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Discussione: La legge universale dell'allenamento

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  1. #1
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    Nel livello due i progressi cessano per sovraccarico. E’ qui che si iniziano a comprendere le fasi dell’allenamento e i più attenti cominciano ad assimilare il concetto di scarico. In altre parole, in questa fase i progressi continuano o si interrompono a seconda del carico utilizzato, uno stress da sovraccarico, uno stimolo inadattabile.
    La differenza fra questi due livelli è minima dato che il risultato finale è un raggiungimento di risultati oggettivamente scarsi. Chi non sale nemmeno il primo gradino, mi spiace, ma dimostra una scarsa intelligenza sociale: non capisce l’ABC dell’ambiente in cui si trova, la palestra. Chiaro che ognuno ha le sue priorità e poiché paga è libero di fare quello che vuole in palestra, ma proprio perché paga, se 10’ a seduta impegna il cervello nel comprendere quello che sta facendo magari spende meglio i suoi soldi, e nei restanti 50’ può dedicarsi alle giuste attività di caccia al perizoma con scopi riproduttivi.

    Il livello due è caratterizzato dalla “voglia di far bene” ma senza una grande organizzazione. Per questo lo stimolo allenante viene applicato solitamente in maniera discontinua e quando è applicato magari è inadatto e porta ad un sovraccarico. Del resto, uno che va in palestra da 5 anni ma per 4 mesi l’anno e si ritiene un “atleta evoluto”, quando in realtà non lo è.
    La spiegazione della mancanza di successi è sempre l’accommodation law.


    Molti stazionano sul livello australopithecus o sul livello habilis tutta la vita. Non tutti hanno la passione o la pazzia di essere costanti in palestra. La costanza infatti permette al corpo di essere sottoposto a stimoli ripetuti, perciò l’adattamento può arrivare a livelli molto elevati o quanto meno è possibile arrivare a dei crolli.
    Sono queste le esperienze che poi portano ad un passaggio di livello. Come in un videogioco, chi persevera finisce il quadro. Chi per lavoro, perdita di interesse, non-fissazione estrema, infortuni, problemi familiari o altro non riesce ad essere costante, porta il suo corpo ad un deallenamento per carenza di stimoli. Quando ritorna ad allenarsi, lo stimolo a cui può sottoporre il suo corpo sarà inferiore a quello a cui era arrivato, perciò gli ci vorrà del tempo per tornare al livello che gli permetterebbe di… passare di livello. Magari c’è un altro impedimento et voilà… non raggiunge mai la soglia di stimolo tale da determinare un adattamento superiore.

    La figura rappresenta la vostra evoluzione, con la linea tratteggiata l’andamento dell’adattamento ottimale. Voi non lo raggiungete mai.
    Molti non vanno oltre questo livello perché non riescono a portare in fondo il programma di allenamento personalizzato di Poliquin. Inutile avere un programma perfetto se poi non viene eseguito. Pensate a questo: siete costanti? Se non lo siete, la accommodation law spiega perché non migliorate: il vostro corpo non ha nessuna esigenza di adattamento, dato che non lo sottoponete a stimoli, e quando lo fate, non riuscite ad arrivare alle vostre massime capacità di adattamento. Ribadisco: non è che se non siete costanti in palestra siete dei cattivi padri di famiglia. Semplicemente, il vostro corpo si adatta a questo.

    E’ però importante identificare se la mancanza di costanza è un elemento presente nel vostro allenamento. A questo livello un nuovo stimolo, superiore di intensità, non è dato tanto da quello che fate, ma dal fatto che lo facciate con costanza. Meglio un programma di ***** ma eseguito con costanza che la scheda perfetta fatta a singhiozzi.
    Livello Erectus – qui arrivano coloro che comprendono a pieno che esistono delle variabili nell’allenamento: volume, frequenza, numero di sedute settimanali, intensità (tutte cose che svilupperemo più avanti), e che sono interconnesse. Non c’è ancora una vera “coscienza” delle implicazioni. Di solito questa è la fase dell’”illuminazione”: coloro che hanno avuto delle aspettative deluse nel livello precedente, trovano in qualche teoria dell’allenamento la spiegazione del perché dei loro fallimenti e del come evitarli in futuro. In questa fase si conoscono moltissime cose, ma non tutte. E’ un passo evolutivo delicato, perché può fermarsi qui.

    Questo livello è proprio di coloro che si allenano con regolarità e costanza, degli abitatori degli scantinati, di quelli che scrivono il diario di allenamento. Ci sono tutti quelli che hanno ottenuto risultati, dal “buon risultato” all’”eccezionale risultato”.
    Sono le persone più stimolanti, perché hanno un bagaglio di esperienze e di idee che è interessantissimo da studiare. Sono anche persone difficili da convincere a cambiare, proprio perché hanno ottenuto risultati oggettivamente buoni. Quello che manca loro è una sistematicità delle conoscenze che permette una visione globale dell’allenamento.

    La accommodation law è anche qui la spiegazione primaria dei loro successi e anche dei loro insuccessi. Queste persone infatti hanno nel tempo sottoposto il loro organismo a stimoli crescenti, costantemente. Questo ha provocato un adattamento da cui un miglioramento. Sono persone che hanno portato al limite certe tecniche di allenamento, le hanno spremute fino in fondo come pochi altri, e l’adattamento c’è stato. Ma proprio perché c’è stato, è terminato.
    Persone di questo tipo hanno sviluppato una notevole capacità istintiva di variare, di darsi nuovi obbiettivi, pertanto quando arrivano allo stallo da una parte, virano verso altre imprese, innescando nuovamente il processo di adattamento verso nuovi miglioramenti. La mancanza di una piena comprensione delle regole del gioco fa sì che questo tipo di comportamento sia efficace in termini di risultato, ma non efficiente in termini di utilizzo delle proprie risorse. In pratica, potrebbero ottenere di più.

    Io ad esempio ho fatto errori madornali per anni, ma la costanza ha fatto sì che i risultati arrivassero comunque. Tanto per dire, un anno portai le mie trazioni con sovraccarico a 65Kg. Terminai il ciclo pieno di allucinanti dolori alle spalle, con il cervello fritto e il disgusto per le trazioni. Perché facevo sempre e solo panca e trazioni. Squilibri muscolari devastanti e stress. Ben tre anni dopo con un ciclo migliore riuscii ad arrivare a 70Kg in 3 mesi. Terminai con una doppia epicondilite allucinante e il solito disgusto per l’esercizio. Per arrivare a 75Kg mi sono fatto più furbo eh…
    Il problema delle persone che stazionano a questo livello è che è difficile che accettino consigli. Del resto, il Paolo dei 65Kg di trazioni non è che avrebbe accettato idee innovative da una sega da 20Kg di sovraccarico… chi si identifica in questa situazione alzi la mano!

    Molte volte sentono discorsi del tipo: “conosco Tizio che a 50 anni fa 150Kg di panca, si allena sempre allo stesso modo e fa cose semplicissime”. Magari è il Tizio stesso che dice che si è sempre allenato in quel modo. Regolarmente, chi tenta di copiare questa gente fa un buco nell’acqua clamoroso. Questo perché come al solito si guarda il risultato in termini di valore assoluto. I casi infatti sono due:
    1) si tratta di persone molto forti (conosciute alcune personalmente) con risultati eclatanti. SI allenano però malissimo e non migliorano praticamente mai, ma di certo nessuno andrà a dire a uno che fa 150Kg di panca che sta sbagliando… un mio amico a 55 anni mi ha fatto di panca un 4×130Kg - 3×140Kg – 2×150Kg con i piedi sullo schienale. Ho la clip da qualche parte. A 18 anni aveva 175Kg. Si allenava così: andava in palestra e faceva 175Kg, tutte le volte.
    2) Si tratta di persone che sembra che facciano sempre le stesse cose, ma allenandosi da una vita sanno benissimo come il loro corpo risponde agli stimoli. Sanno quando tirare una ripetizione alla morte e quando è bene smettere perché sarebbe la ripetizione di troppo. Sanno quando è meglio fare stacco invece di squat e quando incrementare o decrementare il volume. Sono persone che, come dice un mio amico di forum, hanno una capacità cosciente o non cosciente di attuare cambiamenti. Il loro allenamento è istintivamente organizzato. Chi tenta di copiare si ritrova in un guazzabuglio di esercizi casuali.

    Ancora, chi è tantissimi anni che si allena ha trovato quella che crede essere la propria strada. Dice infatti di “averle provate tutte” e che come sta facendo è il modo giusto. Mmmmm siamo sicuri? Ripensiamo alla oramai fritta e rifritta accommodation law: noi non siamo sempre uguali, dato che siamo in equilibrio dinamico con l’ambiente. Stimoli inappropriati 10 anni fa potrebbero essere l’ideale adesso, o addirittura potrebbero essere sottoallenanti quando prima erano inadattabili.
    Questo è il punto: “aver provato tutto” non significa nulla. Zero. Niente. Magari, ad esempio, si è provato senza conoscenza, senza comprendere il motivo per cui si eseguivano certe cose. Trovare in un certo momento la chiave di miglioramento significa infatti identificare un certo set di variabili (frequenza, volume, intensità) che è considerata ottimale, ma estendere questa a tutta la “carriera” dei pesi implica trascurare una variabile determinante, il tempo. Questo set di valori può non essere più ottimale nel tempo. Comprendere questo significa reinnescare nuovamente il miglioramento, non comprenderlo significa rimanere sui soliti livelli. Buoni, ottimi, ma null’altro.

    Moltissimi a questo livello imputano una mancanza di progressi o a uno stress eccessivo, oppure a troppo poco allenamento. Nel primo caso, il ragionamento è: non miglioro perché sono sovrallenato, superallenato, stressato. E allora si è portati a ridurre il volume, l’intensità, le serie. Nel secondo caso si è portati a pensare che non ci si impegna, che o che sarebbero necessari volumi di allenamento impensabili. Entrambi questi comportamenti sono due lati della stessa medaglia: non capire che si sta agendo in maniera unidirezionale su poche (se non una) variabili di allenamento, stressando solo quelle. Se vi allenate sempre di meno, non c’è motivo per migliorare, se vi allenate sempre di meno come volume ma sempre tiratissimi, lo stimolo sarà inadattabile, come se vi allenate sempre di più. Accommodation law, pura e semplice.

    Ci tengo a sottolineare questo: non stiamo parlando di “stanchezza”, se così fosse, basterebbe riposarsi in qualche forma. Ma a molte di queste persone capita di fare tutto a modino e di non ottenere nulla. Perché viaggiano sempre nella stessa direzione, verso il muro dell’adattamento finale. Attribuire ad altro la causa del mancato raggiungimento dei propri obbiettivi è l’errore più grave che queste persone possono fare.
    Ribadisco che tutte queste considerazioni valgono sia per gli “atleti” che a maggior ragione per gli “allenatori”.

    Livello Sapiens – c’è una presa di coscienza della complessità della Scienza dell’Allenamento ma anche un miglior controllo delle variabili dell’allenamento. In questa fase le conoscenze permettono di comprendere che c’è molto altro ma anche che quello che si sa è sufficiente per progettare una scheda di allenamento funzionale ed efficiente. Poiché io mi picco di essere uno che ha da dire a quelli del livello precedente, qui posso solo imparare.
    Livello Sapiens Sapiens – E’ il pieno raggiungimento del potenziale umano nell’ambito di interesse, cioè la messa in pratica delle strategie ottimali per il pieno conseguimento dei risultati. Nessuno di “normale” riesce ad arrivare a questi livelli, a meno di non essere atleti professionisti dotati e con la possibilità di accesso al meglio del meglio. Sono persone da studiare come si studia la Formula Uno per adattare alle macchine di serie certe soluzioni sperimentali.
    Ok, lo so che anche questa volta non ho scritto cose concrete. Però io penso che a problemi complessi anche la trattazione non può che essere complessa: risposte semplici a problemi complicati sono quasi sempre sbagliate perché semplicistiche.
    Nell’ultima parte faremo un po’ di grafici carini, perciò sopportatemi ancora un po’.

  2. #2
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    IronPaolo, il filosofo del ferro!!!
    Sono già in trepidazione per la terza parte...
    P.S. Proponiti come freelance per qualche giornale.

  3. #3
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    Predefinito Cosa ci interessa davvero

    [QUOTE=IronPaolo;263909][FONT=Tahoma]Nel livello due i progressi cessano per sovraccarico. E’ qui che si iniziano a comprendere le fasi dell’allenamento e i più attenti cominciano ad assimilare il concetto ......

    Quello che stai dicendo è vero e molto interessante.
    Però per me esiste ancora un problema a monte di tutto questo.
    Cosa ci interessa veramente?
    Qui ci possono essere due risposte
    1- Essere più grossi e definti poi: BB
    2- Essere il più forti possibile mantenendo più o meno le nostre attuali fattezze
    (leggi peso corporeo)

    Una volta risposto correttamentea questa domanda ci si dovrebbe chiedere quali sono i limiti.
    Ora esistono due limiti quelli oggettivi e quelli soggettivi,i nostri.
    Prendiamo i caso della forza che è più semplice in termini di oggettività.
    Possiamo dire che il limite oggettivo è quello dei record di categoria di peso.
    Ad esempio se uno pesa 67kg il limite di gategoria per la panca mi sembra 155Kg più o meno in Italia.
    Allora cosa volgliamo fare?
    Molto probabilmente ci interessarà capire a quanto possiamo arrivare, ma soprattutto con che sforzo, come , in quanto tempo?
    La domande sarà:
    - Tutti allenandosi decentemente possono arrivare almeno a 130Kg, oppure
    il limite per una persona normale che non si bomba, e si allena 3 volte a settimana mangiando correttamente è 100Kg?
    Per arrivarci quanto ci vuole? Un anno? E poi per arrivare a 120KG invece ci vogliono mediamente altri 5 anni? Allora forse non mi interessa.
    Esistono degli studi scentifici fatti su un campione attendibile?
    Altrimenti non credo che riusciremo mai a capire un piffero.

    Ad Esempio R.Coleman il penultimo Mr Olimpia dice che per la crescita dei bicipiti la cosa migliore sono i cavi in concentrazione, poi da un'altra parte si legge che ha cominciato ad allenarsi a 13 anni e per anni ha fatto solo curl con il bilancere e con i manubbri, e si legge che fa curl con bilancere da 100Kg (e anche squat e stacchi con 400Kg).
    Allora dobbiamo desumere che i bicipiti hanno cominciato a crescere dopo che aveva comunque una forza di base eccezionale e quindi i suoi cavi in concentrazione sono con 100kg e non con 20-25 come fanno quasi tutti in palestra?
    Come fa a dire di fare solo curl di concentrazione ai neofiti? Appunto con 15Kg ai cavi?
    Ecc.....

  4. #4
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    hmmm.. claus penso che il tuo discorso non abbia una grande attinenza con quello fatto da ironpaolo.. che, seppur adottando in funzione esplicativa il modello evoluzionistico - che mi è proprio antipatico, per non dire altro! - si riferiva ai livelli conoscitivo, psicologico e propriocettivo di maturazione dell'atleta.

    quanto a coleman, ha sempre detto di aver fatto solo ex base per svariati anni, ma di aver raggiunto il suo potenziale nel bb solo inserendo- a fianco dei soliti basi - esercizi di puro bb. il che mi riporta alla mente un thread in cui 4ca sosteneva che, a qualsiasi livello, la crescita massima si ottiene con un mix di esercizi base e complementari (con riferimento proprio a quegli esercizi di pompaggio tipici del bb)


    le idee di ironpaolo debbo dire che mi lasciano.. non dico perplesso ma quanto meno in una situazione di questo tipo: , ovvero con un po' di dubbi che mi frullano per la capoccia..
    non che quanto ha scritto non abbia una sua logica, ma trattasi di argomentazioni di non so quale utilità (ovviamente lo dico senza alcuna polemica). mi sono proprio fatto l'idea che chi eccelle nel bb (un po' diverso, ma forse nenache troppo, il discorso per gli sport di forza- a parte la pesistica) sia fondamentalmente colui che nasce con i geni giusti, indipendentemente da quanto sia pensato, ponderato o anche solo "capito" da lui stesso l'approccio all'allenamento che adotta.

    mi sembra che alcuni pro non abbiano la benchè minima idea di come ci si <<dovrebbe>> allenare. prendiamo ruhl ad esempio: è forse il più grosso bb agonista che ci sia in circolazione e ha una forza disumana, ma a chi è capitato di vedere i suoi allenamenti non sarà sfuggito che non paiono affatto strutturati secondo forma "razionale". tempo fa diceva che per le spallle faceva 10 set di distensione, poichè essendo l'esercizio base per la loro crescita era meglio farne un bel po' di set; poi concludeva con un po' di alzate laterali.

    oppure arnold: pompava come un matto, ma non si perdeva in programmi algebrici a base di funzioni e percentuali.

    oppure il nostro powerfull: adesso, a quanto ho capito, si allena da pl e adotta una programmazione meditata; ma ho letto che alcunni anni fa, con un approccio da semplice bb, sollevava 180kg per 8 reps alla panca e 250kg allo squat per svariate volte; oppure 280 kg alla quadra bar per 12 ripetizioni.
    tutto da natural e con un bagaglio di esperienza suppongo assi minore. allora, mi chiedo, posto che fino ad oggi si sia anche potuto migliorare, quanto dipende dalla maturazione dell'atleta e quanto dalle sue doti innnate?



    ho sprecato un sacco di parole per dire ciò che in molti hanno sempre sostenuto: che il bb in fondo è genetica all'80%.. il restante 20% lo fanno la costanza e la volgia di continuare ad allenarsi

  5. #5
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    Non sono molto d'accordo che il BB sia 80% genetica e 20% tutto il resto.

    E' come se il BB fosse un qualcosa di biologicamente differente dal resto dell'Universo.

    Non vorrei sembrare polemico, perchè non lo sono almeno nell'animo. Il problema è che se si prendono a riferimento Coleman, Rhul e tutto il clan dei pro, difficilmente si avranno dei riferimenti seri.

    Inutile dire: questi sono strafatti di tutte le bombe del pianeta. Vedetevi le foto di Yates ora: uno grossotto e basta. Avrà perso 50Kg. Ragazzi: 2 rotelle da 20 e 1 da 10.

    Certo che questa gente si allena in maniera assurda: la chimica delle loro reazioni organiche è del tutto differente dalla nostra.

    A me non me ne frega niente del fatto che i pro si dopino o meno, ma è un elemento fondamentale di cui tenere di conto nel confronto.

    Inutile pensare che se Coleman ha fatto lo spider curl per 10 anni allora se lo faccio io posso ottenere qualcosa. Perchè si vorrebbe stabilire un causa effetto fra due variabili: esecuzione di un esercizio -> risultato sulla massa del bicipite. Ma qui le variabili sono 3 se non altro (e sono invece molte di più): ci sono le bombe.

    Per la genetica: andrebbe se non altro quantificata. Che significa? Si può decidere a priori se uno potrà o meno ottenere qualcosa? Perchè se così fosse, si potrebbero fare dei test. Ma, come sappiamo tutti, ciò non è possibile.

    Prendete questo: io a prima vista lo giudicherei uno sfigato, uno senza possibilità. Però fa una cosa che a me non riesce e mi fa sbavare.

    http://www.youtube.com/watch?v=LvETg2IRH4g

    Definire "genetica" e un criterio per stabilirla, poi ne riparliamo. Altrimenti, mi spiace, ma dal mio punto di vista è una giustificazione al fatto che non ci riesce fare certe cose.

    In più, tutti quelli "geneticamente dotati" natural quando si sono allenati in un certo modo (qualunque sia) hanno ottenuto miglioramenti superiori a quando si allenavano in altri modi.

    Prendi ROCCIA ad esempio. Perciò, se la genetica è lo zoccolo iniziale, l'offset di base, poi chiunque si deve guadagnare la pagnotta, la sega come il talento. Bisogna esserne coscienti e sereni, ma non accontentarsi mai. E se il talento si accontenta, non svilupperà mai il suo potenziale, e questo è uno spreco, su tutte le scale.
    Ultima modifica di IronPaolo; 05-05-2007 alle 12:33 PM

  6. #6
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    Piccolo OT.
    Anch'io pensavo fossero impossibili le trazioni ad un braccio poi, 2/3 settimane fa ho provato (dopo anni in cui nemmeno mi era passato per la testa) a farle e mi sono venute sia di destro che di sinistro. Credo sia un discorso di reclutamento muscolare.

  7. #7
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    Predefinito cosa ci interessa 2

    [et di base, poi chiunque si deve guadagnare la pagnotta, la sega come il talento. Bisogna esserne coscienti e sereni, ma non accontentarsi mai. E se il talento si accontenta, non svilupperà mai il suo potenziale, e questo è uno spreco, su tutte le scale.[/QUOTE]

    Provo a corcoscrivere, mi ero fermato per non andare troppo avanti.
    Rimanendo alla forza a me interessa un metodo per valutare il proprio potenziale.
    A quel punto riesco a capire se mi sto allenando bene oppure no , in base ai progressi.
    Faccio un esempio su di me.
    Io ho 85 di massimale di panca dopo 6 mesi di allenamento.
    Se con i microcarichi (+1kg) a settimana aumento di 40Kg in anno a me non fa schifo.
    A questo punto farei ad esempio due allenameti d panca a settimana:
    1- solo singole a salire fino al massimale + 1Kg
    2- A rotazione mensile co le % giuste 3x8, 5x5, 7x3, riposo, e poi riparto

    Ovviamente con tutti gli altri complementari per spalle tric eccetera.

    Perchè non dovrebbe funzionare? Aumentare di un Kg su una singola dovrebbe
    essere più facile che ad esempio sempre un kg su doppie triple quintuple ecc.

    Quando arrivo a 130 di panca allora mi preoccupo.

    Se non ci arrivo vuol dire che il mio potenziale è inferiore oppure questo allenamento è una ciofeca?

    Comunque non conosco nessuno che sia aumenato di 40 kg di panca in un anno.

  8. #8
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    Le tue domande sono legittime, perchè ce le facciamo tutti. Il problema è che le risposte sono complesse.

    Un ottimo programma può essere una ciofeca su di te. Perchè è come un vestito. Deve essere cucito addosso.

    Parlare di "programma" significa scaricare su uno schema da eseguire (perchè di questo si tratta) tutta la responsabilità del risultato. Ma ci sono altri fattori.

    Ad esempio, dopo un certo livello la tecnica è importante. Non arriverai mai a 130Kg partendo da un massimale di 60Kg dopo 6 mesi di palestra (è un esempio) se hai una tecnica scarsa. Non orribile, semplicemente scarsa. Se parti da 130Kg è la stessa cosa. Non arriverai mai a 180.

    Tante volte leggo di persone che stallano, che credono di non essere portati per un esercizio, che hanno problemi articolari. Poi postano un video e puff, è tutto chiaro.

    Che so... squat con apertura dei piedi strettissima, panca con impugnatura troppo stretta o bilanciere al collo, stacco a gambe praticamente tese, trazioni con le mani troppo vicine. Oppure al contrario, quando leggo di squat 150Kgx10 la prova video restituisce uno squat sopra il parallelo.

    Inutile parlare di schema di serie/ripetizioni se la tecnica è scarsa. E' una variabile in più da considerare.

    E' solo un aspetto. Uno.

    Per la panca, se vuoi dei numeri, per la mia personalissima e limitata esperienza, ti posso dire che:

    70-80Kg in palestra sono moltissimi a farli
    80-90Kg li fanno tanti
    90-100Kg idem, un po' meno
    100-110Kg pochi
    110-120Kg pochi, molti che li fanno sono brutti a vedersi
    120-130Kg pochissimi, una rarità
    130-140Kg mostri di genetica
    150-160Kg persone che si allenano appositamente e che sono mostri di genetica

    Ho escluso i bombati che si inseriscono nella parte alta ma non poi altissima

    Questo per dirti che 130Kg di panca non sono un obbiettivo semplice.

  9. #9
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    Dico la mia sulla genetica...credo che chi è portato geneticamete per un qualsiasi sport tende a superare le prime fasi molto più velocemente di altri, nel caso della palestra diciamo che inizierà da 85kg panca piuttosto che da 40kg...ma non è sempre detto che arriverà più lontano di chi è meno portato...questo perchè entrano in gioco un'altra marea di fattori che incidono in modo sostanziale sui progressi....
    Per esempio, io posso anche essere un fenomeno a giocare a basket (dall'alto dei miei 165cm...) ma se mi alleno una settimana si e una no, nn credo di fare più strada di chi magari si fa il culo 365g all'anno....poi credo che il termine "genetica" sia un pò troppo esteso, in quanto è fondamentale capire il modo e il tipo di allenamento che ci è più congeniale e puntare al massimo in quella direzione, e nella palestra media è una cosa veramente rara trovare di questa gente...(me compreso...)
    In fondo mi rendo conto di aver detto cose già sentite più o meno in tutte le salse....e forse anche un pò banali....

  10. #10
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    70-80Kg in palestra sono moltissimi a farli
    80-90Kg li fanno tanti
    90-100Kg idem, un po' meno
    100-110Kg pochi
    110-120Kg pochi, molti che li fanno sono brutti a vedersi
    120-130Kg pochissimi, una rarità
    130-140Kg mostri di genetica
    150-160Kg persone che si allenano appositamente e che sono mostri di genetica

    Susa Iron , ovviamente ti riferivi al mio esempio su una persona di 67kg.
    Va rapportato al bw.

    ciao

  11. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da franz_fb Visualizza Messaggio
    oppure il nostro powerfull: adesso, a quanto ho capito, si allena da pl e adotta una programmazione meditata; ma ho letto che alcunni anni fa, con un approccio da semplice bb, sollevava 180kg per 8 reps alla panca e 250kg allo squat per svariate volte; oppure 280 kg alla quadra bar per 12 ripetizioni.
    tutto da natural e con un bagaglio di esperienza suppongo assi minore. allora, mi chiedo, posto che fino ad oggi si sia anche potuto migliorare, quanto dipende dalla maturazione dell'atleta e quanto dalle sue doti innnate?
    i
    Nello stesso post mi pare o qualche paggina più avanti, comunque quando mi sono stati chiesti dei chiarimenti anche da 4ca avevo spiegato alcune cosette. Lo squat non era per niente quello che faccio adesso, ma erano degli squat parziali e le perps ispirandomi a brawn erano fatte con una sorta di rest pause. Alla quadra sollevavo bene quei kg che ora non ricordo se erano 280 ma per una sola volta con i ganci ai polsi, poi andavo su e giù ma di pochi cm, mentre la panca la facevo tipo LU FERRIGNO adesso. Spiego questo per correttezza, perchè all' epoca non conoscevo la giusta esecuzione degli esercizi. Lo stacco in forma classica con il biancere lo facevo con 260, unica cosa che forse facevo correttamente.

    Complimenti IoronPaolo.

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Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
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