Ovviamente presuppone un cambiamento di approccio. Così come è conformato il tuo allenamento ti concentri su tutta la sequenza delle serie, mentre se vuoi che l’ultima ripetizione sia quella impossibile dovrai concentrarti su quella serie e basta. Anzi pensare che dopo quella serie ne dovrai sostenere altre è scorretto perché ti porta inconsciamente a risparmiarti per le prossime serie. Abitualmente questo approccio si associa ad un allenamento di tipo piramidale in cui le serie non sono tutte uguali, ma man mano che si procede le ripetizioni diminuiscono (16-12 a 6 e anche meno) e i pesi aumentano. Quindi le serie sono tutte diverse l’una d’altra e così in qualche modo il gruppo muscolare è sottoposto a uno stimolo di volta in volta diverso sempre più intenso. Le pause non sono così ristrette perché bisogna recuperare sia muscolarmente sia mentalmente. Di solito il numero delle serie non sono alte e la prima o le prime due sono di riscaldamento. Molto è lasciato al tuo istinto nel capire fin dove ti puoi spingere e ti capiterà a volte di sentirti più in forma e cercare di raggiungere nuovi livelli di intensità oppure altre in cui sentirai di non farcela e mandare a quel paese l’ultima ripetizione o serie. In ogni caso, partendo dal presupposto che per un muscolo l’aumento di forza risulta probabilmente in un incremento di ipertrofia, la progressione ponderale da allenamento ad allenamento diventa l’obiettivo da raggiungere. Queste sono in linea di massima i principi alla base di questo tipo di allenamento.
In ogni caso, brava: bisogna porsi delle domande.
Dubito ergo sum.
Ciao,
Vitrum
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