Sono a casa, 00.30, dormono tutti. Sto scrivendo da 10 minuti l'inizio di questo post che domani copio-incollerò sul mio diario.
Scrivo e cancello, scrivo e cancello, perchè mi accorgo di essere melodrammatico per una cosa che in fondo dovrebbe avere una rilevanza minima.
Molti mi chiedono come faccio a migliorare continuamente.
(nota: quando leggete "molti mi chiedono", "molti lettori mi domandano", "noto un interesse verso" o altre frasette del genere, bene... è tutto finto. In realtà, nessuno chiede nulla, nessuno è interessato a nulla, semplicemente chi scrive ha voglia di dire quella cosa. Come certe domande della posta delle riviste che "casualmente" sono proprio l'argomento che l'autore vorrebbe trattare. Chissà come mai...)
Dicevo, appunto, che molti mi chiedono come faccio a migliorare continuamente.
Se vogliamo, un mio pregio (che si rivela poi essere un mio terribile difetto) è che io voglio capire il perchè delle cose che mi piacciono. E sono sempre pronto a mettere in discussione quello che faccio o quello che leggo.
Bene o male, ho portato le prestazioni negli esercizi tipici della filosofia BII e HG ai livelli massimi. Nella scala di McRobert sono oltre l'eccezionale o il superlativo (usa lui questi termini...) dato che a 82Kg ho 200-145-250 rispetto a 180-135-225 a 90Kg.
Ok, non è che sia propriamente un nerd, me si vuole, questi risultati vengono dal fatto che non mi sono mai accontentato, nè ho trovato spiegazioni a giustificazione dei miei insuccessi o dei successi degli altri.
Mai considerato il doping nel giudicare i risultati di altri (forse c'è chi si dopa, forse c'è chi si allena meglio di me), mai considerato il "limite genetico" come un problema, o tutte le seghe mentali tipo hardgainer o easygainer.
Mai considerato tutti quei discorsi pieni di melassa del "padre di famiglia che lavora e che non ha tempo perciò si deve accontentare". Cazzate. Se si vuole, si fa tutto. Basta essere coscienti delle scelte che si fa. Tutto non si può avere.
Mi spiace solo che poi alla fine le discussioni peggiori le ho avute proprio con chi pratica i vari BII & Company. Cioè... io vengo da quel mondo, ho fatto per anni squat 1x20, e devo discutere con chi pratica quello che facevo io. Boh... Vorrei un minimo di considerazione per il semplice fatto che se sono sopravvissuto a quello che ho fatto, perciò dire che certe cose "sono impossibili"...
Con il PL è stata la stessa cosa, ma 1000 volte più esaltante. La possibilità di toccare con mano un mondo dove i nostri pesi domenicali sono esaltati a livello di sport è assurdamente esaltante. Mi ricordo quando anni fa lessi il primo articolo su ON di Buzzichelli sul WS. 12x2, catene, box... mi chiedevo "chissà cosa si prova". Bene, incredibile, l'ho fatto. Elastici, tavolette, roba russa, fasce, corpetti, 10x1, DE, ME, un mondo intero.
In più, come sempre, il contatto con persone enormemente più forti di me non può che avermi dato tantissimo. Ed essere considerato da loro, essere incitato, ascoltato, seguito... io, uno qualunque, è fantastico.
Chiaramente questo mio pregio di essere uno che non molla (sempre nelle cose che mi interessano, per il resto sono pigro, indolente, apatico, se mi fossi impegnato nella carriera quanto nei pesi sarei amministratore delegato, ad esempio) ha come devastante rovescio della medaglia che io non concepisco il tornare indietro, ma solo l'andare avanti. Un mio carissimo amico dice che sono troppo ingegnere, ed è vero: le cose per me si fanno in un certo modo, una volta classificate, catalogate, non possono che essere così.
Il punto è che anche io subisco la "accommodation law" da cui tutti i sistemi biologici non possono scappare: stimoli sempre uguali danno risultati sempre decrescenti nel tempo. In altre parole, per migliorare ancora, lo stimolo deve incrementare sempre.
Eliminati difetti orrendi, apprese le tecniche di base, caricati più Kg... diventano ora importanti (ma lo sapevo chiaramente) aspetti prima marginali ma ora invece deteminanti. Del resto, gli sport individuali sono così. E il PL è uno sport.
I pesi sono bene o male elevati e c'è una profonda differenza fra allenarsi alle 15 in palestra e in casa alle 21, e se prima era folkloristico tirare fuori i pesi dalla libreria e fare lo stacco in salotto ora lo è molto meno.
E c'è una profonda differenza fra allenarsi 4 volte di fila o lun-mar-gio-sab.
C'è differenza ad allenarsi da solo e con la squadra, fra riprendersi ed essere osservato da gente competente al momento.
Non si tratta più di raccattare solo tempo, ma di avere "tempo di qualità", perchè per migliorare ci vuole la qualità di quello che si fa. Se prima tutto andava bene, ora... no. Perchè lo stimolo allenante ha senso se fatto in un certo modo.
E tutto questo, incredibile per me, mi comincia a pesare. Perchè per fare le cose "come dico io" comincio a stressare troppo l'ambiente intorno a me (famiglia, genitori, suoceri...) oltre la soglia della tollerabilità che già per loro è elevata poichè si trovano da 20 anni un pazzo che fa cose folli a cui sono bene o male abituati.
Questa cosa mi sta prendendo troppo la mano, come tutte le cose che mi piacciono alla follia. Troppo... toga, troppo ganza. Drogante. Non sono mai stato uno "tiepido" nelle cose che mi piacciono, e non capisco quelli pieni di remore... provare, picchiare duro, accelerare, sbatterci contro il muro, magari si sfonda, magari no, ma in fondo che può succedere? Mica si muore, perDio! C'è chi si droga, beve, fuma, fare un po' di follie con i pesi non ha mai massacrato nessuno.
Poichè io non concepisco tornare indietro, tutto questo mi mette in crisi. Che senso ha continuare una cosa dove so che non posso migliorare?
E allora mi prendo un po' una pausa dagli allenamenti da PL, perchè devo reinquadrare tutto in una logica differente per proseguire in una cosa che mi ha dato tanto.
E perciò ora attraverso la classica fase della "mancanza di identità". Che faccio? Torno a fare 2-4-6-8? Oppure spalle-braccia, petto-schiena? O un periodo di ipertrofia e poi uno di forza.... Marò... mi sembrano cose barbare...
Intanto, Lunedì ho fatto un allenamento di panca per me ottimo: 12x3x100Kg di panca dinamica alternando 4 prese rec 1', poi con il fermo al petto 2x110Kg, 2x120Kg, 2x130Kg, 1x134Kg rec 2'.
Potrei dire "ah se potessi allenarmi a Roma con Enrico, ah se non lavorassi in un'altra città, a se vincessi un Superenalotto". Ma non lo dico. Inutile piangere su cose che non dipendono da me, mi concentro su quello che invece posso fare.
Non so se ho scritto delle cose intelleggibili o se si è capito il senso. Mettiamola così: chi ha una grande passione mi capirà alla lettura delle prime 3 parole. Chi non ce l'ha giudicherà tutto questo come assurdo e quasi patologico (dare valore a spostare rotelle di ferro un po' di patologia ce l'ha, in fondo).
Però le passioni sono così, trascendono la razionalità per irrompere nell'irrazionalità più ribollente. E questo, inutile dire, è fantastico....
Ora ho finito, dato che è quasi l'1 di notte e domani mi sveglio alle 6.10.
Un ringraziamento a Valerio ed Enrico che si sono dimostrati come sempre dei veri amici.
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