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Discussione: La Scuola Bulgara della multifrequenza

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  1. #1
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    Grazie mille per la risposta Giovanni, sei stato gentilissimo

    Ciò nonostante io non riesco a capire una cosa riguardo gli atleti d'elite, i pl soprattutto, quelli dopati per intenderci, come si può dire che gli incrementi di forza sono una conseguenza dell'allenamento?

    Mi spiego meglio, se un atleta arriva a fare 350kg di stacco dopandosi e allenandosi come si fa a dire che è tutto frutto dell'allenamento? Inoltre non riesco a capire come si dopino questi atleti, nel senso che se saltano una settimana di ciclo che gli succede? Perderanno forza?

    E' un concetto un pò difficile da spiegare a parole così, inoltre non vorrei sembrare arrogante, ma è semplice curiosità

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Nemintek Visualizza Messaggio
    Grazie mille per la risposta Giovanni, sei stato gentilissimo

    Ciò nonostante io non riesco a capire una cosa riguardo gli atleti d'elite, i pl soprattutto, quelli dopati per intenderci, come si può dire che gli incrementi di forza sono una conseguenza dell'allenamento?

    Mi spiego meglio, se un atleta arriva a fare 350kg di stacco dopandosi e allenandosi come si fa a dire che è tutto frutto dell'allenamento? Inoltre non riesco a capire come si dopino questi atleti, nel senso che se saltano una settimana di ciclo che gli succede? Perderanno forza?

    E' un concetto un pò difficile da spiegare a parole così, inoltre non vorrei sembrare arrogante, ma è semplice curiosità



    e perchè dovresti essere arrogante? Io non sono mica Dobrev

    chiariamo subito un punto onde evitare qualunquismi.
    Il campione che si dopa per raggiungere certe prestazioni è - a mio modo di vedere e, spero, pure al vostro - condannabile moralmente ed esecrabile sotto diversi aspetti umani ma, atleticamente, piaccia o non piaccia, resta un fenomeno.
    Se un qualunque ragazzotto o utente di palestra assume steroidi e similari (e, purtroppo, ce ne sono tanti) senza avere una base genetica predisposta ad una determinata attività sportiva nè la testa e le doti caratteriali per emergere in un certo sport, rimarrà quello che è, fondamentalmente un poveraccio: primo perchè ha imbrogliato gli altri e se stesso, secondo perchè lo ha fatto senza che neanche il fine (per quanto condannabile) giustificasse il mezzo; avrà qualche centimetro di braccio in più, farà il fichetto al mare per qualche estate finchè gli dice bene, avrà un po' di ritensione idrica e, molto probabilmente, solleverà pure di più in palestra suscitando l'ammirazione di qualche sprovveduto, ma....finisce qui. Non diventa Belajev, Katzmaier, Siders per restare nel PL ma neanche Arnold, Coleman e compagnia BB; anzi, con ogni probabilità, non vince neanche un regionale.
    Chi invece solleva 400 chili di stacco o squat oppure 300 di panca grazie al doping, anche qualora fosse stato natural non avrebbe alzato solo 120 di panca e 180 di squat...non so se mi spiego.
    Il campione è un soggetto con caratteristiche particolari specifiche per lo sport in cui eccelle, è sopra la media, è ben predisposto all'attività atletica, ha le fibre ad hoc, una genetica d'eccellenza, insomma il papà e la mamma lo hanno rifornito dei cromosomi giusti: il problema è che non è proprio l'unico e non si accontenta nè, spesso, si accontentano le varie realtà che gli sono alle spalle e lo supportano.
    I primi 10 del mondo in uno sport forse lo sarebbero lo stesso anche se non esistesse il doping: magari la graduatoria non sarebbe prioprio quella, forse si inserirebbe il quindicesimo o il ventesimo, sicuramente tutte le prestazioni sarebbero livellate - e di gran lunga - verso il basso.
    Allora inizia la corsa al "di più a qualunque costo" all' andare oltre perchè "tutto sommato che male c'è" o perchè "la posta in palio è troppo alta" o perchè "lo faccio ancora per 4 anni e poi smetto" o anche perchè "mi hanno detto che o ci sto oppure mi tagliano fuori" o infine perchè "lo fanno tutti, non mi va di farmi scavalcare da gente che starebbe dietro di me".
    Questa è la spirale senza via d'uscita che si innesca, alimentata da interessi, denaro, contratti nei casi degli sport maggiori, o soltanto brama di emergere, riscatto sociale, eccitazione e soddisfazione immediata negli sport d'elite o in quelli dei poveri. Aggiungi una società dove le barriere ed i limiti morali e di gusto vengono ogni giorno abbattuti, aggirati, derisi, non considerati, ed hai il quadro approssimato di una situazione sportiva dove alligna e dilaga questa piaga sociale.
    Il campione "non natural" è consapevole di essersi aiutato ma è convinto di aver utilizzato le stesse armi del suo avversario e, pertanto, è indulgente con se stesso e si autoassolve.
    Le leggi servono ma relativamente; dovrebbero essere gli istruttori, gli educatori e tutti quelli che operano nello sport a formare i giovani e gli atleti, quando è ancora possibile intervenire, secondo determinati principi in sintonia, ovviamente, con quelli che dovrebbero essere gli insegnamenti e gli esempi pratici da raccogliere in famiglia.
    Le cose, però, sappiamo tutti come vanno. Sono comunque contento della sensibilità che manifesti su questo argomento e la pacatezza con la quale è stato possibile affrontarlo. Sarei già soddisfatto se questo breve dialogo costituisse un minuscolo contributo - anche nei confronti di una sola persona - alla ben più grande causa dello sport pulito.
    Un saluto pesante.

  3. #3
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    Concordo !

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Tonymusante Visualizza Messaggio
    e perchè dovresti essere arrogante? Io non sono mica Dobrev

    chiariamo subito un punto onde evitare qualunquismi.
    Il campione che si dopa per raggiungere certe prestazioni è - a mio modo di vedere e, spero, pure al vostro - condannabile moralmente ed esecrabile sotto diversi aspetti umani ma, atleticamente, piaccia o non piaccia, resta un fenomeno.
    Se un qualunque ragazzotto o utente di palestra assume steroidi e similari (e, purtroppo, ce ne sono tanti) senza avere una base genetica predisposta ad una determinata attività sportiva nè la testa e le doti caratteriali per emergere in un certo sport, rimarrà quello che è, fondamentalmente un poveraccio: primo perchè ha imbrogliato gli altri e se stesso, secondo perchè lo ha fatto senza che neanche il fine (per quanto condannabile) giustificasse il mezzo; avrà qualche centimetro di braccio in più, farà il fichetto al mare per qualche estate finchè gli dice bene, avrà un po' di ritensione idrica e, molto probabilmente, solleverà pure di più in palestra suscitando l'ammirazione di qualche sprovveduto, ma....finisce qui. Non diventa Belajev, Katzmaier, Siders per restare nel PL ma neanche Arnold, Coleman e compagnia BB; anzi, con ogni probabilità, non vince neanche un regionale.
    Chi invece solleva 400 chili di stacco o squat oppure 300 di panca grazie al doping, anche qualora fosse stato natural non avrebbe alzato solo 120 di panca e 180 di squat...non so se mi spiego.
    Il campione è un soggetto con caratteristiche particolari specifiche per lo sport in cui eccelle, è sopra la media, è ben predisposto all'attività atletica, ha le fibre ad hoc, una genetica d'eccellenza, insomma il papà e la mamma lo hanno rifornito dei cromosomi giusti: il problema è che non è proprio l'unico e non si accontenta nè, spesso, si accontentano le varie realtà che gli sono alle spalle e lo supportano.
    I primi 10 del mondo in uno sport forse lo sarebbero lo stesso anche se non esistesse il doping: magari la graduatoria non sarebbe prioprio quella, forse si inserirebbe il quindicesimo o il ventesimo, sicuramente tutte le prestazioni sarebbero livellate - e di gran lunga - verso il basso.
    Allora inizia la corsa al "di più a qualunque costo" all' andare oltre perchè "tutto sommato che male c'è" o perchè "la posta in palio è troppo alta" o perchè "lo faccio ancora per 4 anni e poi smetto" o anche perchè "mi hanno detto che o ci sto oppure mi tagliano fuori" o infine perchè "lo fanno tutti, non mi va di farmi scavalcare da gente che starebbe dietro di me".
    Questa è la spirale senza via d'uscita che si innesca, alimentata da interessi, denaro, contratti nei casi degli sport maggiori, o soltanto brama di emergere, riscatto sociale, eccitazione e soddisfazione immediata negli sport d'elite o in quelli dei poveri. Aggiungi una società dove le barriere ed i limiti morali e di gusto vengono ogni giorno abbattuti, aggirati, derisi, non considerati, ed hai il quadro approssimato di una situazione sportiva dove alligna e dilaga questa piaga sociale.
    Il campione "non natural" è consapevole di essersi aiutato ma è convinto di aver utilizzato le stesse armi del suo avversario e, pertanto, è indulgente con se stesso e si autoassolve.
    Le leggi servono ma relativamente; dovrebbero essere gli istruttori, gli educatori e tutti quelli che operano nello sport a formare i giovani e gli atleti, quando è ancora possibile intervenire, secondo determinati principi in sintonia, ovviamente, con quelli che dovrebbero essere gli insegnamenti e gli esempi pratici da raccogliere in famiglia.
    Le cose, però, sappiamo tutti come vanno. Sono comunque contento della sensibilità che manifesti su questo argomento e la pacatezza con la quale è stato possibile affrontarlo. Sarei già soddisfatto se questo breve dialogo costituisse un minuscolo contributo - anche nei confronti di una sola persona - alla ben più grande causa dello sport pulito.
    Un saluto pesante.
    Concordo su tutto Giovanni però io sarei ancora più affascinato se vedessi risultati senza doping, questo semplicemente perchè nel mio piccolo potrei dire "magari un giorno potrei arrivarci anche io...", però con la "piaga" doping diciamo che poi resto coi piedi per terra

  5. #5
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    Bellissimo Articolo e altrettanto bei commenti, davvero molto interessante.

    Ciao

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Nemintek Visualizza Messaggio
    Concordo su tutto Giovanni però io sarei ancora più affascinato se vedessi risultati senza doping, questo semplicemente perchè nel mio piccolo potrei dire "magari un giorno potrei arrivarci anche io...", però con la "piaga" doping diciamo che poi resto coi piedi per terra
    vero yuri, sarebbe un sogno.

    cmq leggendo i post di Tony mi è venuta voglia di fare massimali 6 giorni a settimana (domenica purtroppo la palestra è chiusa) che dite faccio bene?

  7. #7
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    Già sarebbe un sogno per sfortuna è pura utopia claudio.

    Fatto sta che a me diverte ugualmente vedere i mondiali IPF e vedere animali pazzeschi però vabbè ognuno fa le proprie scelte di vita...

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Nemintek Visualizza Messaggio
    Concordo su tutto Giovanni però io sarei ancora più affascinato se vedessi risultati senza doping, questo semplicemente perchè nel mio piccolo potrei dire "magari un giorno potrei arrivarci anche io...", però con la "piaga" doping diciamo che poi resto coi piedi per terra

    si, si, ti capisco benissimo e sono d'accordo ma, per stimolarti, ti dico che puoi provare a vederla anche sotto un altro aspetto, che non sia solo quello dell'arrivare agli stessi livelli di entità del carico ma soprattutto - in chiave agonistica, secondo quella chè è sempre stata la mia radicata mentalità - di ottenere determinati risultati.
    Ti faccio alcuni esempi del tutto personali come atleta e come tecnico: quando iniziai a dedicarmi prima al biathlon e poi alla bench press vi erano alcuni atleti in Italia che potevano vantare risultati superiori ai miei e - benchè poi transitati in categorie superiori - avevano comunque lasciato nella loro scia dei record che potevano tranquillamente apparire fuori portata.
    Ho praticato agonisticamente il biathlon dal 1983 al 2006 e la bench press, intesa come single lift, dal 1994 (prima la affrontavo sporadicamente da sola o la inserivo nel contesto biathlon) all'attualità.
    Bene, nel corso di questi decenni ho vinto e perso (vinto molto e perso poco ), spesso mi sono migliorato e talvolta ho abbattuto record precedenti di altri: non so chi dei miei avversari avesse caratteristiche "limpide" e chi meno ma non me ne sono mai preoccupato più di tanto, concedendo a tutti a priori il beneficio dell'onestà, se volevo che venisse riconosciuto a me.
    Sta di fatto che nessuno degli atleti che gareggiava con o contro di me all'epoca iniziale o nei tempi successivi lo fa tuttora e, men che meno, nella stessa categoria nella quale sono rimasto; questo mi ha permesso di scalare i vertici delle classifiche, abbattere precedenti limiti che sembravano irraggiungibili e stabilire occasionalmente qualche primato in termini di pesi o di vittorie che, in tutta onestà, forse avrebbero potuto essere appannaggio anche di qualche altro atleta geneticamente molto dotato che, tuttavia, per minor costanza negli anni, infortuni incalzanti, passaggi in altre categorie, discipline o sport, semplice carenza di motivazione o eventuali diversi problemi incombenti non ha potuto realizzare.
    Insomma, l'essermi convinto che prima o poi avrei raccolto, mi ha consentito di raccogliere effettivamente e di avvantaggiarmi anche di situazioni ed attrezzature che avrebbero - "forse" - consentito anche ad altri di raccogliere ciò che però per loro è rimasto "forse" e per me è diventato "certo".
    Allo stesso modo, ora che l'età agonistica si è fatta incalzante , mi sforzo di infondere lo stesso concetto in chi alleno e all'osservazione frequente di chi mi dice "con loro oggi non ce la posso fare", rispondo: "prima di tutto non puoi saperlo altrimenti le gare si deciderebbero al computer e non in pedana; in secondo luogo non esiste solo oggi ma anche domani, fra un anno, in futuro: se perseveri, tra qualche anno magari sei morto (sgrat, sgrat parliamo di "morte" agonistica) ma può invece darsi che siano morti loro e tu non puoi saperlo; forse non vinci comunque ma, se abbandoni, non vinci sicuro!"
    Ecco, questa può sembrare paradossale ma è la mia filosofia. In quest'ottica, conta poco chi è bulgaro e chi americano, chi è dopato e chi è figlio di Odino, conta solo migliorarsi per superare se stessi ed i propri limiti, scoprire di essere capaci oggi di fare qualcosa che ieri non si immaginava, senza essere mai presuntuosi ma senza neppure escludere di essere i primi domani.
    Allora, lo studio e l'amore per la ricerca applicata a noi ed al nostro allenamento ci darà grandi soddisfazioni, mantenendo inalterato il rispetto e la curiosità per le metodologie che di volta in volta possiamo conoscere, indipendentemente da coloro che, in altre parti e sedi, ne siano i protagonisti e dalle scelte che hanno operato per interpretarle.

    Il solito salutone

  9. #9
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    Beh dire che la penso come te è poco

    Son molto curioso di sapere cos'hai vinto a che gare hai partecipato, insomma conoscere meglio la tua vita agonistica, magari hai un blog o qualche sito? Sempre se hai voglia e possibiltà

  10. #10
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    Felice

    Citazione Originariamente Scritto da Nemintek Visualizza Messaggio
    Beh dire che la penso come te è poco

    Son molto curioso di sapere cos'hai vinto a che gare hai partecipato, insomma conoscere meglio la tua vita agonistica, magari hai un blog o qualche sito? Sempre se hai voglia e possibiltà

    guarda Yuri, mettermi a sciorinare gare e risultati così in pubblico e completamente OT con l'argomento in esame non mi sembra il massimo della discrezione e, soprattutto, non so quanto interessi ad altri.
    Comunque mi trovi sul sito FIPL nella sezione record di specialità, eventi singoli (bench press, categ. -60kg.); per il resto, come riferimento recente, trovi un thread con un mio resoconto su AOS nella sez. "Meets & Events", intitolato "tonymusante medaglia di bronzo" (per la bontà di EnricoPL )
    Ciao e...non farmi più domande imbarazzanti

  11. #11
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    Scusami non era mia intenzione metterti in imbarazzo

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Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
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