CURL CON MANUBRI DA SEDUTO
L'uso dei manubri aggiunge alla flesione del gomito e della spalla anche la pronosupinazione dell'avambraccio, grazie all'indipendenza dei manubri che possono ruotare, permettendo cosi' al bicipite, un maggior allungamento nella fase passiva (alla fine della discesa), e la massima contrazione nella fase attiva. La supinazione incomincia nei primi 30° diventando massima quando i manubri raggiungono le spalle.
]Variante A (manubri alternati)
Notoriamente la più utilizzata, in quanto garantisce una maggior concentrazione muscolare.
Puo' avvenire con soluzione di continuità tra i due manubri o diversamente con pausa tra il lavoro delle due braccia, in questo caso aumenta anche TUT.
Variante B (panca inclinata)
Variando fino a 40/45° l'inclinazione dello schienale, si ottiene un maggior allungamento del ventre muscolare del bicipite, rispetto all'inserzione prossimale della spalla, esaltandone il lavoro.
Oltre tale inclinazione, si crea un eccessivo stiramento delle strutture muscolari e legamentose della spalla (situazione pericolosa).
Variante C (traiettoria esterna)
con questa variante, si pongono le braccia di lato del corpo spostando la flessione dei manubri, vicino ad un piano frontale, per dare un parziale contributo al fascio più esterno del bicipite (capo lungo).
Anche in questo caso, la forte rotazione esterna della spalla puo' ceare qualche fastidio di tipo articolare.
Variante D (presa a martello/hammer curl)
E' caratterizzata dalla posizione intermedia degli avambracci, mantenuta costante per tutto il movimento,
Con questo esercizio, il cui peso dei manubri si riduce rispetto
alla presa normale, si ottiene un maggior lavoro sul brachioradiale e sul brachiale anteriore.






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