la leva è una schematizazione di qualcosa di + complesso, nel caso del sistema "corpo in posizione da stacco piu carico" questa schematizazione è insufficente.
1-intanto la configurazione meccanica del sistema nn è quella di una singola leva ma di tante "leve" (nn è detto che ci siano solo leve) variamente collegate che variano le loro caratteristiche in relazione alla posizione dell'atleta
2-bisogna tenere conto dei coefficenti meccanici dei materiali che compongono il sistema
3-durante l'alzata il sistema è in movimento quindi spuntano altre forze
4-sicuramete ho dimenticato qualcosa
esaminare il punto 1 è un impresa ardua dato il gran numero tendini, muscoli, legamenti, dischi e la loro posizione reciproca e nn so di cos'altro bisogna tenere cpnto.
relativamente al punto 2, tendini, muscoli e legamenti dovrebbero essere sollecitati solamente a trazione (quindi un solo coefficente), mentre le ossa e i dischi anche a taglio, compressione e flessione (quindi almeno 2 coefficenti).
ma si conoscono effettivamete questi coefficenti?
possiamo pero ricorrere a ipotesi semplificative per i punti 1 e 2: esaminiamo come il sisitema si comporta stando fermo nella posizione di massima sollecitazione che ipotiziamo essere quella iniziale (un attimo dopo il sollevamento) in cui, stando a una tecinca corretta di esecuzione, la schiena è maggiormete inclinata rispetto al resto del movimento (quindi leva + lunga e maggiori allungamenti) e che i coefficenti di trazione e compressione siano uguali (nel cemento per esempio nn lo sono).
accettata questa ipotesi e determinata la configurazione meccanica del punto di massima sollecitazione, il punto 3 si risolve aggiungedo un carico fittizio al peso gia sollevato, pari all'accelerazione del peso sollevato in quel punto del movimento per la massa del peso sollevato.
il punto 3 nn crea problemi, del punto 2 mancano i dati sperimentali, e un buon testo di anatomia puo aiutare a risolvere il punto 1 (servono le misure di tutte le parti in esame e la loro esatta posizione) facendo equilibri successivi partendo dal segmento che sorregge il carico.
queste sono poche righe che sicuramente contengono qualche errore, ma servono per fare capire che nn si riduce tutto ad una leva e che nn basta quindi osservare che la tensione (nn il carico!) che grava sulla colonna aumenta con l'aumentare della distanza dal carico e che le domande da porsi sono 2: qual'è il punto maggiormente sollecitato? questo punto cede o resiste al carico?
e tutto questo nn tiene conto delle complicazioni fisiologiche (è la parola giusta) legate al fatto che siamo esseri viventi e nn pezzi di metallo.
ormai credo ci sia poco da aggiungere.. però già che ci sono..
non bisogna solo guardare la colonna, l'articolazione della spalla con il braccio attaccato che regge il bilancere e l'articolazione dell'anca dalla parte opposta.
lombari e addominali (oltre ai numerosissimi muscoli intrinseci della colonna) si fanno carico di una grandissima parte di peso, come se fossero dei tiranti che ridistribuiscono le forze di taglio che "tenderebbero" a far scorrere un corpo vertebrale sull'altro.
Tante righe che nn portano da nessuna parte e nn hai risposto alla mia domanda, questo lo trovi anche sui libri... ma... ma... ma.... nn eri allergico ai libri?![]()
boh
allora su sta colonna cosa grava? avremo glutei e femorali da urlo?mah...
ma very.. è la biomeccanica.. l'evoluzione avrà pur sviluppato dei sistemi per evitare di avere ernie a destra e sinistra no?
è ovvio che ci sia uno stress sulla colonna, ma lo stress è ENORMEMENTE ridotto da una giusta tecnica d'esecuzione (che comprende anche la respirazione diaframmatica e l'aumento della pressione addominale)
e dal rafforzamento dei muscoli lombari e addominali, sia superficiali che profondi.
guarda, evoluzione o no i punti sono quelli, a mio modesto parere gravo sulla colonna, avrò bei paravertebrali in quanto secondo me è li che si lavora parlando di biomeccanica e io ritengo squat con metodo, affondi, leg curl decisamente migliori x il bicipite femorale.
e ritorno a dire che la ragazza qui è una principiante e nn si fida dei propri istruttori e quindi impossibilitata nel essere seguita bene o di eseguire bene taluni stacchi![]()
gli istruttori nn sanno fare lo stacco il + delle volte e se lo sanno fare nn lo vogliono insegnare per pigrizia.
era kick che era allergico ai libri, e quanto nn doveva portare a nulla.
Lo stacco, quando lo si esegue bisogna adottare accorgimenti (braccia distese,petto alto e in fuori,spalle tirate all' indietro scapole ravvicinate ecc....) in modo che il peso gravi principalmente sulle gambe senza sforzi non necessari sulla parte bassa della schiena.
Invece vai nelle palestre e vedi esecuzioni obrobriose,snatch paurosi,spalle in avanti,ecc.... che poi alla lunga inevitabilmente portano a infortuni più o meno seri,contribuendo cosi al "mito" che gli stacchi fanno male.
Personalmente ritengo che ci siano esercizi molto più gravosi sulla colonna come il rematore con bilancere che invece lo si esegue spesso alla "leggera" sottovalutandone poi i rischi.
Poi io non sono qualificato in materia come molti di voi ma dal mio piccolo mi sento di difendere gli stacchi e i benefici che se ne possono trarre.
ripeto x la ventiquattresima volta CHE IO NON SONO ALLERGICO AI LIBRI.
possibile che l'italiano sia una lingua così incomprensibile?![]()
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