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Discussione: Live Campionati Europei di PL IPF 2009

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  1. #1
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    Joe dalle mie parti si vedono queste cose. Come si vedono gente che non fa altro che bicipiti e tricipiti in palestra e arrivano a pesare 115 kg, con gambe grosse come chi (anzi di più) fa 250 di squat profondo. Queste cose si vedono purtroppo.
    negli sport di potenza, purtroppo è piuttosto facile accadano queste cose.
    Gli stimolanti mi dicono sono usati per essere ancora più asciutti, e ovviamente, ti danno un boost in più in gara.

  2. #2
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    ado non vorrei esserti passato per un'ingenuo. so che certe cose esistono, e hanno diffusioni anche non marginali anche in ambito non professionistico. del resto anche all'ultimo mondiale di bocce c'è stata una positività ai controlli e come illustrato in bigger, stronger, faster non è cosa estranea neanche al mondo della musica o dello studio! quindi figuriamoci in altri sport...
    quindi senz'altro si può definire una soglia, una media, di normalità per la presenza nel doping negli sport, sia a livello professionistico che amatoriale.
    la mia intenzione è quindi cercare di dare una dimensione a un'affermazione come questa: "Smitizziamo il rugby, ci facciamo un affarone. Ragazzini con le anfetamine (o meglio efedrina, non so dove collocarla) ce ne sono a valanga anche nelle squadre di provincia." visto che all'interno dell'IRB la lotta al doping è molto sentita. nei recenti mondiali del 2007 è stata elogiata dalla wada per il numero di test e l'assenza di casi positivi. collaborazione molto forte durante tutto l'anno, con centinaia di controlli, anche off-season e relazione sulla homepage del lavoro svolto e dei casi trovati positivi.
    in definitiva mi premeva di capire se il fenomeno da te accennato è riconducibile a un livello di inevitabile normalità, per cui c'è qualche ragazzino che vuole fare il fenomeno, e vista la purtroppo non difficile reperibilità di sostanze illecite nelle palestre cerca di darsi un vantaggio, o se è una cosa diffusa, a livello quanto meno locale, e più o meno incentivata da società e allenatori...

    Citazione Originariamente Scritto da ado gruzza Visualizza Messaggio
    Gli stimolanti mi dicono sono usati per essere ancora più asciutti, e ovviamente, ti danno un boost in più in gara.
    a questo proposito mi riferivo più che altro al fatto che a livello giovanile la vittoria del campionato non è certo così prestigiosa o irragiungibile per chi ha le potenzialità per avere certe mire da giustificare l'utilizzo di sostanze illecite. nel senso che a vincere a livello nazionale sono ora della fine le squadre giovanili delle grandi squadre di super 10, le quali seguono e selezionano i giocatori in definitiva in base alle loro potenzialità più che la stretta performance. e appunto uno stimolante riprendendo questo passo scritto da GiorgioRNP prima "ma veramente difficile da credere conoscendo un po’ l’ambiente e soprattutto avendo avuto la fortuna di visionare l’adattamento fisiologico naturale per una svariata tipologia di individui ed in diversi sport per anni ed anni, è che tutti quei ragazzoni visti in questo campionato Juniores non abbiano seguito (in particolari momenti) le “cure” appropriate per rendere la loro genetica ..diciamo più predisposta allo sport praticato senza le quali sarebbero stati sempre abbastanza forti ma con prestazioni molto ridimensionate." non vanno a dare un'aumento di potenziale, ma tutt'al più ti rendono un po' più fresco e reattivo durante una partita, cosa che sul lungo termine ha quindi un valore limitato.
    per questo mi stranisce, e se confermato mi rattrista ancora di più...

  3. #3
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    Prendendo a prestito le parole di Giorgio, che a mio parere meriterebbero un appunto, cioè:
    si questi a 23 sono già al top della condizione, ma non è solo doping. IN tutti gli sport a 23 si è al top della condizione. Anche nel sollevamento pesi. Nel powerlifting in genere no, ma anche perchè è uno sport (da noi) meno professionistico, ci si allena in sostanza MOLTO POCO, TROPPO POCO, e ci sono miglioni di fisime sull'overtraining, al punto da pensare che 3 allenamenti a settimana di 1 ora l'uno siano in top per un natural. Mentre lo dici in russia hanno già fatto 2 sessioni di squat. nessuno sport professionistico si allena con così poco tempo impiegato.
    Se avessimo la forza anche economica di prendere i nostri atleti a 18 anni, e allenali come atleti (quindi tante ore settimanali) anche da noi arriverebbero allo zenith della loro carriera a 25, 26 anni e andrebbero in calo a 35, come in tutti gli sport. è triste ma è la realtà dei fatti. Nell'est, vengono dalla pesistica, e questi sono i risultati.
    Nessuno si stupisce che un lanciatore di peso sia a 22 anni già al top della condizione (oppure un lottatore oppure un pugile), perchè un pl deve diventare qualcuno a 42 anni? anche nel calcio, a livello amatoriale si vede gente che a 38 è più forte di quando ne aveva 25, ma in serie A è praticamente impossibile. L'est europa è la serie A. che ci piaccia o che non ci piaccia è così.

    Sul rugby:
    Credo sia il caso di smitizzare in italia il rugby (intendo proprio i rugby italiano non lo sport in sè) per diversi motivi che spesso non sono colpa dei rugbisti, tantomeno quello intelligenti.
    Ma sono motivi quasi sociologici:
    La naz. di rugby perde sempre "con onore", e nei bar senti dire "quelli sono atleti, altro che i calciatori".
    La realtà?
    Abbiamo avuto solo 3 anni fa una nazionale che non era la più forte ma che ha vinto un mondiale unicamente per gli attributi mentali dei propri giocatori (dirlo oggi mette tristezza ma sappiamo tutti che è così). In uno sport mostruosamente più praticato e quindi assai più competitivo. Vincere nel calcio ci vogliono le palle non quadrate, ma di granito. Straperdere nel rugbi è più facile. Converrete con me.

    Di fatto, malgrado io abbia solo 29 anni e rotti, ho allenato anche io tanta tanta gente di tutti i tipi. Vedo con poco sforzo di intuizione troppi "colli da 45cm" tra chi fa rugby rispetto alla media della popolazione potenzialmente portata ad avercelo (1% massimo direi e sto abbondante). Sopratutto se si conta che in italia, salvo rarissimi casi costoro fanno gli stessi identici allenamenti del bodybuilder frustrato di 72kg.
    Per questo non fatico a pensare che le società sappiano e coprano molto spesso certi gladiatori che non possono essere per nessuna ragione al mondo natural (sopratutto quando si conosce la farmacia galeotta).
    Detto questo la tua domanda è intelligente, la mia risposta troppo lunga, ma SI, MI SEMBRA SIA (dal mio piccolo angolo di visuale) UN FENOMENO ASSAI ASSAI PIù DIFFUSO RISPETTO ALLA MEDIA "nazionale".

    Poi ammetto che la mia è una disamina a spanne, e ammetto che certi concetti sono più ideali che reali.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da ado gruzza Visualizza Messaggio
    SI, MI SEMBRA SIA (dal mio piccolo angolo di visuale) UN FENOMENO ASSAI ASSAI PIù DIFFUSO RISPETTO ALLA MEDIA "nazionale"
    ok! ti ringrazio molto per la tua disponibilità! trovo importante avere più punti di vista per giudicare le cose.

    ...poi potrei discutere sulle motivazioni della superiorità del rugby italiano sul calcio, ma non vorrei risultare pedante, e sono sicuro ci saranno migliori luoghi e occasioni

  5. #5
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    Volentieri.
    Alla prossima

  6. #6
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    Se fossi un pler pro, senza pensieri, con un'equipe "natural" chi mi segua (massaggiatore, medico sportivo, fisioterapista)e volessi migliorare li farei si 7 gg di squat alla settimana.

    Dato che si parlava di atletica, ho fatto atletica per tanti anni, a contatto con allenatori olimpici e campioni che hanno vinto ori olimpici, (ho gareggato più volte contro Bordin, Pizzolato, Poli e più volte contro un giovanissimo e già fortissimo Baldini).

    Il fatto è che si ragiona sempre in termini di intensità 100% quando si parla di squat 7 volte alla settimana, sempre on/off, sempre bianco/nero, sempre vado a tutta o niente, e quasto significa allenarsi con la clava.

    In atletica, ma in nessuno sport, si fanno più allenamenti nel microciclo sempre alla stessa intensità, non esiste proprio, non solo, ma si stimolano diversi comparti energetici. E poi è da vedere se un giorno con la panza all'aria ti fa recuperare di più di un giorno in cui fai squat leggeri......(e questo ancora di più per chi squatta 350-400 kg......... è proprio il contrario....).

    Per non parlare poi di una personalizzazione sempre necessaria, ricordo una frase bellissima di Bondarchuk: "c'è chi reagisce bene al volume, chi all'intensità e chi alla varietà".
    Ultima modifica di Dimitry; 24-06-2009 alle 10:48 AM

  7. #7
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    Con queste scherzosi frasi di Dimitry “ Se fossi un pler pro, senza pensieri, con un'equipe "natural" chi mi segua (massaggiatore, medico sportivo, fisioterapista)e volessi migliorare li farei si 7 gg di squat alla settimana” Alla quale aggiungerei “ ed anche stipendiato” Potremmo mettere la parola fine a tutta sta bella discussione e mi sembra che non ci sia bisogno di commentare.
    Comunque rimanendo nella realtà delle cose l’allenamento per il PL non è né l’atletica né il ciclismo e ne qualsiasi altro sport e purtroppo ragazzi miei se non ci sono i “fatti” le chiacchiere stanno a zero . In una gara internazionale tra il primo squat e l’ultimo stacco possono passare anche 5 ore ed in tutto questo tempo ci si cambia e ci si stressa più di una ballerina di cabaret.
    Vedere per intero una gara di PL alcune volte diventa pallosissimo.
    Si possono tirare fuori tutti i nostri trascorsi, i nostri amici e tutte le imprese da palestra di quelli che alleniamo o abbiamo visto allenare e tutto quello che vi pare, del perchè quelli so belli e gli altri so forti, ma se le parole ed i pensieri assimilati dalle proprie convinzioni e le “proprie verità” non sono accompagnati da ripeto “fatti oggettivi” tutto rimane poco credibile.
    Io rimango in attesa per quello che posso… quando qualcuno tirerà fuori nel “PL”anche italiano qualche grosso campione con il metodo della multifrequenza, degli squat quasi tutti i giorni, delle panche , degli stacchi ecc con medie o basse percentuali ed anche qualche picco verso le alte (diciamo alla Russa) e che logicamente faccia carichi di una spanna superiore ai più forti tra gli agonisti che si allenano soltanto 3 o 4 volte alla settimana tra cui ricordo che ci sono anche atleti di livello internazionale di cui non faccio i nomi ma posso garantirvi che sono molti e sempre tra i primi posti (altrimenti converrete che non conviene stressarsi) soltanto allora la cosa potrà essere mostrata in maniera diversa.
    Ricordo inoltre una cosa basilare sulla quale meditare parliamo di allenamento per atleti che vogliono rimanere Natural e parliamo di Powerlifting non di atletica, di salti di lanci, di vela di rugby ecc..
    Tanto per la cronaca, ma tanto non cambia nulla al succo http://www.powerliftingwatch.com/node/11737
    Ciao a tutti.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da ado gruzza Visualizza Messaggio
    Sopratutto se si conta che in italia, salvo rarissimi casi costoro fanno gli stessi identici allenamenti del bodybuilder frustrato di 72kg.
    mi spiace ma non è così... non si allenano come bodybuilder, tant'è che i bicipiti non sanno nemmeno cosa sono... in super ten non c'è posto per chi fa allenamenti da BBer...o ti alleni diversamente come ti dice il preparatore atletico della tua squadra, sennò in campo ti uccidono o non ci arrivi nemmeno e vedi solo la panchina

  9. #9
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    Grazie della risposta Giorgio.
    A titolo chiarificatore: parlando di roba estetica non parlavo certo dei tuoi metodi. Un abbraccio (agonistico)

    Ten.
    Il problema SONO I PREPARATORI. A parma abbiamo 2 squadre in super ten, ho visto e mi sono allenato con alcuni al top, conosco i preparatori. Ti garantisco che la pianificazione per la forza fa spavento tanto è penosa.
    Ricordo un Sudafricano, nazionale Under e nei giri più grossi che al mensile test di panca piana con me faceva 140 (abbastanza penosi), il giorno dopo con il suo preparatore 180. Uno dei due non ne capisce una sega di pesi.

    Non a caso collaboro con un giovanissimo coach di un settore giovanile che è frustratissimo dalle stronzate che i preparatori della squadra A lo costringono a fare.
    Tanto per dirti deve far fare gli esercizi con buffer di nascosto, togliere i junk exercise di nascosto ecc. ecc. Pare che i risultati siano dalla sua parte ma ha davvero l'ostracismo più totale degli ignorantissimi preparatori italiani.
    Ovviamenti ci sono casi eccezzionali, mi dicono che a Vercelli c'è un tizio che sta introducendo metodologie distribuite nell'allenamento del rugby. Ma per lo più (almeno nella mia zona) non ci siamo.

  10. #10
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    ho molti amici che giocano nell'oramai ex overmach... non mi sembrava che si allenassero male...da quello che mi dicevano, panca, girate, strappi e stacchi erano all'ordine del giorno... in nazionale mi dicevano che praticamente fanno solo circuiti, ma quello è un altro discorso... mi informerò meglio

  11. #11
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    Sicuramente le girate le fanno. Anche perche' credo abbiano un insegnante di sollevamento pesi in sala.
    Ma non basta, a quei livelli far fare le girate per essere un buon preparatore, anche se in italia, la pensano tutti cosi'. *non e' certo un limnite del rugby soltanto*. Anzi.
    Solamente il rugby sarebbe uno sport dove una prepazione fisica pesistica adeguata farebbe miracoli sulla prestazione. Miracoli.

    Ti riporto un pezzo di quello che sara' la dispensa di un seminario alla facolta' di medicina di Parma *corso di scienze delle attivita' motorie*> e parte dell'introduzione ai futuri corso allenatore FIPL che saranno in essere presumibilmente nella prossima annata sportiva *dopo l'estate*.
    Perdona la lunghezza.

    Già da anni nell’atletica leggera Squats, ogni tipo di distensioni e varie forme di Stacco da terra sono abbondantemente utilizzate. Abbiamo a noi piani di allenamento di formidabili Lanciatori della DDR che utilizzavano le Power Lifts con la stessa frequenza e intensità di un Powerlifter di qualificazione internazionale. Anche i velocisti è noto usino spesso gli esercizi del Powerlifting come coadiuvante per incrementare la forza esplosiva e la forza massimale (qualità che in seguito esamineremo).
    L’utilizzo di questi mezzi allenanti all’interno delle specialità dell’atletica rende chiaro come per qualunque sport in cui doti come velocità, esplosività, forza di partenza, potenza, forza assoluta siano determinanti, nasce la necessità tale per cui i preparatori imparino tecniche e applicazioni delle alzate fondamentali.

    La realtà è però più problematica di quanto possa apparire da questa nostra breve digressione. Per quanto sia vero che l’importanza delle Power Lifts sia universalmente riconosciuta, è allo stesso tempo vero come la potenzialità tecnico/fisiologica di queste alzate sia spesso soppressa da una montagna di disinformazione tecnica:
    a) i preparatori provenienti da altri sport realmente preparati in materia ed in grado di insegnare e di inserire con criterio le alzate in un piano di lavoro sono veramente pochissimi, come si dice in questi casi: si contano sulle dita di una mano;
    b) le Power Lifts sono generalmente associate ad un bruto e casuale sforzo massimale. La mancanza di una adeguata conoscenza tecnica fa si che nelle sale pesi di tutta la penisola queste vengano utilizzate senza alcun tipo criterio allenante. Per lo più vengono eseguiti sforzi ripetuti, lentissimi, circamassimali, dove l’inconsapevole atleta utilizza si e no il 50% delle unità motorie che potrebbe utilizzare (a causa di orrendi rimbalzi o strane peripezie articolari) se solo il preparatore fosse in grado di dare le giuste indicazioni tecniche d’esecuzione;
    c) vedi punto b): una cosa che ogni Powerlifter ha perfettamente compreso è l’importanza della dinamica (velocità, esplosività) d’esecuzione. Paradossalmente se entrate in una sala pesi di una palestra di atletica vedrete i velocisti allenarsi in maniera assai più lenta e pachidermica rispetto allo stesso tipo di allenamento visto in una palestra di Powerlifters. Questo perché chi programma gli allenamenti di forza in Italia non ha generalmente le conoscenze adeguate;
    d) fare forza spesso viene inteso come far stiracchiare qualche brutta e lentissima ripetizione con un carico casualmente pesante ai propri atleti. Attivazione, dinamica, massimo reclutamento delle unità motorie sono vocaboli quasi del tutto sconosciuti. (dire che basterebbe venire a vedere qualche gara nazionale per notare come anche con carichi per definizione massimali l’accelerazione abbia un ruolo vitale);
    e) il mito delle alzate olimpiche. Come vedremo in seguito, queste sono una fonte fondamentale ed insostituibile per lo sviluppo di forza e potenza. Ma c’è un problema: nella stragrande maggioranza delle sale pesi nessuno riesce a fare Squat oppure Stacco da terra con una tecnica appena sufficiente. Per non parlare della Panca piana dove il numero di infortuni alla cuffia dei rotatori per anteposizione della spalla parla da solo. Bene, in questo panorama, pensate sia possibile insegnare almeno decentemente uno strappo o uno slancio? Imparare correttamente questi esercizi richiede anni di impegno per diversi allenamenti settimanali, sotto l’occhio scaltro di un coach capace.
    Questo in Italia è nulla più che fantascienza. Per ovvi motivi di tempo, denaro e qualità umane. Il risultato: Rugbisti di 110 chili di peso corporeo che allenano l’esplosività con girate di potenza con 80 chilogrammi. Immaginate bene, che un atleta di quella struttura, con meno di 130 o più chili (peso che riescono ad usare pochissimi atleti) non dovrà certo adare ad attingere alla componente esplosiva per completare queste alzate, anche se queste sono, per loro natura, esplosive.
    Nel concludere, torniamo al primo esempio, quello relativo al Bodybuilder natural. Possiamo aggiungere che, anche qui, a seguito di una pregevole intuizione verso l’importanza delle alzate di potenza non è seguita molto spesso, una corretta applicazione di queste. Fatto in sé che, vista la preponderante attenzione che questi metodi pongono sul sistema d’allenamento basato sui multiarticolari, rende l’incapacità di utilizzare correttamente questi potenti mezzi allenanti il primo motivo di fallimento per molti atleti natural. Se non si riesce ad arrivare ad un decoroso reclutamento motorio l’atleta è:
    costretto ad utilizzare carichi troppo bassi, svilendo tutto il discorso sullo stress sistemico e sugli adattamenti ormonali;
    oppure, non avendo mezzi tecnici per giudicare la qualità delle proprie alzate, l’atleta arriva via via ad un deterioramento tale di queste, al punto da creare altissimi tassi di stress articolari e sistemico, in relazione al pochissimo lavoro che va a cadere essenzialmente sul muscolo. Di qui la grande facilità nel cadere nell’overtraining.
    Nulla è più negativamente stressante che cercare di incrementare i carichi in una alzata scorrettamente eseguita.

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