Secondo me il numero chiuso è giusto pensando al futuro di quella professione.
Se non ci si vuole ridurre come a giurisprudenza dove ti laurei e poi vai a lavorare in ufficio o al supermercato perchè ci sono troppi laureati il numero chiuso è indispensabile. E' un modo per salvaguardare la professione cercando di mantenere un numero di laureati che corrisponda alle effettive richieste lavorative.
Altro discorso è quello sulle modalità di ammissione.
Delle conoscenze di base sono necessarie, non si possono riprendere da zero tutti gli argomenti a lezione, non basterebbero 5 anni per avere una laurea triennale... Un semplice test psicologico per l'interesse alla disciplina non penso sia sufficiente, alcuni possono avere tutto l'interesse che vogliono, ma se non hanno un minimo di conoscenze di base non ne andranno mai fuori.
Forse la cosa migliore sarebbe un test attitudinale più un test psicologico. Però poi anche per il test psicologico si comincerebbero a scrivere manuali su manuali, e alla fine vincerebbe chi ha più capacità di carpire i segreti su come fare a prendere più punti sul test.
Secondo me una limitazione al numero degli iscritti è necessaria, e un test attitudinale è forse la scelta migliore. Che poi ci si accorga di aver sbagliato a scegliere dopo l'iscrizione può capitare, ma chi ti dice che uno con la passione per fisioterapia non si scoraggi e abbandoni comunque quando non riesce a passare in nessun modo esamini di base?
Per rispondere a VPower... una cultura di base sufficiente a passare il test d'ingresso può essere recuperata anche prima dello stesso. Se uno è veramente motivato si fa il culo l'estate per riuscire a passarlo. C'è anche gente che pensa di essere motivata e di avere la passione ma poi si mette a studiare solo la settimana prima.
Segnalibri