Citazione Originariamente Scritto da °°sOmOja°° Visualizza Messaggio
riguardo al catabolismo nn sono molto daccordo. la chetosi ha un effetto di risparmio proteico
Il corpo utilizza soltanto un 70% di corpi chetonici. Per il resto si rifà alla conversione di proteine e glicerolo in glucosio. Quindi comunque una dieta chetogenica avrà sempre un maggiore tasso di glucogenesi muscolare rispetto ad una dieta non chetogenica. Inoltre la dieta chetogenica non ha un maggiore risparmio proteico di una dieta con un giusto apporto di proteine. Il problema maggiore infatti è che molti studi continuavano a comparare diete ricche in carboidrati ma povere in proteine con diete povere in carboidrati ma ricche in proteine. Tra una dieta non adeguata in apporto proteico e una dieta adeguata, vince la dieta adeguata. Molti hanno anche creduto che questo significasse che buttare giu proteine come fossero acqua aumentasse esponenzialmente il risparmio proteico. In verità gli effetti positivi si vedono solo passando da un apporto inadeguato ad uno adeguato. Come si è visto nelle comparazioni dai livelli di azoto la chetosi e una generosa dosa di proteine sono alla pari come potenziale di risparmio proteico. Una dieta con una buona dose di carbo lo è più di entrambe.
Il vero problema non è tanto se la chetosi in situazioni normali sia anabolica o catabolica ma se cercare di mettere su massa attraverso un allenamento intensivo, sperando nell'ottimizazzione della sintesi muscolare, mentre si è in chetosi cronica sia muscolarmente anabolico o catabolico.
Il catabolismo aumenta in chetosi quando si cerca di concigliare un'attività che necessita glicogeno muscolare con una situazione di deplezione cronica. Proprio per il fatto stesso di avere riserve di glicogeno muscolari vuote porta ad un adattamento catabolico e a una serie di cambiamenti ormonali che diminuoscono la costruzione muscolare.

Per quanto riguarda l'infiammazione, l'insulinemia e la sensibilità insulinica la chetosi è alla pari con tanti altri approcci nutrizionali che portano allo stesso risultato. E poi c'è da dire che la riduzione dei fattori infiammatori è comune a qualsiasi dieta che stia provocando una perdita di grasso. Tanto per dire si potrebbe prendere una persona sovrappeso e con accumuli di grasso addominale, che ha iperinsulinemia, un alto tasso infiammatorio e di stress ossidativo e pessimi profili lipidici. Se questa persona cominciasse a fare esercizio, a basare la dieta su un'apporto adeguato di proteine, facesse più pasti nell'arco della giornata con carboidrati integrali, legumi, frutta e grassi e proteine ... nel momento in cui cominciasse a perdere i primi etti di grasso si vedrebbe un miglioramento di tutti i profili a partire proprio dall'insulina. Questo al di là che la dieta sia 5% carbo o 55% carbo
L'insulina di per se è innocua. Anche in chetogenica è impossibile scendere sotto una soglia di normale sintesi insulinica e i diabetici hanno picchi insulinici consumando proteine. Bisogna distinguere tra insulina funzionale e insulina patologica. Se io mangio un pasto dove ci sono carboidrati e amino acidi, qualunque sia il picco insulinico generato da questo sarà sempre e comunque funzionale, cioè necessario al trasporto degli zuccherri e degli amino acidi nelle cellulle. Finito quello l'insulina torna ai suoi valori. Se invece c'è un resistenza insulinica, dovuta tra le altre cose ad una saturazione cellullare, e quindi c'è un rilascio forzato di insulina, glicemia che non ne vuole sapere di abbassarsi e insulina alta anche a digiuno; si sta chiaramente parlando di un picco insulino non funzionale, non dovuto alle normale funzioni vitali dell'insulina ma ad un paciugo metabolico.
Quindi qualsiasi cambiamento nello stile di vita, nell'alimentazione e nelle composizione corporea porta ad ritorno alla sintesi insulinica funzionale. A quel punto abbassarla ulteriormente avrebbe zero effetti sulla salute.

Leggevo di recente che pare stiano scoprendo che i decantati effetti della restrizione calorica, cioè di diminuire l'azione dei radicali liberi e incrementare la longevità, siano legati al suo effetto non tanto alla riduzione in sè. Pare che mantenere una buona composizione corporea, mantenere un bilanciamento energetico e fare esercizio ... abbia gli stessi effetti. Finora l'esercizio e il ripristino di un bilanciamento energetico sono la più repentina "cura" per la resistenza insulinica. Una dieta molto low-carb ipercalorica e ingrassante l'aggraverebbe comunque al di la dei pochi carbo.