A me, tanto per cambiare, è piaciuta moltissimo anche questa seconda parte dell'articolo, ma non la condivido appieno: legittimare l'uso del doping terapeutico è imho una contraddizione in termini.
mettiamo che il range ottimale dell'ormone X sia da 100 a 200.
il soggetto Sfiga ha un valore basale di 70 e prende 100 dell'ormone X per curarsi...arriva a 170.
Il soggetto Zucca ha un valore basale di 120, quindi prettamente nel range, e si dopa assumendo 50 dell'ormone X...arriva a 170 come il primo.
Quale differenza c'è tra questi due dato che uno lo fa per curarsi e l'altro si dopa? Il giudizio morale è diverso?
Analizziamo ancora. Se il soggetto malato invece di prendere 100 prendesse 130 ed arrivasse a 200, sarebbe accettabile? E se prendesse 150 arrivando ad un valore out of range di 220??!
Qui poi non viene affrontato un tema importante che è quello della recettività dei recettori: non è detto che la stessa dose su uno dia il medesimo effetto su di un altro...se i recettori non sono recettivi ci incartiamo.
Io non voglio fare l'ipocrita: io sono assolutamente liberale, ma la realtà è che mi cago letteralmente addosso pensando ai possibili rischi a cui andrei incontro ma, c'è un ma. Se prendo l'aulin rischio, se mi ubriaco rischio, se fumo rischio, questo implica che la soglia di rischio accettata da ognuno di noi è diversa: qual'è la mia? Non lo so...uno con le proteine prova...rischia qualche valore sballato...tante volte anche se ti si sballano i valori te ne freghi.
E' deprimente, ma sono convinto che se alla base c'è determinazione O insoddisfazione ognuno correrà i suoi rischi più o meno elevati...che si parli di ubriacarsi il sabato sera, che si parli di abusi alimentari o che si parli di steroidi.
Io la penso così e sono pulito come un laboratorio asettico...vedete voi![]()
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