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Discussione: Diario di IronPaolo - Paolino in libertà....

  1. #1096
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    ah ah ah grazie Corvette... sì, peccato... un gruppettino di noi dei forum che si potesse allenare tutti insieme e i Kg fiorirebbero come le margherite in un campo!

    x Blackened: facco il military press in piedi (cioè il lento avanti in piedi o come lo vuoi chiamare) da diverso tempo, solo che segno i Kg quando mi ricordo, dato che lo uso come un complementare.

    Ho fatto sedute appositem per questa roba, e ho 80Kg di massimale senza spinta dei piedi. Scarso ma non scarsissimo...

    Sono convinto che questo esercizio, allenato "alla westside" con roba dinamica etc possa migliorare tantissimo, infatti il problema è l'esistenza di un punto morto a metà circa dell'alzata, cosa che si "cura" tantissimo con le sedute con gli elastici.

    Non faccio mai panca inclinata perchè... così, mi ha rotto un po' La facevo con circa 100-110Kg l'anno scorso, mi pare.

    Nella panca tengo il massimo dell'apertura regolamentare: gli indici ad una distanza di 81cm

  2. #1097
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    Sto curando il military press con o senza spinta delle gambe che, piano piano, sta diventando il mio cavallo di battaglia.
    La roba dinamica e massimale stile westside mi sta dando risultati stratosferici sul military
    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...lo sterco di cavallo si spande quando lo si calpesta"


    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...ascolta sempre lo scorrere del fiume, ma sta attento sempre a non bagnarti"


    "Come soleva dire il mio prozio buonanima...il momento della partenza arriva quando meno te lo aspetti"

  3. #1098
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    Sono a casa, 00.30, dormono tutti. Sto scrivendo da 10 minuti l'inizio di questo post che domani copio-incollerò sul mio diario.
    Scrivo e cancello, scrivo e cancello, perchè mi accorgo di essere melodrammatico per una cosa che in fondo dovrebbe avere una rilevanza minima.

    Molti mi chiedono come faccio a migliorare continuamente.
    (nota: quando leggete "molti mi chiedono", "molti lettori mi domandano", "noto un interesse verso" o altre frasette del genere, bene... è tutto finto. In realtà, nessuno chiede nulla, nessuno è interessato a nulla, semplicemente chi scrive ha voglia di dire quella cosa. Come certe domande della posta delle riviste che "casualmente" sono proprio l'argomento che l'autore vorrebbe trattare. Chissà come mai...)

    Dicevo, appunto, che molti mi chiedono come faccio a migliorare continuamente.

    Se vogliamo, un mio pregio (che si rivela poi essere un mio terribile difetto) è che io voglio capire il perchè delle cose che mi piacciono. E sono sempre pronto a mettere in discussione quello che faccio o quello che leggo.
    Bene o male, ho portato le prestazioni negli esercizi tipici della filosofia BII e HG ai livelli massimi. Nella scala di McRobert sono oltre l'eccezionale o il superlativo (usa lui questi termini...) dato che a 82Kg ho 200-145-250 rispetto a 180-135-225 a 90Kg.

    Ok, non è che sia propriamente un nerd, me si vuole, questi risultati vengono dal fatto che non mi sono mai accontentato, nè ho trovato spiegazioni a giustificazione dei miei insuccessi o dei successi degli altri.
    Mai considerato il doping nel giudicare i risultati di altri (forse c'è chi si dopa, forse c'è chi si allena meglio di me), mai considerato il "limite genetico" come un problema, o tutte le seghe mentali tipo hardgainer o easygainer.

    Mai considerato tutti quei discorsi pieni di melassa del "padre di famiglia che lavora e che non ha tempo perciò si deve accontentare". Cazzate. Se si vuole, si fa tutto. Basta essere coscienti delle scelte che si fa. Tutto non si può avere.

    Mi spiace solo che poi alla fine le discussioni peggiori le ho avute proprio con chi pratica i vari BII & Company. Cioè... io vengo da quel mondo, ho fatto per anni squat 1x20, e devo discutere con chi pratica quello che facevo io. Boh... Vorrei un minimo di considerazione per il semplice fatto che se sono sopravvissuto a quello che ho fatto, perciò dire che certe cose "sono impossibili"...

    Con il PL è stata la stessa cosa, ma 1000 volte più esaltante. La possibilità di toccare con mano un mondo dove i nostri pesi domenicali sono esaltati a livello di sport è assurdamente esaltante. Mi ricordo quando anni fa lessi il primo articolo su ON di Buzzichelli sul WS. 12x2, catene, box... mi chiedevo "chissà cosa si prova". Bene, incredibile, l'ho fatto. Elastici, tavolette, roba russa, fasce, corpetti, 10x1, DE, ME, un mondo intero.

    In più, come sempre, il contatto con persone enormemente più forti di me non può che avermi dato tantissimo. Ed essere considerato da loro, essere incitato, ascoltato, seguito... io, uno qualunque, è fantastico.

    Chiaramente questo mio pregio di essere uno che non molla (sempre nelle cose che mi interessano, per il resto sono pigro, indolente, apatico, se mi fossi impegnato nella carriera quanto nei pesi sarei amministratore delegato, ad esempio) ha come devastante rovescio della medaglia che io non concepisco il tornare indietro, ma solo l'andare avanti. Un mio carissimo amico dice che sono troppo ingegnere, ed è vero: le cose per me si fanno in un certo modo, una volta classificate, catalogate, non possono che essere così.

    Il punto è che anche io subisco la "accommodation law" da cui tutti i sistemi biologici non possono scappare: stimoli sempre uguali danno risultati sempre decrescenti nel tempo. In altre parole, per migliorare ancora, lo stimolo deve incrementare sempre.

    Eliminati difetti orrendi, apprese le tecniche di base, caricati più Kg... diventano ora importanti (ma lo sapevo chiaramente) aspetti prima marginali ma ora invece deteminanti. Del resto, gli sport individuali sono così. E il PL è uno sport.

    I pesi sono bene o male elevati e c'è una profonda differenza fra allenarsi alle 15 in palestra e in casa alle 21, e se prima era folkloristico tirare fuori i pesi dalla libreria e fare lo stacco in salotto ora lo è molto meno.
    E c'è una profonda differenza fra allenarsi 4 volte di fila o lun-mar-gio-sab.

    C'è differenza ad allenarsi da solo e con la squadra, fra riprendersi ed essere osservato da gente competente al momento.
    Non si tratta più di raccattare solo tempo, ma di avere "tempo di qualità", perchè per migliorare ci vuole la qualità di quello che si fa. Se prima tutto andava bene, ora... no. Perchè lo stimolo allenante ha senso se fatto in un certo modo.

    E tutto questo, incredibile per me, mi comincia a pesare. Perchè per fare le cose "come dico io" comincio a stressare troppo l'ambiente intorno a me (famiglia, genitori, suoceri...) oltre la soglia della tollerabilità che già per loro è elevata poichè si trovano da 20 anni un pazzo che fa cose folli a cui sono bene o male abituati.

    Questa cosa mi sta prendendo troppo la mano, come tutte le cose che mi piacciono alla follia. Troppo... toga, troppo ganza. Drogante. Non sono mai stato uno "tiepido" nelle cose che mi piacciono, e non capisco quelli pieni di remore... provare, picchiare duro, accelerare, sbatterci contro il muro, magari si sfonda, magari no, ma in fondo che può succedere? Mica si muore, perDio! C'è chi si droga, beve, fuma, fare un po' di follie con i pesi non ha mai massacrato nessuno.

    Poichè io non concepisco tornare indietro, tutto questo mi mette in crisi. Che senso ha continuare una cosa dove so che non posso migliorare?

    E allora mi prendo un po' una pausa dagli allenamenti da PL, perchè devo reinquadrare tutto in una logica differente per proseguire in una cosa che mi ha dato tanto.

    E perciò ora attraverso la classica fase della "mancanza di identità". Che faccio? Torno a fare 2-4-6-8? Oppure spalle-braccia, petto-schiena? O un periodo di ipertrofia e poi uno di forza.... Marò... mi sembrano cose barbare...

    Intanto, Lunedì ho fatto un allenamento di panca per me ottimo: 12x3x100Kg di panca dinamica alternando 4 prese rec 1', poi con il fermo al petto 2x110Kg, 2x120Kg, 2x130Kg, 1x134Kg rec 2'.

    Potrei dire "ah se potessi allenarmi a Roma con Enrico, ah se non lavorassi in un'altra città, a se vincessi un Superenalotto". Ma non lo dico. Inutile piangere su cose che non dipendono da me, mi concentro su quello che invece posso fare.

    Non so se ho scritto delle cose intelleggibili o se si è capito il senso. Mettiamola così: chi ha una grande passione mi capirà alla lettura delle prime 3 parole. Chi non ce l'ha giudicherà tutto questo come assurdo e quasi patologico (dare valore a spostare rotelle di ferro un po' di patologia ce l'ha, in fondo).

    Però le passioni sono così, trascendono la razionalità per irrompere nell'irrazionalità più ribollente. E questo, inutile dire, è fantastico....

    Ora ho finito, dato che è quasi l'1 di notte e domani mi sveglio alle 6.10.
    Un ringraziamento a Valerio ed Enrico che si sono dimostrati come sempre dei veri amici.

  4. #1099
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    Avevo grande stima di te come PL...ora ho grossa stima anche come uomo.

  5. #1100
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    penso che pelle abbia detto tutto.
    da "giovanotto" non posso far altro che dirti che per noi sei un esempio di dedizione e coraggio.

    ciao Paolo

  6. #1101
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    Come al solito mi lasci senza parole .... sei un esempio da seguire e da consigliare

  7. #1102
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    Grande rispetto Paolo!!
    Mi raccomando tieni duro, noi e il mondo del pl abbiamo bisogno dei te e della tua saggezza!

  8. #1103
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    Ciao Paolo,

    Seppure con risultati infinitamente minimi rispetto ai tuoi, mi rispecchio in molte tue caratteristiche

    OVER 40 ( tu ancora no)
    Lavoro impegnativo -
    Moglie e figlia
    Enorme passione per i pesi ( in 20 anni non ho mai staccato, anche in ferie cerco una palestra aperta

    Leggendo i tuoi diari mi sono sempre chiesto come fai a conciliare la vita normale e a fare cose che io trovo difficili da realizzare ( allenarsi in casa con grossi pesi - trovare il tempo per studiare - alimentarsi in una certa maniera)

    Ebbene leggendoti oggi scopro che anche tu sei umano e nonostante l'eccezionale voglia di fare ad un certo punto tutti ci scontriamo in muri esterni forse invalicabili.

    Non posso darti consigli perchè i tuoi bisogni di agonista sono molto superiori ai miei di amatore, però posso solo dirti di tenere duro e di continuare nella tua ( nostra) passione.
    Certo ci vorrà ancora più sacrificio in quanto tirare fuori dalla libreria 200 kg anzichè 100 è più scocciante, oppure fare squat alle 11 di sera quando sono onorati tutti i doveri della giornata, è molto più faticoso che farlo alle 18, però se molli ti sentirai un fallito, se riesci a resistere ti sentirai il solito leone

    Purtroppo è vero quello che dice ANTONACCI in una sua vecchia canzone ossia 'non è mai stato facile'

    Paolo non mollare, pensa anche a noi

    Salutoni

  9. #1104
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    ciao paolo, sono felice che tu abbia preso questa decisione perchè ritengo sia giusta e necessaria.
    infondo uno stacco dai pesi non può che farti bene (al di là della guarigione dal problema anca)
    .. fossi al posto tuo allenterei anche con il mondo dei forum, ma non prenderlo come un consiglio (mi fa molto piacere leggerti) piuttosto come un'osservazione .. cioè IO farei così.

    per quanto riguarda la paura di tornare indietro credo sia normale ma infondo sbagliata, visto che sicuramente in queste condizioni non potresti andare avanti ancora a lungo.. prendi un break, guarisci, ristabilisci un equilibrio in famiglia e appena te la senti riparti alla grande.

    un augurio di cuore ed un abbraccio, Claudio.

  10. #1105
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    "come assurdo e quasi patologico" scrivi che qualcuno potrebbe pensarla così. Non credo, almeno fra le persone dalla mente aperta. Certo è preferibile per un "datore di lavoro" avere un tecnico alle proprie dipendenze che non abbia altri "grilli per la testa" che il proprio lavoro, anche la famiglia da quel punto di vista è una rottura di scatole. Dal lato invece di una moglie affettuosa, che ti ha preso col pallino della palestra e magari ce l'aveva anche lei, è un'indubbia rottura di scatole (a parte la gioia per i tuoi risultati) che tu sia diventato un campione e il tuo tempo per la famiglia oltre al lavoro, vada diviso ulteriormente con una passione che è molto "professionale" ormai. Tutti hanno ragione Paolo, le loro ragioni, e anche tu hai le tue!
    Certo quando centenario ti metteranno all'ospizio e ti troveranno nella tua cameretta a sollevare l'armadio, qualche dubbio sulla tua integrità mentale già precaria, ebbene sì, ce l'avranno, e...ne avranno ben donde Ma in fondo le infermiere di un ospizio che ne capiscono di PL?!

    P.S.: Ho scritto due cavolate nella speranza di farti sorridere, perchè le lacrime agli occhi me le avevi già fatte venire

  11. #1106
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    Citazione Originariamente Scritto da kickboxer_87 Visualizza Messaggio
    da "giovanotto" non posso far altro che dirti che per noi sei un esempio di dedizione e coraggio.

    ciao Paolo
    per me vale la stessa cosa...

  12. #1107
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    Bel post!! Notevole la determinazione e la volontà!
    Complimenti.

  13. #1108
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    Grazie di cuore, ragazzi! E scusate se non ho postato più, ma c'è stato un "buco" sulla registrazione del nome di dominio e poi mi è passato di mente.

    Scusate ancora.

    Ecco una cosa che ho scritto qualche giorno fa, ho postato sui diari sui vari forum ma non qui....

    Non poteva mancare perciò il mega-post, anche se non è molto "diario di allenamento"

    Uno degli argomenti che puntualmente vengono fuori nei forum, nelle discussioni, nei litigi suona così: “perchè a te piace fare palestra?” Le risposte sono tante quante i praticanti, da “perchè me lo ha detto il dottore” a “io esisto in quanto grosso”. C’è tutto, fino all’inconfessabile. Ognuno di noi sa perchè ama sollevare il ferro, difficile è razionalizzare queste sensazioni e esprimerle in maniera intelleggibile per chi è fuori da questo mondo pazzo.

    Chiaramente anche io mi sono posto tantissime volte la fatidica questione, e, sinceramente, ci ho messo veramente ANNI per darmi una risposta definitiva, dato che c’era una specie di rumore di fondo che impediva di capire. Certe volte infatti i pesi erano una valvola di sfogo, altre volte uno scudo contro delle insicurezze, altre ancora sono stati l’unico motivo per cui valesse la pena di svegliarsi la mattina. Però tutte queste cose sono passate e io sono sempre qui a spostare queste rotelle di ferro, ripetendo ritualmente movimenti eseguiti oramai centinaia di migliaia di volte.

    Perchè?

    E’ Domenica, sono dai miei suoceri e sto scroccando il portatile di mio cognato, mia figlia sta giocando con la sua Winx VooDoo da 110cm, il giocattolo di plastica, e con la sua bisnonna Anna, 85 anni e 145cm, il giocattolo vivente (sembra un episodio di “Ai confini della realtà”). Ho tempo e anche voglia di scrivere queste cose.

    Non vorrei fare il vecchio rincoglionito che ripercorre con la memoria gli anni gloriosi per la serie “Ai miei tempi…” (o equivalentemente “Non ci sono più le stagioni di una volta”), però la spiegazione richiede un tuffo nel passato.

    La domanda che ci ponevamo quando avevamo 18-20 anni era “ma perchè ci piace tanto fare Atletica Leggera?” Quale era la molla che ci spingeva a stare ore e ore sulla pista, con la pioggia, la neve, il vento oppure il caldo torrido a faticare avanti ed indietro su quelle strisce rosse di gomma?

    Mi ricordo che c’erano delle giornate (che so… 15-20 in un anno, sparse in qua e in là) dove, magicamente, tu non eri tu, ma una versione potenziata di te stesso. Questo accadeva quando “entravi in forma”, come si diceva. La “forma”, condizione ricercata per affrontare le gare estive.

    E quando entravi in forma… beh… si sentiva proprio. Era come se tutti gli interruttori del tuo cervello fossero su ON, tutte le tubature del tuo corpo fossero in pressione, tutti gli indicatori fossero fuori scala… e tu non correvi, ma mordevi la pista con i chiodi delle scarpe, lasciandoti brandelli di gomma dietro di te.

    La sensazione era… magica. Il tuo corpo che andava oltre i propri limiti, saliva di livello. Mi ricordo prove sui 300 metri dove sentivo proprio che sarebbe venuto il tempo, perchè i primi 100m volavano senza fatica. Andare forte senza sforzo, il controllo completo sulla fatica. Mi ricordo di un 33″9 in un allenamento di 300-250-250-200 con 30′ di recupero. Se avessi spinto fino in fondo avrei fatto 33″5 che invece non centrai mai.

    Quella sensazione era appagante in maniera totalitaria, era il materializzarsi del risultato tanto cercato, mesi di impegno dedicati al raggiungimento di un obbiettivo, e questo si realizzava tramite una specie di trasformazione fisica… La sfida con noi stessi era vinta e la vittoria era un periodo di sensazioni quasi droganti. Desiderare e riuscire ad ottenere, dritti alla meta picchiando duro.

    Per ricordarmi ancora, a distanza di 20 anni, di certi allenamenti dove battevamo i nostri primati, la cosa doveva necessariamente essere intensa! Oltre alle gare, l’allenamento era bello in sè, come esperienza fine a se stessa.

    Noi ci allenavamo nella speranza (perchè chiaramente non c’era la certezza matematica di migliorare di anno in anno) di questi periodi assolutamente magici.

    In tutti questi anni di pesi allucinanti, alla fine, grattando i vari strati di tutte le maschere che ho indossato (perchè tutti noi indossiamo una maschera, non trovate? E solo pochi, forse neanche noi stessi, possono vedere chi c’è veramente dietro…), mi accorgo che io ho sempre ricercato nei pesi la stessa sensazione, gli stessi momenti magici.

    C’è una simmetria pressochè perfetta, dove cambiano solo i mezzi utilizzati. Ma questi sono dettagli accidentali…

    Nei pesi, infatti, ho sempre fissato degli obbiettivi, non perchè sono bravo o intelligente, ma perchè altrimenti non mi diverto. E ho sempre cercato di coglierli. Così facendo ho di fatto replicato lo stesso schema di quando correvo. Per me, infatti, è sempre stato naturale “periodizzare”, “ciclizzare”, “intensificare” e tutti i paroloni dei grandi guru della palestra.

    Perciò ho replicato anche l’”entrare in forma”. L’ho proprio ricercata. Nuovamente gli interruttori su ON, nuovamente i muscoli in pressione, nuovamente il battito accelerato e quel misto di paura di sbagliare ed esaltazione perchè sai che stai andando forte…. E’ incredibile quando “stai bene”…

    Non afferri il bilanciere, lo fondi, e questo ti si squaglia in mano. E se da fuori le velocità di esecuzione sono assolutamente identiche, da dentro tu sai che i pistoni spingono più forte e che nulla ti impedirà di chiudere un’alzata con il peso che sempre ti ha schiacciato. Niente potrà fermarti, il movimento è chiuso di prepotenza, con rabbia, senti i pesi che fanno quella piccola oscillazione che c’è solo quando hai tanta benzina da schiantarli dentro il soffitto. Perchè se potessi, non ti fermeresti, continueresti a spingere.

    Mesi di impegno per vivere poche ore, se non minuti, di queste sensazioni. Per dire “ci sono riuscito” e quasi non credere che tu lo abbia fatto veramente.

    Questo è il motivo per cui io faccio quello che faccio. Non è un merito, non è qualcosa che vale più dei motivi di altre persone. Non mi rende migliore di altri.

    E’ la mia risposta alla mia domanda. E basta.

  14. #1109
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    dai paolONE...

    JUST DO IT... (quanto mi sento figo quando sfodero la mia mania anglofona ahah... perdonami)

  15. #1110
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    Bel post anche questo "Pirandello"!
    Mi infogano decisamente più i tuoi post che non hanno niente a che vedere con un overhead press o uno squat, che quelli che assomigliano a una lista della spesa con tanti numeri affianco e con nomi complicati e impronunciabili in inglese !
    Bravo.

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