GLI AFFONDI NEL CORTILE

Ore 19 di un'afosa serata estiva: aria introvabile e zanzare così grosse che si cospargono di Autan. La sala pesi è gremita di gente ed il clima spinge tutti alla socialità invece che all'allenamento. Ma il giorno delle gambe non c'é scusa che tenga!
Elettrizzato dal documentario dello zio Ronnie ("The Unbelievable"), ci ho provato anch'io. Ho portato l'asta di un bilanciere nel cortile facendola passare dalla porticina di emergenza. Poi un paio di piastre da 20 kg e un altro paio da 10 kg, aiutato dall'istruttore che stava già morendo di risate all'idea.
Dopo il montaggio veloce del bilanciere, stavolta coi fermi per evitare disastri, porto il bilanciere sopra la testa e l'appoggio sulle spalle. E via, un affondo dopo l'altro raggiungo il fondo del vialetto. Mi giro e riparto per tornare al punto di partenza. Arrivo che mi manca il fiato.
Smontiamo un paio di piastre da 10 kg e le sostituiamo con due da 5 kg. E via con un'altra "passeggiata". Intanto, dalla terrazza della casa vicina, la sciura é uscita a stendere la biancheria e si é fermata a godersi lo spettacolo. Dall'interno della palestra si stanno attrezzando con seggioline e pop-corn.
Mi manca la terza ed ultima serie. Scaliamo di altri 5 kg per parte e comincio. L'ipoglicemia é avanzata, l'equilibrio é piuttosto instabile. Arrivo al termine del vialetto e quando mi volto per fare il tragitto di ritorno, con il sole al tramonto e il sudore che mi gronda sulla maglietta, penso di avere una visione su sfondo mistico. Ma invece é soltanto la sciura che si é affacciata al muretto e urla: "ma voi siete matti!". Non ho neanche il fiato per rispondere. E poi, tutto sommato, non é che abbia torto. Smontiamo il bilanciere e torniamo dentro. Un'altra esperienza "che fa curriculum" é stata archiviata.