Pagina 2 di 5 PrimaPrima 12345 UltimaUltima
Risultati da 16 a 30 di 62

Discussione: La legge universale dell'allenamento

  1. #16
    Data Registrazione
    Nov 2004
    Località
    220-162.5-270 gara completa
    Messaggi
    3,007

    Predefinito

    Nel livello due i progressi cessano per sovraccarico. E’ qui che si iniziano a comprendere le fasi dell’allenamento e i più attenti cominciano ad assimilare il concetto di scarico. In altre parole, in questa fase i progressi continuano o si interrompono a seconda del carico utilizzato, uno stress da sovraccarico, uno stimolo inadattabile.
    La differenza fra questi due livelli è minima dato che il risultato finale è un raggiungimento di risultati oggettivamente scarsi. Chi non sale nemmeno il primo gradino, mi spiace, ma dimostra una scarsa intelligenza sociale: non capisce l’ABC dell’ambiente in cui si trova, la palestra. Chiaro che ognuno ha le sue priorità e poiché paga è libero di fare quello che vuole in palestra, ma proprio perché paga, se 10’ a seduta impegna il cervello nel comprendere quello che sta facendo magari spende meglio i suoi soldi, e nei restanti 50’ può dedicarsi alle giuste attività di caccia al perizoma con scopi riproduttivi.

    Il livello due è caratterizzato dalla “voglia di far bene” ma senza una grande organizzazione. Per questo lo stimolo allenante viene applicato solitamente in maniera discontinua e quando è applicato magari è inadatto e porta ad un sovraccarico. Del resto, uno che va in palestra da 5 anni ma per 4 mesi l’anno e si ritiene un “atleta evoluto”, quando in realtà non lo è.
    La spiegazione della mancanza di successi è sempre l’accommodation law.


    Molti stazionano sul livello australopithecus o sul livello habilis tutta la vita. Non tutti hanno la passione o la pazzia di essere costanti in palestra. La costanza infatti permette al corpo di essere sottoposto a stimoli ripetuti, perciò l’adattamento può arrivare a livelli molto elevati o quanto meno è possibile arrivare a dei crolli.
    Sono queste le esperienze che poi portano ad un passaggio di livello. Come in un videogioco, chi persevera finisce il quadro. Chi per lavoro, perdita di interesse, non-fissazione estrema, infortuni, problemi familiari o altro non riesce ad essere costante, porta il suo corpo ad un deallenamento per carenza di stimoli. Quando ritorna ad allenarsi, lo stimolo a cui può sottoporre il suo corpo sarà inferiore a quello a cui era arrivato, perciò gli ci vorrà del tempo per tornare al livello che gli permetterebbe di… passare di livello. Magari c’è un altro impedimento et voilà… non raggiunge mai la soglia di stimolo tale da determinare un adattamento superiore.

    La figura rappresenta la vostra evoluzione, con la linea tratteggiata l’andamento dell’adattamento ottimale. Voi non lo raggiungete mai.
    Molti non vanno oltre questo livello perché non riescono a portare in fondo il programma di allenamento personalizzato di Poliquin. Inutile avere un programma perfetto se poi non viene eseguito. Pensate a questo: siete costanti? Se non lo siete, la accommodation law spiega perché non migliorate: il vostro corpo non ha nessuna esigenza di adattamento, dato che non lo sottoponete a stimoli, e quando lo fate, non riuscite ad arrivare alle vostre massime capacità di adattamento. Ribadisco: non è che se non siete costanti in palestra siete dei cattivi padri di famiglia. Semplicemente, il vostro corpo si adatta a questo.

    E’ però importante identificare se la mancanza di costanza è un elemento presente nel vostro allenamento. A questo livello un nuovo stimolo, superiore di intensità, non è dato tanto da quello che fate, ma dal fatto che lo facciate con costanza. Meglio un programma di ***** ma eseguito con costanza che la scheda perfetta fatta a singhiozzi.
    Livello Erectus – qui arrivano coloro che comprendono a pieno che esistono delle variabili nell’allenamento: volume, frequenza, numero di sedute settimanali, intensità (tutte cose che svilupperemo più avanti), e che sono interconnesse. Non c’è ancora una vera “coscienza” delle implicazioni. Di solito questa è la fase dell’”illuminazione”: coloro che hanno avuto delle aspettative deluse nel livello precedente, trovano in qualche teoria dell’allenamento la spiegazione del perché dei loro fallimenti e del come evitarli in futuro. In questa fase si conoscono moltissime cose, ma non tutte. E’ un passo evolutivo delicato, perché può fermarsi qui.

    Questo livello è proprio di coloro che si allenano con regolarità e costanza, degli abitatori degli scantinati, di quelli che scrivono il diario di allenamento. Ci sono tutti quelli che hanno ottenuto risultati, dal “buon risultato” all’”eccezionale risultato”.
    Sono le persone più stimolanti, perché hanno un bagaglio di esperienze e di idee che è interessantissimo da studiare. Sono anche persone difficili da convincere a cambiare, proprio perché hanno ottenuto risultati oggettivamente buoni. Quello che manca loro è una sistematicità delle conoscenze che permette una visione globale dell’allenamento.

    La accommodation law è anche qui la spiegazione primaria dei loro successi e anche dei loro insuccessi. Queste persone infatti hanno nel tempo sottoposto il loro organismo a stimoli crescenti, costantemente. Questo ha provocato un adattamento da cui un miglioramento. Sono persone che hanno portato al limite certe tecniche di allenamento, le hanno spremute fino in fondo come pochi altri, e l’adattamento c’è stato. Ma proprio perché c’è stato, è terminato.
    Persone di questo tipo hanno sviluppato una notevole capacità istintiva di variare, di darsi nuovi obbiettivi, pertanto quando arrivano allo stallo da una parte, virano verso altre imprese, innescando nuovamente il processo di adattamento verso nuovi miglioramenti. La mancanza di una piena comprensione delle regole del gioco fa sì che questo tipo di comportamento sia efficace in termini di risultato, ma non efficiente in termini di utilizzo delle proprie risorse. In pratica, potrebbero ottenere di più.

    Io ad esempio ho fatto errori madornali per anni, ma la costanza ha fatto sì che i risultati arrivassero comunque. Tanto per dire, un anno portai le mie trazioni con sovraccarico a 65Kg. Terminai il ciclo pieno di allucinanti dolori alle spalle, con il cervello fritto e il disgusto per le trazioni. Perché facevo sempre e solo panca e trazioni. Squilibri muscolari devastanti e stress. Ben tre anni dopo con un ciclo migliore riuscii ad arrivare a 70Kg in 3 mesi. Terminai con una doppia epicondilite allucinante e il solito disgusto per l’esercizio. Per arrivare a 75Kg mi sono fatto più furbo eh…
    Il problema delle persone che stazionano a questo livello è che è difficile che accettino consigli. Del resto, il Paolo dei 65Kg di trazioni non è che avrebbe accettato idee innovative da una sega da 20Kg di sovraccarico… chi si identifica in questa situazione alzi la mano!

    Molte volte sentono discorsi del tipo: “conosco Tizio che a 50 anni fa 150Kg di panca, si allena sempre allo stesso modo e fa cose semplicissime”. Magari è il Tizio stesso che dice che si è sempre allenato in quel modo. Regolarmente, chi tenta di copiare questa gente fa un buco nell’acqua clamoroso. Questo perché come al solito si guarda il risultato in termini di valore assoluto. I casi infatti sono due:
    1) si tratta di persone molto forti (conosciute alcune personalmente) con risultati eclatanti. SI allenano però malissimo e non migliorano praticamente mai, ma di certo nessuno andrà a dire a uno che fa 150Kg di panca che sta sbagliando… un mio amico a 55 anni mi ha fatto di panca un 4×130Kg - 3×140Kg – 2×150Kg con i piedi sullo schienale. Ho la clip da qualche parte. A 18 anni aveva 175Kg. Si allenava così: andava in palestra e faceva 175Kg, tutte le volte.
    2) Si tratta di persone che sembra che facciano sempre le stesse cose, ma allenandosi da una vita sanno benissimo come il loro corpo risponde agli stimoli. Sanno quando tirare una ripetizione alla morte e quando è bene smettere perché sarebbe la ripetizione di troppo. Sanno quando è meglio fare stacco invece di squat e quando incrementare o decrementare il volume. Sono persone che, come dice un mio amico di forum, hanno una capacità cosciente o non cosciente di attuare cambiamenti. Il loro allenamento è istintivamente organizzato. Chi tenta di copiare si ritrova in un guazzabuglio di esercizi casuali.

    Ancora, chi è tantissimi anni che si allena ha trovato quella che crede essere la propria strada. Dice infatti di “averle provate tutte” e che come sta facendo è il modo giusto. Mmmmm siamo sicuri? Ripensiamo alla oramai fritta e rifritta accommodation law: noi non siamo sempre uguali, dato che siamo in equilibrio dinamico con l’ambiente. Stimoli inappropriati 10 anni fa potrebbero essere l’ideale adesso, o addirittura potrebbero essere sottoallenanti quando prima erano inadattabili.
    Questo è il punto: “aver provato tutto” non significa nulla. Zero. Niente. Magari, ad esempio, si è provato senza conoscenza, senza comprendere il motivo per cui si eseguivano certe cose. Trovare in un certo momento la chiave di miglioramento significa infatti identificare un certo set di variabili (frequenza, volume, intensità) che è considerata ottimale, ma estendere questa a tutta la “carriera” dei pesi implica trascurare una variabile determinante, il tempo. Questo set di valori può non essere più ottimale nel tempo. Comprendere questo significa reinnescare nuovamente il miglioramento, non comprenderlo significa rimanere sui soliti livelli. Buoni, ottimi, ma null’altro.

    Moltissimi a questo livello imputano una mancanza di progressi o a uno stress eccessivo, oppure a troppo poco allenamento. Nel primo caso, il ragionamento è: non miglioro perché sono sovrallenato, superallenato, stressato. E allora si è portati a ridurre il volume, l’intensità, le serie. Nel secondo caso si è portati a pensare che non ci si impegna, che o che sarebbero necessari volumi di allenamento impensabili. Entrambi questi comportamenti sono due lati della stessa medaglia: non capire che si sta agendo in maniera unidirezionale su poche (se non una) variabili di allenamento, stressando solo quelle. Se vi allenate sempre di meno, non c’è motivo per migliorare, se vi allenate sempre di meno come volume ma sempre tiratissimi, lo stimolo sarà inadattabile, come se vi allenate sempre di più. Accommodation law, pura e semplice.

    Ci tengo a sottolineare questo: non stiamo parlando di “stanchezza”, se così fosse, basterebbe riposarsi in qualche forma. Ma a molte di queste persone capita di fare tutto a modino e di non ottenere nulla. Perché viaggiano sempre nella stessa direzione, verso il muro dell’adattamento finale. Attribuire ad altro la causa del mancato raggiungimento dei propri obbiettivi è l’errore più grave che queste persone possono fare.
    Ribadisco che tutte queste considerazioni valgono sia per gli “atleti” che a maggior ragione per gli “allenatori”.

    Livello Sapiens – c’è una presa di coscienza della complessità della Scienza dell’Allenamento ma anche un miglior controllo delle variabili dell’allenamento. In questa fase le conoscenze permettono di comprendere che c’è molto altro ma anche che quello che si sa è sufficiente per progettare una scheda di allenamento funzionale ed efficiente. Poiché io mi picco di essere uno che ha da dire a quelli del livello precedente, qui posso solo imparare.
    Livello Sapiens Sapiens – E’ il pieno raggiungimento del potenziale umano nell’ambito di interesse, cioè la messa in pratica delle strategie ottimali per il pieno conseguimento dei risultati. Nessuno di “normale” riesce ad arrivare a questi livelli, a meno di non essere atleti professionisti dotati e con la possibilità di accesso al meglio del meglio. Sono persone da studiare come si studia la Formula Uno per adattare alle macchine di serie certe soluzioni sperimentali.
    Ok, lo so che anche questa volta non ho scritto cose concrete. Però io penso che a problemi complessi anche la trattazione non può che essere complessa: risposte semplici a problemi complicati sono quasi sempre sbagliate perché semplicistiche.
    Nell’ultima parte faremo un po’ di grafici carini, perciò sopportatemi ancora un po’.

  2. #17
    Data Registrazione
    Jan 2007
    Località
    92 Kg di cattiveria allo stato brado!!!
    Messaggi
    9,562

    Predefinito

    IronPaolo, il filosofo del ferro!!!
    Sono già in trepidazione per la terza parte...
    P.S. Proponiti come freelance per qualche giornale.

  3. #18
    Data Registrazione
    Oct 2006
    Messaggi
    64

    Predefinito Cosa ci interessa davvero

    [QUOTE=IronPaolo;263909][FONT=Tahoma]Nel livello due i progressi cessano per sovraccarico. E’ qui che si iniziano a comprendere le fasi dell’allenamento e i più attenti cominciano ad assimilare il concetto ......

    Quello che stai dicendo è vero e molto interessante.
    Però per me esiste ancora un problema a monte di tutto questo.
    Cosa ci interessa veramente?
    Qui ci possono essere due risposte
    1- Essere più grossi e definti poi: BB
    2- Essere il più forti possibile mantenendo più o meno le nostre attuali fattezze
    (leggi peso corporeo)

    Una volta risposto correttamentea questa domanda ci si dovrebbe chiedere quali sono i limiti.
    Ora esistono due limiti quelli oggettivi e quelli soggettivi,i nostri.
    Prendiamo i caso della forza che è più semplice in termini di oggettività.
    Possiamo dire che il limite oggettivo è quello dei record di categoria di peso.
    Ad esempio se uno pesa 67kg il limite di gategoria per la panca mi sembra 155Kg più o meno in Italia.
    Allora cosa volgliamo fare?
    Molto probabilmente ci interessarà capire a quanto possiamo arrivare, ma soprattutto con che sforzo, come , in quanto tempo?
    La domande sarà:
    - Tutti allenandosi decentemente possono arrivare almeno a 130Kg, oppure
    il limite per una persona normale che non si bomba, e si allena 3 volte a settimana mangiando correttamente è 100Kg?
    Per arrivarci quanto ci vuole? Un anno? E poi per arrivare a 120KG invece ci vogliono mediamente altri 5 anni? Allora forse non mi interessa.
    Esistono degli studi scentifici fatti su un campione attendibile?
    Altrimenti non credo che riusciremo mai a capire un piffero.

    Ad Esempio R.Coleman il penultimo Mr Olimpia dice che per la crescita dei bicipiti la cosa migliore sono i cavi in concentrazione, poi da un'altra parte si legge che ha cominciato ad allenarsi a 13 anni e per anni ha fatto solo curl con il bilancere e con i manubbri, e si legge che fa curl con bilancere da 100Kg (e anche squat e stacchi con 400Kg).
    Allora dobbiamo desumere che i bicipiti hanno cominciato a crescere dopo che aveva comunque una forza di base eccezionale e quindi i suoi cavi in concentrazione sono con 100kg e non con 20-25 come fanno quasi tutti in palestra?
    Come fa a dire di fare solo curl di concentrazione ai neofiti? Appunto con 15Kg ai cavi?
    Ecc.....

  4. #19
    Data Registrazione
    Oct 2006
    Messaggi
    80

    Predefinito

    hmmm.. claus penso che il tuo discorso non abbia una grande attinenza con quello fatto da ironpaolo.. che, seppur adottando in funzione esplicativa il modello evoluzionistico - che mi è proprio antipatico, per non dire altro! - si riferiva ai livelli conoscitivo, psicologico e propriocettivo di maturazione dell'atleta.

    quanto a coleman, ha sempre detto di aver fatto solo ex base per svariati anni, ma di aver raggiunto il suo potenziale nel bb solo inserendo- a fianco dei soliti basi - esercizi di puro bb. il che mi riporta alla mente un thread in cui 4ca sosteneva che, a qualsiasi livello, la crescita massima si ottiene con un mix di esercizi base e complementari (con riferimento proprio a quegli esercizi di pompaggio tipici del bb)


    le idee di ironpaolo debbo dire che mi lasciano.. non dico perplesso ma quanto meno in una situazione di questo tipo: , ovvero con un po' di dubbi che mi frullano per la capoccia..
    non che quanto ha scritto non abbia una sua logica, ma trattasi di argomentazioni di non so quale utilità (ovviamente lo dico senza alcuna polemica). mi sono proprio fatto l'idea che chi eccelle nel bb (un po' diverso, ma forse nenache troppo, il discorso per gli sport di forza- a parte la pesistica) sia fondamentalmente colui che nasce con i geni giusti, indipendentemente da quanto sia pensato, ponderato o anche solo "capito" da lui stesso l'approccio all'allenamento che adotta.

    mi sembra che alcuni pro non abbiano la benchè minima idea di come ci si <<dovrebbe>> allenare. prendiamo ruhl ad esempio: è forse il più grosso bb agonista che ci sia in circolazione e ha una forza disumana, ma a chi è capitato di vedere i suoi allenamenti non sarà sfuggito che non paiono affatto strutturati secondo forma "razionale". tempo fa diceva che per le spallle faceva 10 set di distensione, poichè essendo l'esercizio base per la loro crescita era meglio farne un bel po' di set; poi concludeva con un po' di alzate laterali.

    oppure arnold: pompava come un matto, ma non si perdeva in programmi algebrici a base di funzioni e percentuali.

    oppure il nostro powerfull: adesso, a quanto ho capito, si allena da pl e adotta una programmazione meditata; ma ho letto che alcunni anni fa, con un approccio da semplice bb, sollevava 180kg per 8 reps alla panca e 250kg allo squat per svariate volte; oppure 280 kg alla quadra bar per 12 ripetizioni.
    tutto da natural e con un bagaglio di esperienza suppongo assi minore. allora, mi chiedo, posto che fino ad oggi si sia anche potuto migliorare, quanto dipende dalla maturazione dell'atleta e quanto dalle sue doti innnate?



    ho sprecato un sacco di parole per dire ciò che in molti hanno sempre sostenuto: che il bb in fondo è genetica all'80%.. il restante 20% lo fanno la costanza e la volgia di continuare ad allenarsi

  5. #20
    Data Registrazione
    Nov 2004
    Località
    220-162.5-270 gara completa
    Messaggi
    3,007

    Predefinito

    Non sono molto d'accordo che il BB sia 80% genetica e 20% tutto il resto.

    E' come se il BB fosse un qualcosa di biologicamente differente dal resto dell'Universo.

    Non vorrei sembrare polemico, perchè non lo sono almeno nell'animo. Il problema è che se si prendono a riferimento Coleman, Rhul e tutto il clan dei pro, difficilmente si avranno dei riferimenti seri.

    Inutile dire: questi sono strafatti di tutte le bombe del pianeta. Vedetevi le foto di Yates ora: uno grossotto e basta. Avrà perso 50Kg. Ragazzi: 2 rotelle da 20 e 1 da 10.

    Certo che questa gente si allena in maniera assurda: la chimica delle loro reazioni organiche è del tutto differente dalla nostra.

    A me non me ne frega niente del fatto che i pro si dopino o meno, ma è un elemento fondamentale di cui tenere di conto nel confronto.

    Inutile pensare che se Coleman ha fatto lo spider curl per 10 anni allora se lo faccio io posso ottenere qualcosa. Perchè si vorrebbe stabilire un causa effetto fra due variabili: esecuzione di un esercizio -> risultato sulla massa del bicipite. Ma qui le variabili sono 3 se non altro (e sono invece molte di più): ci sono le bombe.

    Per la genetica: andrebbe se non altro quantificata. Che significa? Si può decidere a priori se uno potrà o meno ottenere qualcosa? Perchè se così fosse, si potrebbero fare dei test. Ma, come sappiamo tutti, ciò non è possibile.

    Prendete questo: io a prima vista lo giudicherei uno sfigato, uno senza possibilità. Però fa una cosa che a me non riesce e mi fa sbavare.

    http://www.youtube.com/watch?v=LvETg2IRH4g

    Definire "genetica" e un criterio per stabilirla, poi ne riparliamo. Altrimenti, mi spiace, ma dal mio punto di vista è una giustificazione al fatto che non ci riesce fare certe cose.

    In più, tutti quelli "geneticamente dotati" natural quando si sono allenati in un certo modo (qualunque sia) hanno ottenuto miglioramenti superiori a quando si allenavano in altri modi.

    Prendi ROCCIA ad esempio. Perciò, se la genetica è lo zoccolo iniziale, l'offset di base, poi chiunque si deve guadagnare la pagnotta, la sega come il talento. Bisogna esserne coscienti e sereni, ma non accontentarsi mai. E se il talento si accontenta, non svilupperà mai il suo potenziale, e questo è uno spreco, su tutte le scale.
    Ultima modifica di IronPaolo; 05-05-2007 alle 11:33 AM

  6. #21
    Data Registrazione
    Jan 2007
    Località
    92 Kg di cattiveria allo stato brado!!!
    Messaggi
    9,562

    Predefinito

    Piccolo OT.
    Anch'io pensavo fossero impossibili le trazioni ad un braccio poi, 2/3 settimane fa ho provato (dopo anni in cui nemmeno mi era passato per la testa) a farle e mi sono venute sia di destro che di sinistro. Credo sia un discorso di reclutamento muscolare.

  7. #22
    Data Registrazione
    Dec 2004
    Messaggi
    1,373

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da franz_fb Visualizza Messaggio
    oppure il nostro powerfull: adesso, a quanto ho capito, si allena da pl e adotta una programmazione meditata; ma ho letto che alcunni anni fa, con un approccio da semplice bb, sollevava 180kg per 8 reps alla panca e 250kg allo squat per svariate volte; oppure 280 kg alla quadra bar per 12 ripetizioni.
    tutto da natural e con un bagaglio di esperienza suppongo assi minore. allora, mi chiedo, posto che fino ad oggi si sia anche potuto migliorare, quanto dipende dalla maturazione dell'atleta e quanto dalle sue doti innnate?
    i
    Nello stesso post mi pare o qualche paggina più avanti, comunque quando mi sono stati chiesti dei chiarimenti anche da 4ca avevo spiegato alcune cosette. Lo squat non era per niente quello che faccio adesso, ma erano degli squat parziali e le perps ispirandomi a brawn erano fatte con una sorta di rest pause. Alla quadra sollevavo bene quei kg che ora non ricordo se erano 280 ma per una sola volta con i ganci ai polsi, poi andavo su e giù ma di pochi cm, mentre la panca la facevo tipo LU FERRIGNO adesso. Spiego questo per correttezza, perchè all' epoca non conoscevo la giusta esecuzione degli esercizi. Lo stacco in forma classica con il biancere lo facevo con 260, unica cosa che forse facevo correttamente.

    Complimenti IoronPaolo.

  8. #23
    Data Registrazione
    Oct 2006
    Messaggi
    64

    Predefinito cosa ci interessa 2

    [et di base, poi chiunque si deve guadagnare la pagnotta, la sega come il talento. Bisogna esserne coscienti e sereni, ma non accontentarsi mai. E se il talento si accontenta, non svilupperà mai il suo potenziale, e questo è uno spreco, su tutte le scale.[/QUOTE]

    Provo a corcoscrivere, mi ero fermato per non andare troppo avanti.
    Rimanendo alla forza a me interessa un metodo per valutare il proprio potenziale.
    A quel punto riesco a capire se mi sto allenando bene oppure no , in base ai progressi.
    Faccio un esempio su di me.
    Io ho 85 di massimale di panca dopo 6 mesi di allenamento.
    Se con i microcarichi (+1kg) a settimana aumento di 40Kg in anno a me non fa schifo.
    A questo punto farei ad esempio due allenameti d panca a settimana:
    1- solo singole a salire fino al massimale + 1Kg
    2- A rotazione mensile co le % giuste 3x8, 5x5, 7x3, riposo, e poi riparto

    Ovviamente con tutti gli altri complementari per spalle tric eccetera.

    Perchè non dovrebbe funzionare? Aumentare di un Kg su una singola dovrebbe
    essere più facile che ad esempio sempre un kg su doppie triple quintuple ecc.

    Quando arrivo a 130 di panca allora mi preoccupo.

    Se non ci arrivo vuol dire che il mio potenziale è inferiore oppure questo allenamento è una ciofeca?

    Comunque non conosco nessuno che sia aumenato di 40 kg di panca in un anno.

  9. #24
    Data Registrazione
    Nov 2004
    Località
    220-162.5-270 gara completa
    Messaggi
    3,007

    Predefinito

    Le tue domande sono legittime, perchè ce le facciamo tutti. Il problema è che le risposte sono complesse.

    Un ottimo programma può essere una ciofeca su di te. Perchè è come un vestito. Deve essere cucito addosso.

    Parlare di "programma" significa scaricare su uno schema da eseguire (perchè di questo si tratta) tutta la responsabilità del risultato. Ma ci sono altri fattori.

    Ad esempio, dopo un certo livello la tecnica è importante. Non arriverai mai a 130Kg partendo da un massimale di 60Kg dopo 6 mesi di palestra (è un esempio) se hai una tecnica scarsa. Non orribile, semplicemente scarsa. Se parti da 130Kg è la stessa cosa. Non arriverai mai a 180.

    Tante volte leggo di persone che stallano, che credono di non essere portati per un esercizio, che hanno problemi articolari. Poi postano un video e puff, è tutto chiaro.

    Che so... squat con apertura dei piedi strettissima, panca con impugnatura troppo stretta o bilanciere al collo, stacco a gambe praticamente tese, trazioni con le mani troppo vicine. Oppure al contrario, quando leggo di squat 150Kgx10 la prova video restituisce uno squat sopra il parallelo.

    Inutile parlare di schema di serie/ripetizioni se la tecnica è scarsa. E' una variabile in più da considerare.

    E' solo un aspetto. Uno.

    Per la panca, se vuoi dei numeri, per la mia personalissima e limitata esperienza, ti posso dire che:

    70-80Kg in palestra sono moltissimi a farli
    80-90Kg li fanno tanti
    90-100Kg idem, un po' meno
    100-110Kg pochi
    110-120Kg pochi, molti che li fanno sono brutti a vedersi
    120-130Kg pochissimi, una rarità
    130-140Kg mostri di genetica
    150-160Kg persone che si allenano appositamente e che sono mostri di genetica

    Ho escluso i bombati che si inseriscono nella parte alta ma non poi altissima

    Questo per dirti che 130Kg di panca non sono un obbiettivo semplice.

  10. #25
    Data Registrazione
    Apr 2006
    Località
    165cm e in massa violenta!
    Messaggi
    1,317

    Predefinito

    Dico la mia sulla genetica...credo che chi è portato geneticamete per un qualsiasi sport tende a superare le prime fasi molto più velocemente di altri, nel caso della palestra diciamo che inizierà da 85kg panca piuttosto che da 40kg...ma non è sempre detto che arriverà più lontano di chi è meno portato...questo perchè entrano in gioco un'altra marea di fattori che incidono in modo sostanziale sui progressi....
    Per esempio, io posso anche essere un fenomeno a giocare a basket (dall'alto dei miei 165cm...) ma se mi alleno una settimana si e una no, nn credo di fare più strada di chi magari si fa il culo 365g all'anno....poi credo che il termine "genetica" sia un pò troppo esteso, in quanto è fondamentale capire il modo e il tipo di allenamento che ci è più congeniale e puntare al massimo in quella direzione, e nella palestra media è una cosa veramente rara trovare di questa gente...(me compreso...)
    In fondo mi rendo conto di aver detto cose già sentite più o meno in tutte le salse....e forse anche un pò banali....

  11. #26
    Data Registrazione
    Nov 2004
    Località
    220-162.5-270 gara completa
    Messaggi
    3,007

    Predefinito

    Sembrano banali ma non lo sono. Il punto è che chiunque può migliorare e il miglioramento è il prodotto, non la somma, di tanti fattori.

    Noi guardiamo, che so, la capacità di diventare grossi, le forme muscolari innate etc.

    Però prendete Arnold. Lui era lui, una genetica da paura. Però quanti BB con genetica da paura sono diventati Governatori della California?

    Perciò, a parità di genetica, c'è chi ha ottenuto più di altri.

    E' una banalità anche quello che ho scritto eh...

  12. #27
    Data Registrazione
    Oct 2006
    Messaggi
    64

    Predefinito

    70-80Kg in palestra sono moltissimi a farli
    80-90Kg li fanno tanti
    90-100Kg idem, un po' meno
    100-110Kg pochi
    110-120Kg pochi, molti che li fanno sono brutti a vedersi
    120-130Kg pochissimi, una rarità
    130-140Kg mostri di genetica
    150-160Kg persone che si allenano appositamente e che sono mostri di genetica

    Susa Iron , ovviamente ti riferivi al mio esempio su una persona di 67kg.
    Va rapportato al bw.

    ciao

  13. #28
    Data Registrazione
    Dec 2002
    Località
    never enough
    Messaggi
    1,817

    Predefinito

    IronPaolo io volevo solo ringraziarti per il massiccio lavoro fatto e per aver dato qualcosa di interessante da leggere a tutti noi e aver ribadito ancora una volta il concetto che comunque la si giri il BB (e in questo caso anche il PL) è una lunga scalata alla ricerca del continuo progresso fisico, il che ne rende una SCENZA e un' ARTE come poche cose altre al mondo proprio per il fatto che stiamo "giocando" con la macchina più progredita, misteriosa e complessa esistente sulla terra...l'allenamento, l'alimentazione, il recupero...tantissimi fattori da considerare per progredire, la cura del dettaglio...è questo che ci distingue.Approfitto dell'occasione per dire che penso di poter affermare con tutta tranquillità che siamo l'unica tipologia di atleta (che comincia dal dal livello principiante) che si interessa così tanto alla propria macchina-corpo, che si interessa,si documenta, si forma e sperimenta per progredire, senza limitarsi al solo eseguire ciò che gli viene detto come avviene nella stragrande maggioranza degli sport anche a livelli professionistici...anche questo per me è ORGOGLIO DEL FERRO ancora grazie Iron a presto

  14. #29
    Data Registrazione
    Nov 2004
    Località
    220-162.5-270 gara completa
    Messaggi
    3,007

    Predefinito

    Grazie a tutti! aspettatevi il nuovo pacco...

    Citazione Originariamente Scritto da claus Visualizza Messaggio
    Susa Iron , ovviamente ti riferivi al mio esempio su una persona di 67kg.
    Va rapportato al bw.

    ciao
    Si, anzi, ti dirò che quello che ho scritto è relativo ad un peso medio di 75Kg circa. Mi ero scordato. Ho scritto i Kg perchè quelli sono ciò che osservi.

    Comunque, anche in assoluto non è che vedi gente di 110Kg che fa 150 di panca normalmente in palestra.

  15. #30
    Data Registrazione
    Nov 2004
    Località
    220-162.5-270 gara completa
    Messaggi
    3,007

    Predefinito

    Fiiiuuuuu…. Siamo arrivati in fondo a questa trattazione. Mi sembra impossibile aver scritto così tanto. Qui si devono tirare un po’ le fila, arrivare a qualche conclusione, a scoprire l’assassino come ha detto un mio amico. E’ questo il momento in cui ci si s******* abbastanza, perché si deve dire “fai così”, e se i grandi discorsi filosofici riescono a tutti perché in fondo indimostrabili come l’oroscopo, quando si scrive “fai 3×4 che è meglio di 3×8” si dichiara qualcosa che può essere provato. E contestato.

    E allora, tuffiamoci. Dobbiamo dare delle indicazioni su come ingannare la accommodation law, su come portare gli stimoli a livelli sempre più alti. Mettevi comodi, sniffate della cocaina, perché non sarà una cosetta semplice. E, in fondo, dirò cose conosciute. Non crediate di trovare in questo scritto l’esercizio magico che vi fa diventare grossi e forti e magari più intelligenti… tutto quello che si poteva dire è stato detto eh…

    Portare avanti il livello di stimolo passa da una presa di coscienza di se: il comandamento zero di queste tavole della legge è: vi siete posizionati con onestà nella “piramide evolutiva”? Prima lo fate, prima otterrete. Ci vuole una grande sicurezza di se nel darsi un giudizio, ma se lo fate correttamente, troverete anche quello che è più adatto a voi.

    Collegato al punto precedente c’è il comandamento uno: dovete confrontarvi con gli altri, con quelli migliori di voi. Dovete ricercare letteralmente il confronto, e Internet adesso ve lo permette. Questo deve farlo specialmente chi si allena da solo: tantissimi hanno ottenuto risultati nel senso che hanno incrementato le proprie prestazioni. Bene, hanno ottenuto tanto, ma questo “tanto” è veramente “tanto”? C’è chi è passato da 40Kg di squat a 120Kg. Ottimo. Ma 120Kg è il massimo che potete fare? O vi appaga e vi siete adagiati?

    Vi dico una cosa brutale: chi dopo 6-7 anni, su un peso corporeo di 80Kg e intorno ai 30 anni d’età, viaggia intorno ai 100, 110Kg di panca, non ha ottenuto un grande risultato. Mettetevelo in testa. Eppure magari siete i più forti della vostra palestra. Confrontatevi con quelli più forti cercando di capire perché sono più forti. Confrontatevi in maniera leale e positiva, senza trovare per forza delle giustificazioni. Che so… è un dopato, vive in palestra, è geneticamente dotato. Molte volte la risposta è semplicissima: il tizio in questione si allena meglio di voi. Punto.

    Come ci vuole una grande forza per giudicarsi, ci vuole una grande forza per confrontarsi con gli altri. Ma il confronto paga alla lunga.

    Una piccola noticina: quando scegliete un modello di riferimento per confrontarvi, dovete sceglierne di credibili. Perciò invito caldamente tutti ad evitare con cura il confronto con i bodybuilders professionisti. Spero di spiegarmi bene perché ci tengo a non venire frainteso: i pro sono dopati. Questo li rende un modello non credibile, perché il doping altera la fisiologia di queste persone. Quando parleremo di variabili di allenamento sarà più chiaro, ma mi sembra già qui evidente che se voi non vi bombate, non state utilizzando questa variabile che invece questa gente usa. Il confronto è impossibile.

    Non voglio appunto essere frainteso: questo non è un giudizio etico, morale, religioso o di merito. Non voglio sentire discorsi del tipo “ah ma anche loro si fanno il culo, anzi, più degli altri”. Non c’entra nulla. Però vi state confrontando con persone che accedono ad altre risorse che voi non avete. Se vi dopate anche voi allora il confronto è possibile, altrimenti… no.

    Sembra che ho detto una banalità, però è molto più sottile di quanto si pensi. Ho letto fiumi di discussioni sul perché e percome i pro si allenino con mezze ripetizioni, cheating assurdi etc. Molti più di quanto si pensino asseriscono che se i pro fanno così è giusto fare così. Anzi, che i pro si allenano a ***** e perciò tutto è soggettivo, conta il collegamento mente-muscolo. Tutto a *****, ma dandoci dentro con lacrime e sangue.

    Ma i pro si dopano. E lo fanno per un risultato estetico. Si bombano in qualunque altra specialità, però in un qualsiasi sport c’è da compiere un gesto atletico, e in soldoni vince chi lo fa meglio. Perciò il più bravo tecnicamente dei dopati vince. 1000 eccezioni, ma è così. Nel BB invece conta essere grosso, il beef (semplifico, va bene). Il doping amplifica l’effetto dell’intensità dell’allenamento, indipendentemente da come la raggiungo. Perciò mezza ripetizione con un peso spropositato garantisce comunque un effetto.

    Questo non vuole essere terrorismo anti-doping, personalmente non me ne fotte niente di quello che fate. Solo, prendete come riferimento un pro e allenatevi come lui da natural, e non otterrete niente. Anche io guardo estasiato i video di Ronnie che fa front squat con un fottio di dischi da 20 che tintinnano, o lo stacco con le rotelle da 50Kg… poi quando devo allenarmi uso come metro di paragone altre persone. In altre parole, leggo le storie di Hulk con piacere, ma non mi chiedo come posso io avere quei trapezi enormi, perché non mi va di subire un bombardamento Gamma come Bruce Banner.

    Perciò veniamo al comandamento numero due: per giudicarvi, per confrontarvi, non dovete avere pregiudizi. Il termine va inteso proprio così: pre-giudizio, un giudizio antecedente (e che avete dato voi) alla conoscenza del fenomeno. Ma se giudicate un fenomeno prima di conoscerlo avrete la mente cristallizzata. E ricercherete una conferma di quanto pensate, mantenendo gli aspetti che vi interessano per la vostra tesi e scartando quelli che non vi interessano.

    Il pregiudizio in se non è negativo, ma una modalità comportamentale che permette di decidere velocemente in situazioni di stress, perciò ci sono casi in cui è utile. Banalmente: se voi doveste affidare vostro figlio per 5 minuti al primo che passa per la strada, a chi lo consegnereste?
    1) al tipo pieno di tatuaggi, piercing, capelli rasta, con il cane al seguito
    2) al rumeno che lava i vetri al semaforo
    3) a quel prete laggiù che legge la Bibbia
    4) al tipo con la faccia simpatica ma che ha un pitbull bianco al guinzaglio senza museruola
    5) a me, cioè al tale con gli occhiali e la faccia di culo ma che sembra un bravo ragazzo.

    Decidete sui due piedi. Sceglierete a seconda del vostro background, dei modelli precablati nella vostra testa, cioè state pre-giudicando. Di certo non pensate “quello pieno di tatuaggi con il cane magari ha avuto un’infanzia difficile e sta esprimendo il suo disagio, fondamentalmente è una brava persona, a priori non posso dire che il suo aspetto è indice di cattivi comportamenti sociali, diamogli una possibilità”. E non direte “quel rumeno laggiù magari è un bosniaco costretto dalla guerra ad emigrare, è uno che ha fatto sacrifici e che cerca una possibilità”.

    Invece, al volo, direte: “1 e 2 scartati, aria, troppo sudici, il prete magari è un pedofilo, quello con il cane sembra troppo deficiente per controllare una belva del genere, dài, quello con la faccia di culo va bene, al limite mio figlio si fa due palle ma sopravvive”. Il pregiudizio è un modo di decidere veloce, sulla base di modelli. Dove serve decidere velocemente, non potete che pre-giudicare. Ma i modelli di riferimento sono propri del vostro passato, della vostra gente, del vostro paese. E possono essere del tutto sbagliati”. Perché magari io sono un serial killer con 18 personalità.

    Se il pregiudizio è utile in molti contesti, non lo è in palestra. Perché vi tarpate le ali da soli. Una cosa che mi manda letteralmente in bestia è quando parlo di allenarsi a basse ripetizioni per mantenere una tecnica buona e regolarmente sento (e leggo) discorsi del tipo “ah ma tu sei un PL, questa roba è roba da PL, le basse ripetizioni sono per la forza e non per la massa”. Ecco: pregiudizi dei più stupidi. Perché chi ragiona così, non ascolta. Magari io sto dicendo “devi fare 8×1 perché se fai così ecco il cellulare di quella tipa bionda strafichissima ninfomane che ti sta guardando”. Ma tanto, non ascoltate.

    Il pregiudizio vi porta a giudicare tutto il resto con il vostro metro, sulla base dei vostri risultati. Trovo ad esempio di una stupidità assurda discussioni dove si fronteggiano quelli che parteggiano per un metodo di allenamento piuttosto che per un altro. Tipico in tutte le varianti è Mentzer Vs Arnold. Dopo 25 e passa anni, siamo ancora a discutere se 1 serie è meglio di 3. Dio che spreco di neuroni… lo sapete che ogni ora muoiono circa 500 neuroni nella vostra testa e questi non vengono sostituiti? Pensate ai miliardi di neuroni morti durante le discussioni su queste cazzate: un crimine contro l’Umanità.

    Il problema è che prese di posizioni dratiche riducono i margini di miglioramento, perché, a fronte di nuove conoscenze, si cercherà di inquadrare il nuovo all’interno della vecchia teoria. Magari funziona, magari no. Se non funziona, ci si perde dei pezzi importanti. Se pensiamo che quello che stiamo facendo è il meglio possibile perché, sulla base della nostra esperienza, funziona, allora rimarremo dove siamo.

    Bene, abbiamo stabilito che noi non avremo pregiudizi d’ora in poi. Facciamo come nei gruppi d’ascolto e ripetiamo in coro: “i pesci sono amici e non cibo”. No… ho sbagliato gruppo. Ripetiamo: “noi non abbiamo pregiudizi”. Ok. Vediamo se è vero.

    Un aspetto sorprendente quando si parla di BB è che c’è un filone di pensiero che asserisce che il BB sia altro dal resto dell’Universo. “Eh si, ma noi siamo BB…”. Come se la fisiologia del BBer fosse differente da quella delle altre persone. C’è un alone di misticismo, di aleatorietà religiosa che permea il BB. La fra setta “dovete provare tutto per vedere cosa funziona per voi” è un’altra perla. Il BB è cioè ascientifico, rifiuta una modellazione, un inquadramento anche il più elementare all’interno di canoni con una parvenza di razionalità. E’ tutto empirico, romantico, tutto un “provare”. E nel provare non si fa altro che riscoprire la ruota, il fuoco, il bronzo… Ma tanto noi siamo BB…

    Dall’altra parte, c’è lo Scientismo assoluto, il trovare un causa-effetto a tutte le azioni in palestra, che so… c’è chi vorrebbe pianificare anche quando andare a pisciare durante la seduta e sulla base del pH urinario decidere se è meglio fare panca stretta o croci su declinata.

    Chi ha ragione? Nessuno dei due, perché sono entrambi estremi. Perciò: comandamento numero tre: l’istintività non esiste, è una balla.

    Ah! Siete saltati sulla sedia, vero? Vi ho un po’ scosso dal torpore? Vediamo se non avete pregiudizi e continuate a leggere con mente aperta. Posso anche non aver ragione, come posso aver barato e fra 3000 pagine dirvi che avevo scherzato.

    Intanto, prima di dire che non esiste, andrebbe definita, non con una definizione psicoanalitica, ma contestualizzata alla palestra: nella normalità dei pesi, per “istintività” si definisce la capacità di scegliere la strategia di allenamento migliore per progredire, “sentendo” quello che il nostro corpo ci dice sul suo stato e scegliendo di conseguenza. Si attribuisce a questa caratteristica il successo di “quelli veramente grossi”. Mi sono scordato dei pezzi? Mi sembra di no.

    Perciò, esiste o no questa “istintività”? Come mai noi sappiamo discernere fra “quello che funziona e quello che non funziona”? Vi prego di riflettere su questa affermazione: la vostra istintività dipende dalla vostra conoscenza.

    Un esempio: conoscere la legge di Hanneman o principio della grandezza vi permette di comprendere che le fibre muscolari producono forza a partire da quelle lente per arrivare alle veloci sulla base del carico a cui le sottoponete. Più carico mettete, più fibre stimolate. Se voi volete attivare tutte le fibre dovrete utilizzare carichi massimali o submassimali. Chi ha una conoscenza del fatto che per diventare più grosso deve diventare più forte avrà un “istinto” che lo porterà a caricare progressivamente di più. Chi non ha questa conoscenza, non lo farà. “Sentirà” diversamente.

    Chi ha scolpito nella mente il “no pain no gain” ricercherà sempre la fatica estrema e “sentirà” che sta facendo bene o male, ma in realtà starà ardendo come un cerino e basta.

    Chi è fissato con la supercompensazione “sentirà” che deve scaricare, si sentirà stanco. E invece si sta deallenando. Ma lui “sente” che è così.

    C’è un criterio che stabilisce nella perdita di velocità esecutiva il momento di smettere l’esercizio. Chi fa proprio questo criterio riesce a “sentire” quando smettere perché “sente che è lento”, anche senza bisogno di un accelerometro.

    Il “sentire” i segnali del proprio corpo è mediato dalla nostra conoscenza, teorica e pratica. Perché i segnali sensoriali sono mediati dal nostro cervello, non dal nostro midollo spinale e basta. Siamo esseri coscienti e diamo un giudizio su quello che sentiamo. E il giudizio dipende da quello che conosciamo.

    Per questo una miglior conoscenza migliora anche quella che noi chiamiamo “istintività”. Spero di avervi un po’ scosso. Per finire l’argomento istintività devo affrontare anche l’altro lato di questa medaglia: la pretesa di un Bodybuilding scientifico.

    Comandamento numero quattro: non esistono leggi semplici per farci da guida.

    Per determinare queste leggi, dobbiamo dichiarare i parametri che queste leggi legano. Buttiamo giù un elenco, nulla di nuovo. Queste sono le variabili classiche per monitorare i carichi:
    numero di sedute settimanali
    durata delle sedute
    numero di esercizi
    numero di serie
    numeri di ripetizioni per serie
    numero di serie totali
    numero di ripetizioni totali
    recupero fra serie
    recupero fra esercizi
    cadenza ripetizioni
    percentuale di carico rispetto all’1RM
    intensità percepita
    set di esercizi
    Età
    Anzianità di allenamento
    Record personali

Discussioni Simili

  1. Nuova legge
    Di user_del87452 nel forum Rest Pause
    Risposte: 9
    Ultimo Messaggio: 17-03-2009, 12:28 PM
  2. Per chi studia legge
    Di GOLD'S GYM nel forum Rest Pause
    Risposte: 41
    Ultimo Messaggio: 01-03-2008, 11:04 AM
  3. red bull fuori legge
    Di mr_vendetta nel forum Alimentazione & Nutrizione
    Risposte: 23
    Ultimo Messaggio: 22-11-2007, 02:33 PM
  4. Legge Fini
    Di Mitico_one nel forum Problema Doping
    Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 14-02-2006, 11:32 AM

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
Due parole . . .
Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
Unisciti a noi !
BBHomePage
Visita BBHomePage.com

Home