Adesso, un punto di attenzione perché i grafici devono servire a comprendere e non a confondere: il pettorale è più debole non perché le fibre si contraggano di meno, ma perché un certo quantitativo di muscolo… non c’è più!
Ciò che la lesione ha cambiato è la configurazione meccanica del sistema, rendendola più svantaggiosa nella rotazione finale dell’omero sotto carico: notate come la curva del pettorale si sia spostata verso destra, ad indicare che se prima l’azione del muscolo terminava ad un angolo di rotazione di circa 80° adesso termina a 70°, proprio perché mancano le fibre che possono generare trazione a quell’angolazione. Di conseguenza il deltoide deve tirare di più proprio lì!
Quando l’omero è sotto il parallelo, cioè per angoli negativi, le differenze fra prima e dopo sono molto meno rilevanti, anche stavolta non perché il pettorale si contrae come prima, ma perché a quelle angolazioni il tessuto presente è sufficiente a generare quasi la stessa forza di prima.
Compensazione meccanica
Ok, ma allora perché ho recuperato totalmente la mia forza? Grazie a quali meccanismi? Ovviamente, il deltoide si è sicuramente rinforzato ma questa sarebbe una soluzione semplicistica, banale e il corpo umano non è mai banale!
Dato che in condizioni di riposo ho mantenuto le simmetrie corporee e sotto carico il mio deltoide sinistro non è diventato più grosso del destro, la soluzione adottata non è stata il semplice incremento della forza di questo muscolo!
Nella striscia di disegni in alto la situazione prima dell’infortunio, nel periodo successivo alla lesione quando ho iniziato nuovamente a fare panca e dopo il recupero completo.
Nelle strisce in basso ho ruotato la scapola per mettere in orizzontale la linea sternale del pettorale: si può notare come a seguito della lesione la “forma” del pettorale sia differente, mentre con lo spostamento in basso della spalla il mio corpo ha cercato di recuperare la sua configurazione di partenza.
La “forma” corporea determina in questo caso la sua meccanica, perchè è la forma del muscolo che influenza le leve articolari in ogni punto della traiettoria, cambiando i contributi dei fasci muscolari coinvolti. Il recupero è così specifico: una lesione che altera la meccanica porta ad un recupero della forma originaria per tornare alla meccanica di partenza.
Questo è il motivo per cui c’è stato lo slittamento invece di incrementare la massa del deltoide: il corpo cerca di tornare alla sua condizione di partenza!
Ovviamente, un recupero locale della forma non è detto che permetta di mantenere la forma globale, per questo la spalla è asimmetrica: tutto non si può avere!
A questo punto il gioco è fatto: la spalla, spostandosi in basso, recupera parte della forma corporea e permette al tessuto rimanente del pettorale, le fibre sternali immediatamente sotto le clavicolari, di poter dare trazione ad una inclinazione dell’omero in cui, in condizioni normali, non sarebbe possibile.
Il pettorale sternale assume le funzioni di quello clavicolare e viene a recuperarsi parte della funzionalità in questa parte d’alzata.
Questo è il risultato finale: il pettorale può generare più forza, il deltoide ne deve generare meno!
Questa è la “storia” della mia riabilitazione: lo spostamento verso il basso è del tutto involontario, non è che io so di farlo!
Esistono spiegazioni anche per questo comportamento, interessantissime perché sono legate alla neurologia dell’apprendimento motorio che a sua volta è connesso all’apprendimento in senso lato, alla memoria, alla mappatura delle sinapsi.
Sembra incredibile che un fottuto infortunio nella panca abbia elementi in comune tipici della riabilitazione dopo un ictus e che permetta di affrontare argomenti complessi quali la neurofisiologia del cervello… del resto i pesi sono una forma di apprendimento: imparare a far arrivare il proprio corpo ai suoi limiti di carico.
Gli infortuni non sono tutti uguali…
Ogni infortunio ha la sua storia,ogni infortunio ha la sua riabilitazione. Il bello di un modello matematico è che permette delle simulazioni senza dover squartare nessuno.
In alto il mio infortunio, in basso un altro tipo di infortunio al pettorale, tipico: uno strappo delle fibre sternali, cioè al centro della zona più carnosa del muscolo.
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