..dal vangelo secondo Louie Simmons (introduzione al box squat) -ovviamente tradotto dall'inglese-

Citazione Originariamente Scritto da louie simmons
Ora che la vostra schiena alta è tesa, dovete indurire la sezione intermedia. Prima di tutto espandete il vostro addome il più possibile. Quando inspirate l’aria dovrete farlo attraverso il diaframma e non dal petto. Espandete il vostro stomaco e fatelo spingere contro la cinta, questo stabilizzerà e darà supporto alla bassa schiena proteggendo la spina dorsale. Se trovate delle difficoltà a comprimere l’addome, allentate di un buco la cinta in modo che il vostro stomaco possa spingervi contro in modo appropriato.
Citazione Originariamente Scritto da louie simmons
Spingere lo stomaco contro la cintura va contro quella che, una credenza comune, vuole essere causa possibile di infortuni alla bassa schiena. Dopo 30 anni di box squat al Westside, nessuno degli atleti che effettuano questo esercizio con questa metodica ha problemi alla bassa schiena.

Un altro aspetto da considerare è l’ampiezza del girovita. Se inspiro tirando dentro lo stomaco, il mio girovita sarà inferiore, al contrario espandendo lo stomaco contro la cinta avrò una maggiore linea di base che mi darà più stabilità . Questa fondamentalmente è la ragione per cui i pesisti con un maggior girovita squattano di più. .


un pò di storia..
louie:
"Ho imparto questa lezione personalmente sulla mia pelle al Toledo Hall of Fame Powerlifting competition del 1990. Avevo appena provato uno squat da 345 restandoci sotto. Era la mia seconda alzata e decisi di riprovarci nella terza. Avevo qualche dubbio visto che il secondo tentativo non era nemmeno vicino al peso dichiarato. “Restandoci sotto “ effettivamente è un’affermazione eufemistica: il peso mi inchiodò letteralmente a terra! Non riuscì nemmeno ad uscire dalla fase più bassa dell’alzata, e questo peso era un record personale per il quale avevo lavorato duramente negli ultimi mesi.

Non capivo quale fosse il problema o come risolverlo. Al terzo tentativo, mentre mi stavano fasciando, Louie Simmons venne da me dicendomi di rimanere in tensione con i miei addominali. Non avevo idea di cosa stesse parlando a quel tempo, ma l’avrei scoperto nei minuti successivi. Appena andai sotto il bilanciere mi resi conto che Loui era lo spotter dietro di me. Una volta posizionato, mi disse di espandere e spingere il mio stomaco contro la cintura. Adesso avevo capito di cosa stava parlando. Mi era stato sempre detto di contrarre l’addome, ma mai di espandere e spingere lo stomaco. Staccato il bilanciere mi resi conto di non essere mai stato cosi teso e stabile. Presa posizione, chiusi bene le scapole e cominciai la discesa. Mantenei lo stomaco ben spinto contro la cinta, ed il peso volò su. Avevo appena giocato con un peso che mi aveva inchiodato al pavimento alcuni minuti prima, solo perché avevo imparato ad usare gli addominali. A mio avviso, questo è uno degli argomenti più fraintesi nel powerlifting oggi; molti lifters non sanno come usare i propri muscoli stabilizzatori in funzione dello squat. Alcuni non fanno proprio nulla, mentre altri inspirando con il petto ritraggono lo stomaco indentro.

Tutta la potenza della parte inferiore del corpo è trasferita al bilanciere attraverso questi muscoli. Se l’addome non è contratto, la potenza verrà dispersa e non giungerà al bilanciere. Mentre non mi trovo d’accordo con l’utilizzo di cinture per la maggior parte degli esercizi, credo fermamente nell’uso della cinta per insegnare ad una persona come deve sfruttare al meglio gli addominali . La cinta costituisce un aiuto in gara, quindi occorre imparare ad usarla in allenamento per trarne il massimo vantaggio."