
Originariamente Scritto da
TonyMusante
la tirata al mento è pure un esercizio classico, adottata soprattutto per l'allenamento del trapezio. I vecchi bodybuiders la prediligevano per preparare l'aspetto "terrific" nella posa del most muscolar.
Normalmente la si vede eseguire ad impugnatura stretta perchè è l'esecuzione didattica dell'esercizio.
Esiste, tuttavia, un'importante variante costituita dalle tirate ad impugnatura larga che il maestro Violanti inseriva tra gli esercizi propedeutici alla bench press.
Praticamente si parte impugnando il bilanciere ad una distanza appena più larga delle spalle, in modo che al termine dell'escursione il braccio e l'avambraccio vadano quasi a formare un angolo retto con i gomiti più o meno in linea con le spalle.
Simula, in qualche modo, la tirata con portata al petto del sollevamento olimpico, variando rispetto ad esso sia la partenza col busto eretto, sia l'impugnatura in ogni caso più stretta e senza necessità di portare il pollice all'interno delle 4 dita.
Chiaramente la tirata diventa al petto - e non più al mento - poichè la diversa posizione delle mani consente un raggio limitato nella salita del bilanciere.
La ritengo - per rispondere alla tua domanda - un complementare all'esercizio di bench press più attinente rispetto alla versione classica di tirata al mento con impugnatura stretta, per due ordini di motivi:
1) perchè la posizione di mani e braccia è più simile a quella che si adotta sulla panca, andando a tracciare un percorso in trazione e sul piano verticale antagonisticamente analogo a quello che su panca effettuiamo in distensione;
2) inoltre perchè questa versione della tirata, anzichè limitarsi ad allenare massicciamente il trapezio, coinvolge precipuamente la sezione mediana del deltoide (deltoide laterale), che supporta il tricipite nei lockout su panca soprattutto per quegli atleti che adottano un impugnatura larga. Peraltro tale lavoro sul deltoide laterale avviene con un movimento delle braccia ravvicinate al busto e, quindi, potenzialmente a minor rischio di infortuni, con carichi pesanti, rispetto al classico esercizio d'isolamento delle alzate laterali con i manubri che si effettua in abduzione.
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