Originally posted by weareblind
Riporto un estratto da un gran bel libro sul BB.
"I benefici dello stretching sul muscolo si riscontrano principalmente nella maggiore estensibilità che le strutture anatomiche acquisiscono. Le posizioni di stretching, inserite nel programma di riscaldamento, sono un mezzo per permettere al muscolo di migliorare le capacità di decontrazione, che si evidenziano con delle aumentate capacità funzionali del muscolo stesso, preparandolo a sforzi di contrazione eccentrica e preservandolo da possibili traumi. Di riflesso, esse agiscono anche nei confronti delel articolazioni, migliorandone i gradi di escursione e rendendo meno rigida la loro azione.
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Il tempo da dedicare agli esercizi di stiramento è proporzionale alla quantità di muscoli coinvolti nell'esercizio.
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In pratica, i benefici che derivano dagli esecizi di stiramento eseguiti in fase di riscaldamento si concretizzano nelle capacità delle strutture muscolari, tendinee ed articolari di aumentare la loro estensibilità, rendendo più agile e sicura l'azione motoria."

Vittorio De Marco - BodyBuilding Teoria e tecniche di esecuzione - Sperling & Kupfer - 2000

su questo posso essere daccordo, purchè sia uno stretching veramente blando....nel pre allenamento...anche se preferisco fare e far fare lo stretching solo a seduta conclusa, terminato il raffreddamento progressivo alle macchine cardio
per quanto riguarda lo stretching durante le serie non sono tanto daccordo, anche per esperienza personale, ma bisogna sempre discernere tra protocollo e protocollo allenante...cmq dicevo...non sono daccordo in quanto un allungamento eccessivo delle fibre muscolari determina un eccessivo allontanamento nel sarcomero dei filamenti di actina e miosina, generando un cambiamento anche neuromuscolare che può portare a una perdita di forza nel successivo set...oltretutto si nota, lavorando con carichi ad altà intensità un tremolio, se prima si esegue lo stretching, indice del fatto che c'è stato un cambiamento anche nello schema motorio, proprio perchè il muscolo ora è "troppo" allungato con conseguente perdita di forza e inficiando dunque le restanti serie...
preferisco invece un lavoro agonista antagonista in cui durante la contrazione dell agonista, l antagonista si allunga...al momento in cui invece va a contrarsi l antagonista, l'agonista è troppo stanco per opporsi alla contrazione, ne scaturisce una contrazione piu potente..è il principio delkl'inibizione reciproca...oltretutto lavorando in questo modo si ha una ripartizione dei carichi sull'articolazione, piu omogenea evitando squilibri che alla lunga possono far sfociare in infortuni..senza contare il fatto che con questo metodo i tempi di recuro tra una serie e l altra per lo stesso muscolo sono raddoppiati, ciò permette un mantenimento della forza tra le serie