un episodio antico:.......Roma, Budokan, primissimi anni '80


Era appena esploso il boom delle palestre di pesi e di cultura fisica in particolare; dall'America "Conan il barbaro" - il film di Milius con Schwarzwnegger protagonista - trascinava impetuoso l'"edonismo raeganiano" ed a Roma, nel marzo '82, una folla di 18/20enni palestrari assaliva il Cinema Adriano per la "prima" o aspettava il protagonista, giunto per la presentazione, dinanzi all'hotel Plaza di via del Corso (lo stesso ancora nel ciclone, anni dopo, per le monetine a Craxi).
La palestra Budokan, in zona Prati, (la mia prima palestra ) è una delle più rinomate ed il suo titolare, il maestro Franco Avenali, una specie di guru del ferro per quegli anni.
Allora le palestre erano meno, soprattutto avevano meno confort ma prosperavano grazie ad una domanda improvvisamente alta, rispetto all'offerta limitata, che consentiva loro di dividersi, tra pochi, grosse fette del mercato.
I vecchi "maestri" della pesistica o gli ex "cascatori" dei film mitologici anni '60 erano usciti dal ghetto degli scantinati §75 e neanche si capacitavano di questo incredibile inaspettato benessere.
Anche Avenali, come gli altri, galoppava il successo con voluttà rimanendo ancorato alle idee ed ai dogmi antichi che lo avevano guidato nei suoi oltre 50 anni di vita, buona parte della quale dedicata al bilanciere ed ai manubri.
Nella palestra Budokan non c'era l'aria condizionata (un'eresia per i Centri Fitness di oggi) e, a giugno, con una temperatura prossima ai 40°, alle nuove generazioni poco inclini al sudore in allenamento, il mitico Avenali rispondeva invariabilmente:
" se er Padre Eterno ha fatto er caldo, vor dì che ve fa bene: lavorate sodo".
Ma - si sa - i tempi mutano, la clientela cambia, aumenta e...paga, quindi esige, cosicchè anche il monolitico Franco si dovette arrendere all'invenzione di Courrier!

Quel giorno dell'estate '82 - in epoca di mundial spagnolo, per capirci con i meno giovani del forum - tutta Budokan era in gran fermento: l'aria condizionata era appena stata trionfalmente introdotta e "er maestro" Franco osservava e pregustava, tronfio, gli effetti del suo nuovo oneroso investimento: in sala aerobica (se così poteva definirsi la stanza del corpo libero accompagnato dalla musica ) la "conditioned air" era al top, cioè ovviamente a "palla", visto che da noi le cose si estremizzano sempre: da niente a tutto e, quindi, a troppo.

Mentre Franco illustrava e vantava i meriti della sua nuova creatura, una timida mano si alza dal fondo della sala ed un incauto signore domanda:
"scusa Fra', ma nun è che se potrebbe abbassà un po' l'aria o chiuderla del tutto, visto che quì fa un po' freschetto!"
Avenali è come fulminato; ma con quell'aria sorniona del vecchio romano che si aspetta di tutto e nulla da a vedere che lo scomponga - come un'icona, ad esempio, ironicamente rappresentata in quei decenni dal senatore Andreotti - chiama a se l'utente disturbatore: "viè quà, viè, vie' quà"
e il signore, un po' impacciato: "ma perchè che ho detto?";
"Niente - fa Franco - niente: ma tu lo sai perchè a Tor di Quinto, la sera, ce stanno tutti li focherelli accesi?"
"si va bè, Franco, ma non vedo cosa c'entri?"
"c'entra, c'entra - insiste Avenali - lo sai perchè?"
"Si, lo so, ma io ti ho solo chiesto.... "
"Non preoccuparti - incalza Franco - ma tu lo sai perchè ce stanno li focherelli accesi a Tor di Quinto?"
"Si - risponde quello per chiudere - lo so: è perchè ci stanno le puttane"

"No - precisa Franco - lo vedi che non lo sai? E' perchè....chi la vo' cotta e chi la vo cruda"!!