debole di gambe come hai scritto, solamente stai ancora perfezionando la tecnica più efficace per il tuo "telaio", quella cioè che ti consente di sbloccarti (non che io l'abbia trovata eh, sia chiaro, non voglio sembrare l'allenatore della squadra di calcio )
    Ultima modifica di Tetsujin; 14-03-2012 alle 04:44 PM

  2. #2
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    attento però tets, l'esecuzione "potente" può essere ingannevole perchè non necessariamente è quella che potenzialmente può farti progredire sul lungo termine
    uno squat spezzato, schienato o addirittura con proiezione del bilancere OLTRE i piedi spesso è + potente di uno "perfetto" nel caso di un principiante (con carichi ridotti, in genere intorno al BW o meno) ma non significa che sia sempre vantaggioso o consigliabile perchè sul lungo periodo non consente di raggiungere certi carichi.

    anche l'utilizzo della velocità media come parametro è ingannevole perchè spesso si tende ad accelerare in chiusura, dopo aver effettuato un'alzata con evidenti punti morti (che in caso di sollevamenti massimali avrebbero comportato il fallimento dell'alzata stessa)
    non voglio dire che la velocità debba essere costante per tutta l'alzata ... ma quasi

  3. #3
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    Si è vero mi sono espresso male, con potente volevo dire un movimento fluido senza punti morti (per me questo significa potenza, ma in effetti non è il termine corretto) senza particolari forzature di postura, cioè che sia corretto tecnicamente ma che sia anche naturale per il "telaio" che lo applica: nel mio immaginario (perchè certi carichi non li ho ancora raggiunti) questa è la condizione che consente di progredire nei carichi oltre il livello principiante

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