lo spinning lo terrei nei giorni di riposo, oppure a fine allenamento ma con basse durata e intensità (20' non di più)...
Bcaa 30-45' prima e subito dopo i pesi.
lo spinning lo terrei nei giorni di riposo, oppure a fine allenamento ma con basse durata e intensità (20' non di più)...
Bcaa 30-45' prima e subito dopo i pesi.
Non so se ci azzecco ma l'allenamento fai un piramidale inverso??? Cioè aumenti le ripetizioni serie dopo serie??? Io per la massa mi son trovato bene facendo esercizi base, facendo 4X 12-8-6-6, di cui le ultime cercando più peso e magari facendone solo 5 o 4 ad esaurimento... Un consiglio che ti dò e che per molti fà la differenza è trovare un compagno di allenamento che ti aiuta e ti stimola, certo lo sò che non è semplice.
Per quanto riguarda la dieta è ottima ed è una cosa molto individuale percui ogni settimana pesati e guardati allo specchio in modo da calibrare le calorie.
Per gli integratori prendili se vuoi ma io non punterei su quelli, bene le pro in polvere ma solo se servono a colmare un deficit...
Oltre a questo è indispensabile che nei giorni in qui non ti alleni e non fai nemmeno spinning la dieta sia diversa con meno calorie... ciao e buon lavoro
per tattos...hai ragione...errore da novellino...
omarr se cerchi in rete e/o sul forum troerai subito cosa c'è che non va nel piramidale classico...
Infatti leggendo in rete mi è sembrata una buona idea quella del piramidale inverso, devo dire che, dopo questi primi allenamenti mi piace veramente tanto sento che i muscoli lavorano a dovere, vi farò sapere più avanti come mi trovo.
Questa alimentazione e scheda di allenamento ho programmato di utilizzarla per otto settimane, che ne pensate.... troppo troppo poco ?
Ciao
Ultima modifica di myreef; 26-10-2006 alle 09:17 AM
Ecco un articolo interessante sul metodo piramidale classico e piramidale inverso.
Ciao
Ll'allenamento piramidale e piramidale inverso
L’allenamento piramidale è utilizzato dai pesisti. Si tratta di una tecnica che prevede un certo numero di ripetizioni nella prima serie di un esercizio, che decrescono nelle successive serie, allo scopo di consentire un aumento graduale del carico di lavoro.
Esempio: distensioni su panca. Con un bilanciere caricato con 70 kg per 10 ripetizioni, massimo impegno, la prima serie. Seconda serie 80 kg x 8 ripetizioni. Terza serie 90 kg per 6 ripetizioni. Quarta serie 100 kg per le ripetizioni possibili, ipotizziamo 2.
Con modesti margini d’approssimazione questa è la scaletta tipo dell'allenamento piramidale. C’è da precisare che i pesisti hanno ritenuto questa tipologia allenante ideale con percentuali di carico sicuramente diverse. Il loro obiettivo è l’alzata singola con il massimo carico di lavoro; 100 e oltre kg di panca o squat oppure stacco/strappo/slancio (elevazione di un bilanciere sopra la testa) x una singola ripetizione. La qualità fisica da ricercare in questo caso è la forza (massa per accelerazione). Con l’accelerazione ridotta ai minimi termini (vicino all'isometria, misura corrispondente all'unità), la forza è quantificabile, nella prestazione, con il carico di lavoro: kg sollevati in una singola ripetizione.
Le gare di sollevamento pesi prevedono 3 opportunità per tentare il massimale. I pesisti con l’aiuto del sistema piramidale, sono riusciti a migliorare prestazioni e strategie nel periodizzare l'allenamento. Prima prova carico massimale, prestazione realizzata in palestra. In caso di riuscita vi sono ancora due prove per tentare un carico lievemente superiore. In caso d’insuccesso nella prima alzata, la seconda prova sarà realizzata con un carico sub massimale per poi tentare una via di mezzo per il terzo tentativo. L’allenamento in palestra piramidale a "3 – 2 – 1" ripetizioni, abitua l’atleta a superare con maggiore disinvoltura le difficoltà proprie di questa disciplina sportiva. Con questi allenamenti il tipo di metabolismo energetico è quello anaerobico alattacido. Brevi sforzi (contenuti entro i dieci secondi) che non consentono l’increzione d’acido lattico e neanche uno sfinimento consistente d’unità motorie. Lo sfinimento d’unità motorie è seguito da un adattamento diverso, del tipo metabolico contrattile, in sostanza aumento di massa e volume muscolare.
Una constatazione importante che accompagna quest’ultima riflessione è la seguente: i pesisti sono molto forti nella loro specialità ma non possiedono muscoli voluminosi. L’obiettivo principale dei pesisti è l’aumento di forza, quello accessorio e in ogni modo importante è: non aumentare di peso muscolare, il peso in eccesso estrometterebbe l’atleta dalla sua categoria d’appartenenza. Le categorie, come nella boxe, si dividono per il peso dell'atleta.
In buona sostanza loro fanno esattamente il contrario di quello che dovremmo fare noi, ma con le idee chiare. Nella pratica del Fitness o meglio del Body Building, l’obiettivo riguarda un incremento della resistenza locale, attraverso lo sfinimento di più unità motorie. Un secondo obiettivo, non meno importante del primo è il seguente: lo stress muscolare non dovrebbe sovraccaricare le articolazioni, in particolar modo quella lombo sacrale (colonna vertebrale). I frequentatori delle palestre desiderano una buona forma fisica e soprattutto salute ed integrità fisica nel tempo. Significa che l'allenamento deve prevedere accorgimenti fisiologici e strategie utili a far lavorare i muscoli in "scarico" della colonna. Muscoli tonici, buone proporzioni, salute e vitalità fisica senza soffrire di patologie da sovraccarico nel tempo.
Il sistema piramidale non è consigliabile per i frequentatori delle palestre che desiderano interpretare correttamente la filosofia del Fitness e del Body Building, per i diversi motivi:
Ricerca la forza fisica dopo una consistente spesa energetica, realizzata con le prime serie da più ripetizioni. In queste serie (le prime, con carichi inferiori all'85%) il carico è inferiore ma il lavoro (Forza x Spostamento), maggiore.
Inquina i distretti muscolari d’acido lattico nelle prime serie, non rispettando la naturale gerarchia dei metabolismi energetici. Questa gerarchia insegna che il sistema lattacido non dovrebbe succedere a quello alattacido. Il sistema lattacido dovrebbe seguire dopo quello alattacido. Un esempio eloquente riguarda gli atleti delle lunghe maratone che “sbagliano metabolismo”, cambiando andatura, troppo lontani dal traguardo. L’effetto per questi sfortunati atleti è drammatico per la gara. L’errore nella scelta del momento ideale per cambiare metabolismo si traduce in una clamorosa caduta, proprio in prossimità del traguardo. I muscoli inquinati di acido lattico non sono più in grado di eseguire nemmeno una contrazione (un passo) per tagliare il traguardo. La gerarchia metabolica è inesorabile, una buona competizione, anche in questo caso obbliga l’atleta a sfruttare il sistema lattacido solo alla fine della prestazione sportiva. Questa regola è contenuta anche in un buon allenamento in palestra.
Il sistema piramidale carica le articolazioni quando i muscoli stanchi non possono offrire una buona protezione. Aumenta esponenzialmente l'eventualità di subire un danno, l'allenamento diviene pericoloso, irrazionale, dannoso. Come quando si cade con gli sci. Spesso capita nelle ultime discese, per stanchezza, per sfinimento. I quadricipiti "bruciano" per effetto di un forte inquinamento lattacido. L'acido lattico si interpone tra i ponti di actina e miosina (dentro nei muscoli), bloccando la contrazione muscolare. Il blocco è sempre seguito da alterazioni del controllo muscolare. Questo fenomeno, durante l'allenamento, soprattutto se si tratta di attività pesante, può provocare gravi danni, da caduta o da sovraccarico, specialmente per il rachide (colonna vertabrale).
Non consente un’ottimale sfinimento delle unità motorie. Sarà un innalzamento dei livelli d’acido lattico e l’inquinamento conseguente a porre termine all’allenamento; non lo svuotamento energetico (scarica di ATP delle fibre muscolari), reale obiettivo di un buon allenamento.
Si consiglia il sistema PIRAMIDALE INVERSO.
Come si esegue:
Riscaldamento: strectching (5/10 minuti) + (cyclette o/e tapì o/e saltelli sul posto. Allo scopo di elevare la temperatura corporea e attivare il metabolismo, per iniziare al meglio la seduta allenante).
Inizio allenamento con serie di avvicinamento al carico di lavoro da allenamento (a regime per la forza, 85/90%) con 2/4 serie da 6 ripetizioni, eseguite sempre con il 40/50% della forza disponibile. Esempio: panca piana. Massimale 100 kg. serie di avvicinamento, eseguite con 50 kg. si tratta ancora di riscaldamento preparatorio, articolare e muscolare.
Carico all’85/90 %.
Una serie da una ripetizione, allo scopo di vincere la possibile inibizione protettiva
Seguono 3 serie con il massimo impegno, tutte le ripetizioni possibili, stesso carico di lavoro.
Seguono 2 serie con uno scarico dell'intensità della forza. Carico ridotto del 10/15%, tutte le ripetizioni possibili.
Seguono ancora 2 serie con un ulteriore scarico del 15/20 %, tutte le ripetizioni possibili
Seguono le ultime 2 serie da 15/20 ripetizioni, eseguite con un carico medio basso (quello possibile in queste condizioni) e con l’ausilio di tecniche di allenamento per l’aumento d’intensità dentro la serie: cyting, rest pause, forzate ecc. Il termine dell'allenamento dovrebbe coincidere con il maggiore sfinimento delle unità motorie (svuotamento energetico ATP - CP), ed il più forte innalzamento della curva dell'acido lattico. Massima concentrazione di acido lattico che corrisponde con la minore quantità di unità motorie non ancora scaricate di energia.
Dove hai preso l'articolo ?
Citane la fonte. Grazie.
Secondo me otto settimane vanno bene, sono anche troppe!Originariamente Scritto da myreef
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Sorry...
ecco la fonte da dove ho preso l'articolo :
http://www.body-shop.it/training/piramidale.shtml
One more question.... e dopo ste 8 settimane come mi suggerite di procedere... scusatemi se sono un rompiscatole ma vista la vostra disponibilità e competenza ne approfitto![]()
Ciao
Per me devi variare esercizi, modificare gli stimoli. La dieta potrebbe andare bene, ma se non hai dei risultati validi devi modificare qualcosa? Come? sta a te decidere!
La storia del 2.0 g di pro per kg di massa magra lascia il tempo che trova come la questione di che colore è il cavallo bianco di Napoleone. Dipende se il tuo organismo riesce a sintetizzare o meno tutte quelle proteine. Paradossalmente potrebbero anche essere troppe 1.2 g di pro per kg di massa magra!!
Per sapere quante pro ingerire, l' unica soluzione sono le analisi del sangue. Nel mio caso, con 400 g di carne al giorno, 100 g di ricotta alla mattina e altri fonte proteiche, la mia uricemia è nella norma.
"Come soleva dire il mio prozio buonanima...lo sterco di cavallo si spande quando lo si calpesta"
"Come soleva dire il mio prozio buonanima...ascolta sempre lo scorrere del fiume, ma sta attento sempre a non bagnarti"
"Come soleva dire il mio prozio buonanima...il momento della partenza arriva quando meno te lo aspetti"
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