Ragazzi per favore non fate scadere questo 3d nel solito qualunquismo.

In Italia i problemi vengono da lontano, e per comprenderli bisogna sforzarsi e solitamente si diventa molto lagnosi a parlare di certa roba.

Tanto per dire: il Sindacato è la causa dei problemi dell'Alitalia?

Per rispondere a questa affermazione bisognerebbe distinguere fra idea di "Sindacato" e i particolari sindacati in gioco. Si dovrebbe capire perchè CISL e UIL hanno detto si e la CGIL no, si dovrebbe capire perchè un Colaninno possa definirsi di "sinistra", si dovrebbe capire perchè Alitalia e Malpensa siano uniti insieme.

Ma tutto questo è faticoso e lagnoso (anche io mi faccio due palle eh...) e allora si fa prima a cercare spiegazioni che supportino il nostro pensiero,che lo confermino. Perchè è sempre molto stancante mettersi in gioco e dire "forse non ho ragione io".

Dany pone una domanda, io dò la mia risposta.

Il mondo oggi è più complesso di 25 anni fa, le possibilità sono maggiori, ma è necessario coglierle. Altrimenti... il mondo ci schiaccia.

25 anni fa (io c'ero eh... avevo 15 anni) un ragazzo di 20 anni che prospettive aveva ? Tutto molto semplice: studiava, passava alla maturità con un sistema scolastico più difficile del nostro, poi:

1) partiva militare, dopo si metteva a lavorare. Un lavoro decente si trovava, bene o male
2) andava all'università, studiava, oppure partiva per il militare, e poi andava al punto 1). Nel caso fosse arrivato in fondo, con il "foglio" avrebbe trovato un lavoro decente per quel foglio.

Come vedete, tutto molto bloccato, stabile.

Oggi... non è così. Il mondo è cambiato, c'è da chiedersi il perchè ma non ci interessa.

Oggi, a differenza di allora, l'informazione è PIU' libera, nel senso che CHIUNQUE,se vuole, può accedere a canali alternativi. Allora, no.

Oggi, se si vuole, siamo in contatto con il mondo: virtualmente e fisicamente dato che girare in aereo costa pochissimo.

La differenza è che allora non era necessario far frullare il cervello, oggi invece SI.

Non voglio essere oltre modo americaneggiante, trasformare i problemi in opportunità. Qui non si tratta di eccellere, ma di sopravvivere. In un mondo semplice non c'è necessità di scelta, in un mondo complesso invece sì.

Oggi, incredibilmente, le possibilità ci sono, ma sono enormemente più dispendiose. E' necessario studiare, e studiare BENE, passare con bei voti, cercare di utilizzare l'università con tutto quello che può dare di agganci, anzi, l'università va scelta dall'inizio in funzione di quello che si vuole fare, è necessario mettere uno o due master in conto.

Ai miei tempi, no. Io ho seguito 14 esami su 28, gli altri ho sempre fatto a casa, perchè avevo da allenarmi. Ho preso 109 e con questo voto ho avuto accesso ad un lavoro da "foglio". Sono stato l'ultimo, ragazzi, a avere questa possibilità.

Oggi uno come me sarebbe tagliato fuori da quasi tutto. La differenza è questa qua.

Oggi la Società considera "ragazzo" un adulto di 30 anni, nel 1915 un uomo di 30 anni era un capitano con la responsabilità della vita di decine e decine di uomini.

Oggi a 30 anni si deve decidere del proprio futuro, in una Società in cui questa scelta va fatta a 15. 25 anni fa non c'erano scelte, perchè erano bloccate: si sceglieva da "uomini" perchè solo quelle erano le opzioni. Oggi, invece, si può scegliere di farsi trascinare dalla corrente oppure no.

Ad esempio il fatto che le case e gli affitti costino un occhio della testa fa si che "sto a casa con i miei fino a 30 anni" passi da essere un qualcosa di "inevitabile" a una situazione "normale". Ciò non è la stessa cosa, perchè fa sì che nessuno lotti più per la propria indipendenza.

E' normale rimanere con i genitori, è normale avere un lavoro a contratto, perciò è normale che quei soldi siano insufficienti. Ma se questa situazione è normale, lo stipendio diventa una paghetta per i vizi, e diventa normale avere 300 euro di rata per la macchina, tanto in tutti i modi è normale stare con i genitori...

Ma... non è "normale", sono SCELTE, personali. Non fatevi fottere dalla situazione dell'Italia: voi interagite con una porzione così ridotta che avete margine di scelta. Non potete cambiare le politiche energetiche, ma DOVETE cambiare la vostra vita, se non vi piace. Non perchè lo dico io, ma... per voi. Oppure, andate ad alimentare l'enorme fiume degli insoddisfatti, degli scontenti, dei delusi, di quelli tiepidi che non hanno una passione, di quelli che esistono solo nel fine settimana.

Un fiume in piena, alimentato da centinaia di migliaia di piccoli ruscelli umani.

Fortunatamente, io ho raggiunto una stabilità per me e la mia famiglia, e sono soddisfatto. Ma... ho una figlia e i vostri stessi problemi,dubbi, drammi me li pongo anche io per lei.

Ma il discorso è sempre lo stesso: questo è il mondo globale delle possibilità, ma le possibilità implicano delle scelte, e perciò anche mia figlia dovrà scegliere e molto presto.

Nel mondo dell'eterna giovinezza le decisioni per la propria vita si prendono dopo la terza media.