Azz, scusa kick, non mi ero accorto della tua domanda!

Per fortuna non ho mai avuto problemi all'ileopsoas, ma dovresti comunque indagare. E' uno dei classici muscoletti del cazz.o che rimangono compressi quando fai gli esercizi, e avendo un percorso molto lungo e tortuoso questa cosa può accadere.

Prova a fare delle rotazioni della gamba sui vari piani e della schiena per vedere se c'è un punto in cui hai più dolore.

Bene bene bene,
aggiorniamo il diario con delle cose interessanti che sono successe la settimana scorsa.

Molto istruttive, molto utili... perciò con queste premesse, di solito il risultato è che è successo qualcosa che ha fatto incazzare il sottoscritto.

2x2 di stacco: toppato a 225Kg. Zero spinta, zero dinamismo. Lento.
2x2 di panca: fatto 2x2x130Kg con fermo, ottimo per me, 4 rip che inceneriscono il mio massimale dell'anno scorso. Fatto 1x135Kg, toppato 1x140Kg
2x2 di squat: nel riscaldamento mi sono sentito non brillante, avrei fatto il 2x2x180Kg di sicuro, poi però avrei fatto come la panca, toppando le singole. Mi sono detto: "mi pagano? No. Mi diverto? No". E ho smesso.

Perciò stop, fine ciclo.

Considerazioni finali:
Questo è il terzo "ciclo russo" di Medveyev (o come si scrive) che faccio. L'anno scorso, all primo "giro", lo feci in 6 settimane invece che nelle 8 classiche. Qualche giorno fà ho letto che la versione a 6 settimane è denominata "ciclo Smolov" ed è del 1976. Perciò ho fatto anche lo Smolov!

Per un principiante e intermedio è un ciclo direi quasi perfetto, settando i carichi di riferimento. Se avrò tempo E voglia scriverò qualcosa per chi ha intenzione di "fare forza", come si suol dire. Questo ciclo è l'ideale. Semplice, lineare, introduttivo a cose più complicate.

Per un "avanzato", che significa anche uno come me, cioè con 1 solo anno di "forza" vera sulle spalle ma un discreto bagaglio di anni di allenamento ad alti carichi, il ciclo mostra la corda per gli stessi motivi che costituiscono per gli altri un pregio.

Sembra incredibile, ma è la dimostrazione che i metodi devono essere applicati alle persone e non c'è un metodo vincente o definitivo.

Mi ritrovo dopo 7 settimane ad essere nettamente più forte nella media dei carichi (senza cintura, senza nulla, squat sotto il parallelo, panca con fermo):

Squat: 3x3x170Kg - 1x1x180Kg - 1x1x185Kg
Panca: 2x2x130Kg - 1x1x135Kg
Stacco: 3x3x215Kg (mezzo sumo e con i dischi di 37cm di diametro)

Direi che se avessi fatto lo stacco regolare e con i dischi da 45cm un 3x3x225Kg ci stava.

Perciò ho polverizzato i risultati dell'anno scorso.

Salendo con i pesi, senza curare l'aspetto dinamico, mi sono ritrovato per forza di cose ad essere "lento", a non esprimere potenza, a far si che 5Kg in più non si spostino. E questa è un'altra considerazione interessante: Simmons ha ragione!

Oltre tutto, carichi "alti" creano un'ansia psicologica terribile. E la situazione è differente rispetto ad un approccio di tipo coniugato come può essere il Westside. La sessione ME, infatti, per massimale che sia, è composta da delle singole. Poi magari in coda del lavoro sulle serie tipo 6x3, 5x4 etc. Ma il "caricone" è sulle singole. In questo programma, invece, il "caricone" è sul 3x3 o sul 2x2, e, sebbene sembri quasi la stessa cosa, la situazione è del tutto differente, perchè una tripla a modino con tecnica da gara è nettamente più impegnativa di una singola.

Consideriamo anche che i pesi di riferimento non sono i miei massimali veri (ho considerato 225Kg di stacco e non 250Kg ad esempio). Se li avessi messi, sarei scoppiato prima. Perciò il programma russo fatto come deve essere fatto mi risulta alquanto impossibile da terminarsi per atleti di alto livello ma che non vivono di PL.

Credo pertanto che per le persone come me la "via" futura sia un approccio basato su carichi elevati ma fatti con delle singole, rotazione degli esercizi, esercizi dinamici. Non westside ma coniugato di sicuro.

Perciò dopo questo "periodo russo" mi prendo 2 settimane di s***** totale, una di ferie e poi riattacco con un periodo westside-style che, di fatto, non ho mai provato in toto.

La cosa che mi sbalordisce, devo dire, è che a 38 anni e dopo 22 di pesi sto subendo in quest'ultimo anno e mezzo una specie di mutazione: scopro su me stesso che tutto quello che si legge relativo alla preparazione della forza è vero.

Prima ho imparato la tecnica, lo schema di allenamento non era importante di fatto
Poi ho sperimentato che il pattern overloading è deleterio
Poi ho capito che il sistema nervoso non è così sovrallenabile come si pensa ma che si può tirare di brutto in esercizi come lo stacco che sono ritenuti altamente "brucianti" per le sinapsi
Ora viene fuori che ho carichi troppo elevati (ovvio, per me e per il mio peso) per non scindere la parte dinamica da quella massimale
Sperimenterò il coniugato e verrà fuori che è sostenibile ed è una chiave
Alla fine il risultato a cui mi avvicinerò è che il mio allenamento sarà costitiuto da pseudo-singole a frequenza di allenamento relativamente elevata, magari in stile bulgaro. Però un allenamento "stile bulgaro" non và bene per me ORA. Andrà bene quando il concetto di velocità di esecuzione sarà assimilato, come imparare ad andare in bicicletta...


Se tanto mi dà tanto, provo a generalizzare, e questa considerazione vorrei che Ado la ponderasse per una sua opinione.

Per sollevare parecchio ci si deve pertanto allenare con molto buffer. E il buffer favorisce sedute frequenti, anzi, è necessario. Altrimenti il volume totale è troppo basso.

Ma per sollevare grossi carichi si deve essere, oltre che tecnicamente bravi, anche "veloci" nel senso di saper esprimere "potenza" (specialmente con tutta l'attrezzatura), altrimenti i pesi non decollano sopra il 95%, si è bravi all'85% ma al 90% si fallisce. Perciò o si è molto "navigati" da non aver necessità di dover sviluppare queste qualità, oppure si deve allenare la "parte dinamica".

Perciò gli atleti di elite, bulgari e russi, che gareggiano a regolamento IPF (non gli americani ultraheavyweights da squat parallelo e triple maglie per la panca, senza nulla togliere) o i weightlifters sono una selezione naturale di persone che hanno una base tecnica enorme tale da permettergli di affinare le alzare solo con l'esecuzione continua dei movimenti di gara. E, se si vuole, questo è, forse, il loro grande segreto. CHe è un segreto di Pulcinella.