AZIONI FARMACOLOGICHE DELLA CAFFEINA
Sistema nervoso centrale
L'azione della caffeina sul sistema nervoso centrale si manifesta a vari livelli. Esercita una stimolazione diretta sulla corteccia migliorando la prestazione psicomotoria e la resistenza al sonno ed alla fatica. Al livello del midollo allungato stimola il centro respiratorio, il centro vaso motore ed il vago producendo un aumento del volume respiratorio minuto, una vaso costrizione periferica e bradicardia. Nel midollo spinale facilita la risposta motoria creando iperiflessia.Quest'ultimo effetto può portare negli animali da esperimento a convulsioni cloniche ed alla morte. Va detto, tuttavia, che la dose tossica letale di caffeina per l'uomo è assai alta, pari a più di 5 grammi corrispondente a 40-50 tazzine di caffè al giorno.
Sistema cardiocircolatorio
Ogni settore del sistema cardiocircolatorio risente dell'azione della caffeina. Gli stimoli sono talora antagonisti per cui l'effetto finale non è nè costante nè univoco. La caffeina provoca tachicardia sinusale, favorisce l'insorgenza di ritmi ectopici e migliora la forza di contrazione miocardica. Queste azioni, che si esrcitano direttamente sul miocardio indipendentemente dall'innervazione, portano ad un mascheramento della bradicardia indotta dalla stimolazione del vago, all'insorgenza di extrasistolia, di tachicardia sopraventicolare ed a un aumento della gettata cardiaca. Il circolo periferico viene dilatato dalla caffeina per azione diretta miorilassante. A questa azione ipotensivizzante si contrappone l'effetto pressorio dovuto alla stimolazione midollare e cardiaca. Anche le coronarie vengono dilatate dalla caffeina, per cui all'aumento del lavoro cardiaco da aumentata gettata corrisponde un aumento del flusso coronarico. Contrariamente a quanto si verifica per il circolo cerebrale per cui la caffeina, spesso in associazione con ergotamina, viene utilizzata nel trattamento della cefalea vasomotoria.
Muscolatura liscia
L'azione diretta miorilassante della caffeina si esplica non solo sui vasi ma anche sui bronchi, favorendone la dilatazione, sulle vie biliari e sul tratto gastroenterico modificandone, ed alte dosi il tono e la peristalsi. Tuttavia la costipazione che si può osservare nei forti bevitori di caffè è da attribuire più al tannino, presente soprattutto nel thè che alla caffeina. Gli olii essenziali e le cere contenuti nel caffè possono causare irritazioni gastro-intestinali con diarrea.
Altre azioni farmacologiche
La caffeina aumenta la diuresi riducendo probabilmente il riassorbimento tubulare del sodio e aumentando il filtrato glomerulare.
A livello gastrico il caffè aumenta la secrezione sia dell'acido cloridrico che degli enzimi: Esso è pertanto da limitare in presenza di ulcera peptica. Sul metabolismo basale la caffeina esercita un'azione di stimolo; 500 mg di caffeina, che sono l'equivalente di 5 tazze di caffè possono aumentare il metabolismo basale del 10 e talora del 25% con un massimo dalla prima e la terza ora dall'assunzione.



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