Ah ah ah, ciao Enrico !
Beh, devi considerare il "cambio" dei pesi come parte integrante dell'allenamento.![]()
Ah ah ah, ciao Enrico !
Beh, devi considerare il "cambio" dei pesi come parte integrante dell'allenamento.![]()
se in questa esigenza un po' insolita escludi le serie di riscaldamento - come mi auguro - e se ti è ben chiaro che non puoi mantenere lo stesso carico in qualunque esercizio esegui, vale a dire uno squat o un curl per il bicipite, per il resto non è che che sia un qualcosa di impraticabile.
Dopotutto - solo per citare i primi esempi che mi vengono in mente - il ciclo russo, il 5x5 di Starr nella versione standard, il sollevatore paziente sono tutti sistemi con serie a carico costante nell'ambito della sessione, vale a dire che l'incremento avviene di seduta in seduta mentre si verifica un'invarianza di carico e - ipoteticamente - di ripetizioni nel corso delle serie sviluppate nell'unità di allenamento.
Quindi, se il problema è solo questo, non hai che da scegliere tra le metodologie anzidette che, peraltro, ho brevemente descritto in un 3d in rilievo in questa sezione, insieme ad alcune altre.
Però, secondo me, è un approccio errato con cui partire. Nel senso che non è di questo aspetto piuttosto marginale che ti dovresti principalmente preoccupare ma, piuttosto, della tecnica di esecuzione, di un obiettivo anche temporale, di come raggiungere una sufficiente intensità di lavoro, della pianificazione più sensata e adatta a te e della più efficace distribuzione, di come allenarti dove qualcuno possa correggerti o - in alternativa - preoccuparti delle tue lacune da far visionare in video.
Queste sono le priorità che ti dovresti dare per sperare di ottenere qualche risultato nell'esercizio dei pesi, aldilà di quali siano poi gli aspetti esteriori dei programmi che segui e le piccole preferenze personali, che al limite cercherai di soddisfare in un secondo momento. Altrimenti rischi di orientare degli sforzi lungo una direzione tracciata in modo approssimativo.
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