CESENA - Elio Andreucci, Piero Nocerino, Marco Sapighi, Cristina Bartolini, Debora Mazzini.Cinque cesenati arrestati, un’unica azienda che li ha incriminati: “New Trition - Integratori alimentari”. Probabilmente, però, non solo quelli erano i prodotti che transitavano per via Marinelli 41, a Cesena, dove il negozio si era da poco trasferito. Le manette sono scattate nel contesto di una lunga e delicata indagine contro il traffico internazionale di specialità mediche ad azione anabolizzante e stimolante destinate al doping. Le accuse, al momento, non si fermano qui. I reati contestati ad alcuni di loro vanno dall’associazione a delinquere, all’abuso di professione di farmacista, alla somministrazione di medicinali in maniera pericolosa per la salute pubblica. Per un giro di affari che ormai aveva come centro propulsore il negozio di Cesena e sfiorava un fatturato di oltre 2 milioni di euro all’anno.Oltre i cinque arresti, il Gip del Tribunale di Forlì, Michele Leoni, su richiesta del Pm Filippo Santangelo, sono state emanate altre dieci ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, e operate 100 perquisizioni domiciliari e personali a carico di 50 indagati sparsi in tutta la Penisola. L’operazione antidoping è stata nominata dall’Arma incaricata “Titano 2”, in quanto prosecuzione della prima omonima, alla fine della quale erano già scattati numerosi arresti.Le investigazioni relative al traffico internazionale di farmaci anabolizzanti ha coinvolto rappresentanti di aziende operanti nel settore del commercio di integratori alimentari, atleti di body building, medici e farmacisti.Ieri mattina, all’alba i Nas del Comando di Parma sono arrivati a Cesena per eseguire gli arresti, uno per uno. Appoggiati dalle locali stazioni dei carabinieri, hanno materializzato i mandati di cattura. A domicilio, nelle loro abitazioni, sono stati “prelevati” Elio Andreucci, con la compagna Debora Mazzini, e Piero Nocerino. I due cesenati sono volti noti in città. Atleti, di corporatura imponente, lavoravano da anni nel mondo del Fitness, soci di una palestra rinomata a Cesena (la “Perfect”). Tale centro sportivo, secondo quanto emerso, nulla ha a che vedere con la delicata indagine Antidoping, così come gli co-gestori.I due arrestati erano titolari, invece, del negozio “New Trition” (oggi sotto sequestro), dove veniva fatta la vendita di integratori alimentari. Di questa attività, la contabilità veniva tenuta dalla cesenate Cristina Bartolini, ritenuta dagli inquirenti al corrente del giro di affari nel settore di sostanze illecite. I carabinieri di Gambettola, invece, hanno affiancato i militari della Sanità nell’arresto del gambettolese Marco Sapighi, quale presunto collaboratore esterno.I reati contestati per alcuni di loro partono da associazione a delinquere, per avere, con suddivisione dei ruoli, promosso, costituito, organizzato o partecipato alla commissione di un numero indeterminato di reati. Tra questi, l’importazione, il commercio e la somministrazione di principi biologicamente o farmacologicamente attivi ad azione dopante e l’esercizio abusivo della professione di farmacista senza essere in possesso dell’abilitazione dello Stato.Secondo le accuse, l’organizzazione provvedeva all’approvvigionamento clandestino, mediante l’importazione da Paesi esteri, alla distribuzione e alla commercializzazione in Emilia Romagna. Per rendere possibile lo smistamento, i responsabili si sarebbero avvalsi dell’appoggio di palestre ed esercizi di vendita di integratori alimentari. Sono in gran parte di sostanze incluse in classe doping, destinate ad essere assunte da praticanti body builder o atleti in genere.Fra i reati viene contestato anche quello di avere esercitato abusivamente la professione di farmacista, di aver ceduto integratori alimentari nocivi per la salute degli assuntori, di avere somministrato principi farmaceutici attivi dove non vi erano esigenze terapeutiche e senza prescrizione medica. E poi, rispunta fuori l’efedrina. Una sostanza suscettibile di impiego per la produzione di stupefacenti o psicotrope, che sarebbe stata acquistata nel mercato clandestino internazionale, e rivenduta “sottobanco”. Eppure, l’efedrina è sostanza notoriamente nociva e illegale.Ci è voluto un anno di indagini, fatte di complesse tecniche investigative, riscontrate e rafforzate mediante sequestri a campione operati nel tempo, per portare alla luce il vasto, articolato sodalizio criminoso. Secondo quanto emerso al momento, Cesena sarebbe stata vera e propria centrale nevralgica dell’illecito. Da qui, grazie a contatti di ogni tipo, si sarebbe allargato all’intera regione Emilia Romagna. E a tutta l’Italia.Ora, i cinque arrestati cesenati si trovano in carcere. Nei prossimi giorni saranno vagliate le loro posizioni processuali e si procederà all’interrogatorio. Dagli elementi raccolti dai Nas, il titolare dell’attività, acquistava sostanze dopanti provenienti da tutto il mondo. Gli ordini venivano fatti per telefono usando un linguaggio cifrato, per e-mail, e posta ordinaria. La merce illegale veniva spedita “camuffata” da innocenti gadget pubblicitari. Arrivata alla ditta cesenate, la merce veniva smerciata in tutta la Penisola, grazie ad una nutrita rete di “agenti di commercio”. Ovvero, titolari di palestre in altre città, atleti e culturisti. Insomma, gente “del giro”. Di questo, e molto altro, dovranno rispondere davanti al magistrato Piero Nocerino e i suoi presunti collaboratori.Per portare a termine l’operazione ieri mattina, sono stati impegnati oltre 200 militari della specialità dei Nas, con il supporto di altrettanti carabinieri dei competenti Comandi Territoriali dell’Arma e l’impiego di oltre 150 mezzi. Conseguenza ovvia il sequestro di 5 mila confezioni di per un valore di 250 mila euro.Mentre i cinque arrestati attenderanno di chiarire la loro posizione, inutile ricordare agli atleti a quali patologie gravi possa condurre l’utilizzo di sostanze dopante. In cambio di un temporaneo, effimero, beneficio puramente estetico.
Tra non molto li rivedrete tutti fuori,non e'il 1 caso in italia
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