Per quanto riguarda l'olio di fegato di merluzzo: "10 g (un cucchiaio da cucina colmo) è ragionevolmente il massimo di olio di fegato di merluzzo che si può assumere al giorno: 90 kcal, 10.000 UI di vitamina A, 1.000 di vitamina D e 1,9 g di omega 3"(dal sito di Albanesi)
E ancora(dalla risposta di un medico nel sito "Entra In Farmacia"):
"La Vitamina A è una delle poche vitamine che può arrecare danno per eccessivo sovradosaggio e sarebbe opportuno non superare le 10.000 UI al giorno, presenti in un cucchiaio da cucina al giorno di olio di fegato di merluzzo. Se a questa dose aggiungiamo l'apporto di Vitamina A tramite l'alimentazione, il rischio di accumulo e sovradosaggio nel tempo è reale. Con le dovute eccezioni, che appunto rimangono tali, le condizioni sociali di benessere attuali legate a una alimentazione che eccede nell' abbondanza di cibo, garantiscono da sole l'assunzione regolare di Vitamina A e D.
Gli omega 3 necessitano di dose terapeutiche ben definite che richiederebbero l'assunzione di almeno due cucchiai di olio di fegato di merluzzo. Al di sotto delle dosi terapeutiche gli omega 3 non esercitano attività significative. Tenendo presente che questi prodotti vanno assunti per periodi non inferiori ai tre mesi, l'uso di integratori alimentari è sicuramente più adatto e sicuro"
In più c'è il pericolo di ossidazione dell'olio e quello dei metalli pesanti(essendo estratto dal fegato...a differenza degli integratori di omega che si trovano in commercio).
Per quanto riguarda l'olio di lino: "'l'acido linolenico è il più delicato tra gli acidi grassi: si ossida molto facilmente e di conseguenza il processo di estrazione dell'olio di lino deve essere fatto accuratamente, possibilmente in assenza di aria e a temperatura controllata. Fino a qualche anno fa l'olio di lino spremuto a freddo veniva prodotto esclusivamente con il metodo Baglioni, a temperatura controllata, per lo più da piccole aziende biologiche. Ora che il consumo è aumentato le aziende più grandi hanno adottato metodi molto meno delicati nei confronti del prodotto, che viene portato a temperature molto più alte che possono ossidare l'acido linolenico. Inoltre nessun produttore propone confezioni totalmente opache che proteggano l'olio dalla luce; nessun negoziante lo conserva in frigorifero per proteggerlo dalla temperatura. La probabilità di trovare un prodotto veramente fresco, quindi, è molto bassa. Consigliamo quindi di evitare il consumo di olio di lino, a meno di non approvvigionarsi direttamente dal produttore, assicurandosi che utilizzi il metodo Baglioni e che conservi in frigorifero l'olio così prodotto"
In più anche se il prodotto è ottimo, il rischio di ossidazione(dovuto a conservazione errata o trasporto sbagliato) è molto alto. Aggiungo anche che l'olio di lino contiene acido linoleico che è un precursore degli omega 3(epa e dha)....e c'è il pericolo che "se abbiamo un eccesso di acido linoleico, precursore degli omega-6, le desaturasi lavoreranno a pieno ritmo per la conversione dell'acido linoleico in GLA e DGLA, sottraendo la quantità di enzima necessaria per la conversione dell'acido linolenico in EPA e DHA. GLA e DGLA verranno poi trasformati in acido arachidonico, un acido grasso responsabile della sintesi di un altra classe di prostaglandine, quelle E2, che hanno effetti pro-infiammatori (dell'acido arachidonico parleremo nel prossimo articolo). Un giusto rapporto quindi fra omega-6 ed omega-3 è quindi necessario per non dirottare le desaturasi alla produzione di solo GLA e DGLA (da cui nascerà l'acido arachidonico) a sfavore di quella di EPA e DHA"
Comunque, credo che andrò sugli omega 3 della Now Foods.



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