Apro questo topic con una domanda che da qualche anno m’ncuroscisce, e credo sia una cosa commune in questo sport: come si determina, si riconosce un buon metodo,oppure un buon tecnico, allenatore, istruttore, trainer chiamatli un po come vi pare?
Mai visti tanti istruttori preparatori come in questa specialita.
I piu influenti e pagati sono I compioni, ma non tutti solamente quelli piu grossi, infatti nessuna palestra o organizzatore di gare si sognerebbe di pagare un buon atleta se non uno enorme ed impressionante, posso capire per un’esibizione, ma quello che non capisco e il seminario, infatti a volte questi grossi campioni non hanno nulla da dire se non le solite : sodio meno sodio carboidrati grassi chi li leva chi li mette ecc.
Altri sono I tecnici laureati (dottori) che di solito sono dipendenti delle ditte d’integratori, che chiramente parlano con una leggera inclinazione a favorire ed esaltare il benefici che derivano , guarda caso, dall'uso dei prodotti alle ditte da cui ricevono lo stipendio e che sono le organizzatrici dei seminari stessi.
Poi ci sono quelli che scrivono libri, infatti dopo Weider, Arnold, c’e stato un piccolo assalto a chi trova una nuova soluzione per far crescere questi benedetti muscoli.
HA cominciato Menzer rivoluzionando quello che Weider aveva impostato e che sembrava essere sacrosanto, e che Arnold aveva consacrato adirittura con l’ enciclopedia del b.b. (per la verita ce n’e` sono anche altri ma faccio solo I nomi piu autorevoli). Mentzer a sua volta aveva preso spunto da una cosa iniziata da Viator, merito di Mentzer il fatto di aver fatto un grosso lavoro di ricerca, data anche dall’opportunita di essere stato uno dei primi trainer qui a Los Angeles ha avuto percio occasione di collaudare le sue idee personalmente su un numero alto di clienti sia agonisti che amatory.
Ora ci sono I nuovi Tozzi, Dipasquale, McRobert, Philips, l’ultimo e nato con il libro sugli steroidi, che “stranamente” ha ottenuto un successone, vendendo piu di Agata Cristi, tutti I b.builder di tutti I livelli in tutto il mondo l’hanno acquistato ,io compreso, un libro che dietro la farsa della lotta al doping ha insegnato a usare I farmaci facendo “capire” e si puo leggere nei post, ai ragazzi quail sono I cicli pesanti e quelli leggeri, quail I farmaci “sicuri” e quail meno (tossici) creando un sacco di confusione, facendo credere a I piu prudenti che un farmaco “sicuro”(poco tossico) si potesse usare con tranquillita, mentre i piu spericolati e coraggiosi si lanciavano su quelli piu forti e percio piu performanti, visto che nelle ultime pagine fenivano descritti come I preferiti dai campioni sotto le gare.
Ma non vorrei soffermarmi su questo punto, ma piuttosto vorrei portarvi ad analizzare come a volte nasce un libro su questo argomento, chiaramente non posso parlare per tutti le mie sono solo delle impressioni che nascono da alcune esperienza.
Visti I metodi di divulgazione e presentazione di certi libri mi viene il sospetto che dietro ci siano un insieme di furbizie, mi spiego, prendiamo un soggetto che crede fermamente in qualche cosa e l’indirizza con logica e con dei piccoli messaggi colpendo cosi chi ha bisogno di sentir dire determinate cose, chiarire determinati concetti che fanno scattare il fatiidco “ahh mi sembrava ecc” e poi l’approvazione, si sto parlando del B.I.I.,
Che condivido in parte, ma non dice nulla di nuovo ne sconosciuto, che ripropone un problema che risiede a monte, dovrebbe essere una cosa predicata e regolata a monte.
Non critico il B.I.I IN SE CHE ripeto CONSIDERO VALIDO (con delle riserve)
Ma il modo in cui viene proposto.
Infatti la mia accusa si rivolge alla sua presentazione, perche ci si deve rivolgere alle persone, instigando a non seguire il “cattivo esempio” di Arnold, Nubret ecc sottolineando che questi atleti sono cresciuti a son di farmaci ecc. Con allenamenti di ore ed ore cose impossibili se non con abuso di farmaci e alter sostanza piu o meno arificiali.
Ora quello che mi domando e perche un sistema se e valido ha bisogno di questo tipo di presentazione?
Mentzer ha impostato un lavoro su quella linea ma non ha fatto nomi ed riferimenti del genere (forse la coscienza????)
Ma sapeva benissimo che era piu idoneo a chi non usava aiuti artificiali.
Naturalmen fa la sua lotta al doping nel suo sito senza portare esempi diretti o accusare persone delle quail non sappiamo nulla se non per sentito dire.
Pendiamo per esempio quello che dice Tozzi di Nubret sul suo sito, o meglio sulla presentazione del libro, dice appunto che Nubret passava 5 –6 ore in palestra ad allenarsi, in parte e vero ma lo stesso Nubret negl’anni sucessivi aveva provato che ci si poteva preparare ad una gara, e anche a livello mondiale con un allenamenti ridotti al minimo, adirittura all’apparenza inefficace, basandosi solamente su dieta e farmaci, non che sia stato un buon esempio ma sta a dimostrare che cete tecniche non ci dicono nulla di nuovo ne d’innovativo, a me danno piu l’impressione di avere una ragione commerciale.
Accuse a istruttori provenienti dall’agonismo che quardano dall’alto al basso!….. di cretini ce n’e in tutti I campi anche tra I natural che danno dei pompati dopati a tutti coloro che esibiscono un po di muscoli in piu di quello che e uno standard immaginario. Poi propone allenamenti da evitare per I natural, cose gia proposte da riviste, atleti e tecnici da tempo e indirizzate a tutti non solo ai natural.
Parla di riviste del settore che propongono schede solo di campioni enormi, ma se andiamo a guardale bene troviamo un sacco diarticoli che propongono programmi per utenti non agonisti con foto di modelli in forma ma non enormi percio propone cose che se andiamo a guardare bene troviamo anche sulle riviste Indemoniate.
QUELLE ACCUSE a mio avviso andrebbero indirizzate alle case d’integratori, come avevo gia scritto, a gestori di palestre o organizzatori di seminari e gare, come dicevo all’inizio, che usano soggetti “d’effetto” come imagine, e che di conseguenza ne producono di nuovi, visti I modelli.
Io capisco bene il bisogno di dissociarsi da certe pratiche, quello che non capisco e il continuo riferimento che si fa ai big, se vogliamo costruire qualche cosa di definitivamente valido innalziamo nuovi miti onesti e non continuiamo ad usare gli stessi solo come esempio negativo, altrimenti vi ricordate la regola: parlate di me anche male ma parlatene, mi sembra che fosse una massima di Andreotti che stava ad indicare che l’importante era non essere ignorati, c’e sempre chi prende spunto dai cattivi esempi, mentre e proporio quello che bisognerebbe fare, ignorare per costruire un qualche cosa di valido, di rivoluzionario. le riviste di calico non si interessano di tennis e viceversa.Havevo gia sottolineato alter volte che qualche buon esempio lo troviamo anche tra I pro, e se prendessimo questi li innalzassimo, sponsorizzassimo pubblicassimo interviste ecc., non incominceremmo da un buon punto, una buona base? Non avremmo chi ci puo aiutare veramente avendo raggiunto livelli altissimi?
Ma se si vuole fare un discorso commerciale si deve mirare a centralizzare, si deve colpire, abbattere per ricavare, vendere, usare tecniche di marketing, il tutto non mi sembra costruttivo. Ma come il solito potrei sbagliarmi.. ora chiudo poiche non so quanti avranno la pazienza e la voglia di seguire tutto questo lungo discorso , ma se trovero` consensi, inviti, contrasti, e alter cose stimolanti vorrei continuare
con altri interventi.
Ciao e alla prox