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Discussione: DCSS Training - King of the Kings

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  1. #1
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    Dove piazzo il bilanciere?

    Il bilanciere va teenuto alto o basso sulle spalle? E’ una delle decisioni drammatiche dell’uomo della palestra… Bilanciere alto, squat da bodybuilder, bilanciere basso, squat da powerlifter…. mah

    Mettiamola così: non me ne fotte niente di dove mettete il bilanciere. Quello che è invece importante è che dovete cercare di “incastrarlo” fra la schiena e le mani. Così facendo rendete più facile la messa in contrazione delle spalle. Idem come se tenere le mani larghe o strette. E’ una vostra decisione. Quello che è importante è che il bilanciere sia stabile e la schiena “dura”.

    Se spostate indietro il bilanciere, tutto questo è più facile, oltre che accorciare la distanza fra bilanciere ed anche. Molti pensano che sia questo il motivo per cui si sposta indietro il bilanciere, ma non è il motivo principale.

    Il motivo primario è infatti la sensazione di maggior stabilità e compattezza della schiena.


    A sinstra ho il bilanciere in alto, a destra in basso: una escursione di circa 7 centimetri. Molte volte leggo di persone che mettono un asciugamano o della gommapiuma sul bilanciere perchè sentono troppa pressione: questo è un errore perchè la stabilità diminusce. Dovrebbero, invece,, spostarlo un po’ più in basso aumentando l’area di appoggio.

    Non consiglio però la pratica del “bilanciere basso” perchè questa ha una dolorosa particolarità: quando si impara fanno male i gomiti e le mani. In questo caso, il dolore è normale. Se voleste ad esempio imparare il front squat dovete mettere in conto di massacrarvi i polsi per farli abituare alla posizione.

    Perciò, per imparare a tenere il bilanciere in basso, si deve un po’ soffrire per abituarsi. Cioè si deve volerlo proprio fare. A me interessava, l’ho fatto. Dato che voi non siete pagati per fare squat con il bilanciere basso, se non volete farlo, non è poi così rilevante. Ciò che conta è il controllo dei femorali. La compattezza di schiena… aiuta, ma potete essere compatti lo stesso, anche senza questa tecnica.

    Poi, se volete imparare, si tratta anche qui di provare. Nel video casalingo stavo appunto provando profondità e bilanciere basso. Ora è così naturale che quando ho provato ad appoggiarlo in alto perchè mi faceva male una spalla, mi sono trovato malissimo.

    E dopo?

    Una volta appreso il movimento, eliminate lo sgabello e continuate a riprendervi. Vedrete che il movimento acquisito rimane anche senza riferimento. A questo punto, il training è finito e potete utilizzare il vostro nuovo squat per quello che vi piace.

    Di solito quello che accade è che le basse ripetizioni vi prenderanno di brutto. Uno squat sotto il parallelo dà più soddisfazione perchè è percepito come più difficile, il movimento è più “lungo” e si sente. Con un minimo di pratica i vostri massimali torneranno a salire, eguagliando i vecchi al parallelo.

    Vi accorgerete anche del fatto che molte teorie da palestra sono delle enormi fesserie: enfasi sui quads o sui femorali, sui glutei o sulla schiena… fate lo squat in questo modo e scoprirete che il giorno dopo vi faranno male le cosce nella loro interezza, ma che la bassa schiena starà meglio.


    Questo è il video di una alzata decente da prendere come riferimento. Dovete essere "bravi" almeno quanto me in questa esecuzione. Anzi, dovete essere meglio.

    Notate la discesa controllata, il “cicchettino” in basso per invertire il movimento con decisione e la risalita con schiena e glutei insieme. Non c’è bisogno di schiantarsi giù in maniera superveloce, né di essere rallentati come bradipi. Il movimento deve essere fluido ma deciso, come ce lo immaginiamo tutti. Lasciate stare storielle quali il TUT o tempistiche strane. Come ve la immaginate una alzata controllata? Ecco, fate in quel modo.

    Errori e difetti

    Lo squat è un esercizio che non perdona, perciò solitamente non si vedono esecuzioni orride come nello stacco dove esistono persone che sembra si sforzino per fare le cose esattamente all’opposto di come andrebbero fatte. Queste persone non hanno scampo nello squat, perchè sono destinate a rimanere al suolo.

    C’è però un bel range di manovra per commettere un sacco di errori. Vi fornisco alcuni esempi; dovete considerare che sono delle esasperazioni.

    Lo so benissimo che ridacchierete pensando che voi mai e poi mai potreste commettere questi sbagli (a proposito… vi siete mai ripresi?), però considerate che anche dei difetti meno marcati di come faccio io sono da considerarsi comunque degli errori.

    Discesa con schiena compatta e salita con glutei e spalle alla stessa velocità nel primo tratto sono i due criteri che denotano una alzata corretta e sicura. Qualsiasi esecuzione non rispecchi questi due requisiti è problematica, ovviamente con tutte le sfumature possibili del caso.

    Schienare la discesa


    Impostare la discesa di squat come una “tenuta di schiena” è uno degli errori più tipici. La schiena è molto forte,e si vedono anche pesi decisamente elevati squattati in questo modo. a sinistra nelle foto precedenti c’è una splendida (!) impostazione della discesa,a destra una impostazione molto di schiena.

    Questo tipo di errore si riscontra in coloro che eseguono lo squat parallelo. Ecco infatti quello che succede, 40 centimetri più in basso.


    I due squat sono entrambi paralleli, però è evidente il caso in cui viene usata molto la schiena. Difficilmente chi squatta in questo modo riesce ad andare sotto il parallelo,per un semplice problema di assetto: come si è visto, sotto il parallelo le ginocchia tornano indietro e la schiena tende a raddrizzarsi. In questa posizione ciò è molto difficile.

    Il motivo di questo assetto è dato sempre dal solito problema: squat di cosce e di schiena. Il dorsale non è contratto a dovere, e la schiena tende a flettere. Certo, mica la contrazione è assente… non voglio essere frainteso: non è sfruttata a dovere e la persona pensa a “tenere” con gli erettori spinali. Chi fa così prima di partire di solito ondeggia con il bilanciere sulle spalle, a dimostrazione che non c’è incastro. C’è poco utilizzo dei glutei, perciò al parallelo la schiena è in avanti.

    Io, ad esempio, avevo uno squat in questo modo.

  2. #2
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    Lanciare le chiappe al cielo


    Questo è un altro errore ricorrente, che si riscontra in tantissimi tipi di esecuzione, comprese quelle sotto il parallelo, come in questo caso: a sinistra la posizione di massima accosciata, fatta con tutti crismi, compresa la schiena compatta. A destra il patatrac, un attimo dopo.

    In pratica, le ginocchia sono mandate indietro e contemporaneamente salgono le chiappe in più velocemente delle spalle, con schienata in avanti. Perciò accade lo stesso, identico fenomeno dell’1-2 dello stacco: salgono i glutei (1) e poi le spalle (2). Ovviamente, una esecuzione di questo tipo non è funzionale e sicura…

    Le anche non ruotano (l’angolo femore-spina non aumenta) perciò tutto il comparto glutei-femorali non viene utilizzato. Poi, c’è la tirata di schiena, con un rallentamento impressionante dell’alzata e uno sforzo titanico. L’alzata fallisce qui.

    Non è che chi sbaglia lo fa sempre così. Ci sono molti gradi intermedi. Ci sono persone che fanno così sempre, qualsiasi sia il carico. Non hanno perciò un movimento acquisito corretto, il loro cervello ha assimilato che si usano la schiena e le cosce. Sono squattisti paralleli ma anche sotto il parallelo se le loro caviglie glielo permettono. Schiena forte, ma movimento del tutto errato. Certamente meno che così, però l’1-2 è sempre presente.

    Quando il carico è elevato e si ha “paura” questo è il movimento tipico: si ricerca un movimento per paura di rimanere a terra, come se il cervello avesse bisogno di sentire che qualcosa si muove. Perciò si tende a salire in questo modo. Nei miei 200Kg tendo un po’ a fare così. Anche in questo caso è un errore, ma se accade solo su carichi elevati, il pattern motorio acquisito è comunque corretto anche se va affinato.

    Gli squattisti con le fasce falliscono di brutto l’alzata se eseguono in questo modo, perchè le fasce amplificano questo effetto, sparandogli il culo al soffitto. E poiché si usano le fasce con pesi sovramassimali, lo squattista geared (come me) deve imparare a controllare il fenomeno proprio nei massimali.

    Questo tipo di errore si può mescolare in varie miscele con il precedente, cioè schienare in discesa “un po’” per poi risalire con l’1-2 “un altro po’”. Così facendo si perdono, che so… 15Kg di massimale in qua e in là, oltre ad esporsi ad acciacchi di varia natura.

    Ecco il video del difetto descritto, due ripetizioni, una peggio dell’altra


    Stringere a X le ginocchia

    Ci sono persone che quando risalgono tendono a stringere le ginocchia, come nel fotogramma qua sotto dove mi sono dovuto sforzare per farlo. Sinceramente non riesco a capire il motivo, se non in una errata acquisizione del movimento.


    Stringere in dentro le ginocchia è tipico delle alzate olimpiche, in cui qualche significato lo avrà e andrà bene farlo così. Di sicuro, in un back squat dei nostri fare in questo modo è un errore,perciò non fatelo anche se avete visto Ivan Drago, John Connor, Hiroshi Shiba o qualsiasi altro su Youtube farlo con 500Kg. Ecco il video completo


    Un esempio di squat “bello”


    Ecco a voi quello che io ritengo un bello squat, esteticamente. Enrico (EnricoPL) Bomboletti al Campionato Italiano 2006 alle prese con 270Kg. Enrico ha a mio avviso uno squat incredibile, anche se ci vuole un minimo di conoscenza per apprezzarlo. Secondo me in Italia è uno dei migliori esecutori tecnici. Come direbbe Ado Gruzza, il bilanciere scorre su una rotaia.

    Notate come stacca il bilanciere deciso, facendolo saltare dagli appoggi (i pesi ondeggiano e ciò non è facile con bilancieri che iniziano a flettersi sopra i 350Kg). Fermo, pochissimi passi indietro, stop. Sensazione di sicurezza estrema, non ci sono incertezze. Già riuscire a fare in questo modo è una caratteristica da allenare.

    Stance largo, scarpe piatte, piantato in terra senza paura. Al comando del giudice, discesa decisa, “prende le fasce” a puntino, accosciata profonda, risalita. Poco sopra il parallelo, punto critico. Guardate come la schiena non ceda di un millimetro nel punto in cui si ha “paura” e si tende a far salire le chiappe. Poi, l’alzata viene chiusa. Pagherei per fare uno squat così…

    Conclusioni

    Eccoci alla fine di questo pauroso corso di squat, mi sono sfogato nella mia scrittura compulsiva, i dottori sono contenti e questo fine settimana mi faranno uscire in giardino, forse senza la camicia di forza.

    Sembra impossibile aver scritto tanto, a dimostrazione che un movimento pparentemente banale sia invece composto da migliaia di dettagli se si vuole eseguire bene superando i propri limiti. Non ho inventato nulla, solo messo insieme la mia esperienza di questi anni e gli insegnamenti di buoni mestri.

    A molti tutto questo non interesserà, però esiste una ristretta percentuale di persone a cui piace caricare parecchio in questo esercizio. A queste persone mi sento di dire che “costanza”, “impegno”, “sacrificio” e tutta la retorica della palestra non consistono solo nell’entrare in sala pesi e picchiare duro, né nell’eseguire il programma perfetto in maniera religiosa, con il diario e il cronometro.

    Ci vuole la stessa costanza e lo stesso impegno per “capire come funzionano le cose”. Come direbbe Bruce McKinney, questo è un corso per quelle persone che non accettano un “no” come risposta.

    I miei 200Kg sono stati realizzati perchè non mi sono mai fermato ai “no” e agli “è impossibile”, ho sempre pensato che io stessi sbagliando qualcosa, e che sempre ci fosse qualcosa da correggere. Non mi sono mai accontentato nè mi accontento di questi 200… possono venire meglio, posso fare 10Kg in più.

    Del resto io sono fatto così nelle cose che mi piacciono: non mollo mai. Poi, in tutto quello che non mi piace sono assolutamente indolente e scansafatiche (mia moglie lo sa benissimo…)

    Limare le esecuzioni, concentrarsi su particolari pallosissimi che i più disdegnano, riprendersi, accettare le critiche sono tutti mezzi per ottenere un grande massimale (il vostro, qualunque esso sia).

    Per imparare, dovete essere curiosi. Vi deve piacere… imparare. Per questo non impara nessuno: perchè la curiosità latita, si pensa che l’allenamento così fatto non sia produttivo. Questo atteggiamento è comune sia ai BIIisti convinti che ai pompatori folli. I primi sono troppo ingessati nelle loro credenze, i secondi sono troppo maniaci della massa ad oltranza.

    Si vuole entrare in palestra e ottenere subito. “voglio risultati, non chiacchiere” (in inglese “hey man, gimme facts not pugnets”). Invece, dovete considerare tutto questo un investimento: imparare uno squat in questo modo permette di stimolare maggiormente i muscoli a parità di carico utilizzato.

    Dedicatevi alla tecnica, è tempo speso in maniera intelligente e vi ripagherà. Di questo, ne sono sicuro.

  3. #3
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    utilissimo!
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  4. #4
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    Speravo giusto in un nuovo articolo sullo squat dopo quello fantastico sullo stacco, ma non me l'aspettavo così presto!
    Inutile ribadire quanto possano essere utili (oltre che una piacevole lettura) questi articoli, ancora una volta GRAZIE!

  5. #5
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    Mazza Paolo oggi mi sono beccato questo + quello sull'alimentazione non so se sopravviverò. Scherzi a parte sei superlativo come sempre.

    Ti chiedo solo una delucidazione perchè forse non ho le conoscenze per comprendere questa tua affermazione:

    "La forza F è quella data dal quadricipite, tramite il tendine rotuleo che si attacca alla tibia con l’angolo alfa. La forza F in pratica “scorre” sopra la rotula, come una corda."

  6. #6
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    questo thread è eccezionale, andrebbe uppato secondo me

    purtroppo ho iniziato a fare squat solo da 3-4 mesi (da quando ho iniziato a leggere questo forum), il mio istruttore non me l'aveva mai messo nella scheda all'inizio perchè probabilmente lo riteneva pericoloso e lungo da spiegare, mi ha sempre messo solo gli stacchi..

    beh posso dire di aver scoperto anch'io un'amore per questo esercizio, sarò anch'io fissato col diventare forte xò.. purtroppo un mio massimale di squat al parallelo penso non superi i 130-140 kg, dovrò seguire il tuo consiglio allora di abbassare i pesi a 90 kg () e di provare e riprovare per lo squat sotto il parallelo, per fortuna nella mia palestra c'è un rack con le barre di sicurezza, uso le all star per squattare e non sono troppo rigido muscolarmente.. martedì iniziano le prime prove, speriamo bene

    Grazie Paolo per tutto quello che fai per noi

  7. #7
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    Che articolo stupendo!

    Mi servivano proprio delle delucidazioni, e poi è bello sapere come funziona l'esercizio e come reagisce il nostro corpo!
    Bellissimo!

    Altro che gli articoletti delle solite riviste!

  8. #8
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    Grazie a tutti ragazzi!

    Citazione Originariamente Scritto da menphisdaemon Visualizza Messaggio
    Ti chiedo solo una delucidazione perchè forse non ho le conoscenze per comprendere questa tua affermazione:

    "La forza F è quella data dal quadricipite, tramite il tendine rotuleo che si attacca alla tibia con l’angolo alfa. La forza F in pratica “scorre” sopra la rotula, come una corda."

    Scusa menphis, mi era saltato il post!
    Voglio dire questo (traduco dal mio orrido slang...): il tendine rotuleo si attacca alla tibia, risale verso la rotula, dalla rotula partono i tendini verso le varie sezioni del quadricipite.

    La forza F "tira" nella direzione del disegno. La tensione è presente in ogni punto del rotuleo e della rotula e dei tendini sopra la rotula,come una corda che scorre tesa sopra una carrucola. Questa corda schiaccia la rotula sul femore, proprio come accade alla corda che preme sulla carrucola, oltre che a scorrere.

  9. #9
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    Ho capito perfettamente, grazie Paolo! L'esempio della carrucola è stato decisivo per le mie infime conoscenze

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Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
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