CURL ALLA PANCA SCOTT
Il movimento, contrariamente a quanto si puo' pensare e molti credono, non sviluppa la parte inferiore del bicipite, semmai si crea una forte senzazione a livello tendineo, si caratterizza per due aspetti: innanzitutto l'avanzamento delle braccia rispetto alla spalla determina una parziale distensione del bicipite, a vantaggio del brachiale anteriore, che come flessore puro del gomito non risente del cambiamento di posizione; cosi' il brachiale anteriore, trovandosi inserito sotto rispetto al bicipite, puo' col suo sviluppo migliorare la forma di quest'ultimo, alzandone la parte bassa.
L'altro aspetto riguarda lo sviluppo della resistenza che si concentra nella prima parte del movimento (certamente quando l'avambraccio è parallelo al terreno), dove ancora l'angolo tra avambraccio e braccio è molto ampio; questo angolo corrisponde al picco più alto della componente dinamica del brachioradiale, che agirà come muscolo principale per contrastare la resistenza che in quel momento è massima
Variante A (inclin. Maggiore di 45°)
In questo caso si modulerà il picco della resistenza, su altri angoli della flessione del gomito.
Variante B (panca Scott con manubri)
In questo caso si puo' mettere in gioco la supinazione del bicipite, ma le questioni meccaniche, determinate dal braccio anteposto non cambiano.
CURL IN CONCENTRAZIONE
Paragonabile al curl alla PS, anche se in questo caso l'esercizio e svolto con manubrio ed un braccio per volta
L'appoggio alla coscia interna, mantiene verticale l'asse del braccio, riportando il picco della resistenza nella parte centrale del movimento, di nuovo in linea con l'azione del bicipite, che in questo caso puo' sfruttare la supinazione, avvalendosi della rotazione dell'avambraccio.
E' interessante notare che l'avambraccio si trova intrarotato rispetto alla spalla, con la particolarità di
dare un tocco specifico al capo breve del bicipite.
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