Guarda che se io vengo a Roma da te ....non ci perdo la passeggiata......Originariamente Scritto da vaniglia
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PS e se io fossi gay marcio ???????e mettessi la parrucca bionda di sera ????![]()
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Guarda che se io vengo a Roma da te ....non ci perdo la passeggiata......Originariamente Scritto da vaniglia
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PS e se io fossi gay marcio ???????e mettessi la parrucca bionda di sera ????![]()
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Sto thread in fatto di tristezza è ai livelli di quelli in cui si parlava della calvizie di therock75...bei tempi...![]()
[COLOR="RedGuarda che è moolto meno triste di quanto tu possa lontanamente immaginare.....ahhahahaaOriginariamente Scritto da Alex1981
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A me in generale parlare di sesso su internet ha sempre messo tristezza...sarà che le discussioni riguardo tale argomento, sul web, sono quasi sempre caratterizzato da un 99.9% (periodico) di bugie![]()
La maschera
Vent'anni fa m'ammascherai pur'io!
E ancora tengo er grugno de cartone
che servì p'annisconne quello mio.
Sta da vent'anni sopra un credenzone
quela Maschera buffa, che'è restata
sempre co' la medesima espressione,
sempre co' la medesima risata.
Una vorta je chiesi E come fai
a conservà lo stesso bon umore
puro ne li momenti der dolore,
puro quanno me trovo fra li guai!
Felice te, che nun te cambi mai!
Felice te, che vivi senza core!
La Maschera rispose. E tu che piagni
che ce guadagni? Gnente! Ce guadagni
che la gente dirà. Povero diavolo,
te compatisco ... me dispiace assai...
Ma, in fonno, credi, nun j'importa un cavolo!
Fa' invece come me, ch'ho sempre riso.
E se te pija la malinconia
coprete er viso co' la faccia mia
così la gente nun se scoccerà...
D'allora in poi nascónno li dolori
de dietro a un'allegria de cartapista
e passo per un celebre egoista
che se ne frega de l'umanità!
da Le favole, 1992
Traduzione in Italiano:
La maschera Vent'anni fa mi mascherai pure io! / Ed ancora ho il grugno di cartone / che servì per nascondere quello mio / Sta da vent'anni sopra un credenzone / quella Maschera buffa, ch'è restata / sempre con la medesima espressione, / sempre con la medesima risata. / Una volta le chiesi E come fai / a conservare lo stesso buon umore / anche nei momenti di dolore, / anche quando mi trovo in mezzo ai guai! / Felice te, che non cambi mai! / Felice te, che vivi senza cuore! / La Maschera rispose E tu che piangi / che ci guadagni? Niente! Ci guadagni / che la gente dirà. povero diavolo, / ti compatisco... mi dispiace assai... / Ma in fondo, credi, non gliene importa un cavolo! / Fa' invece come me, che ho sempre riso. / E se ti prende la malinconia / copriti il viso con la faccia mia / così la gente non si scoccerà... / D'allora in poi nascondo i dolori / dietro un'allegria di cartapesta / e passo per un celebre egoista / che se ne frega dell'umanità!
C'è un'ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va...
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
Trilussa, 1944
Originariamente Scritto da vaniglia
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Non si può mettere in piazza le proprie cose daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
la gente che ne sa......??????????????????
Fa che il tuo cuore non dimentichi
Le campane della chiesa battono
i rintocchi di un tempo senza tempo
e i minuti si perdono tra i passi di viandanti concitati.
Qualcuno sta rincorrendo a perdifiato un sogno che,
improvvisamente gli sta sfuggendo lontano.
Ogni viaggio porta l’incognita di un destino
e lungo la strada si rischia di perdere sempre
qualche spicciolo di cuore ….. magari
abbandonato in qualche angolo del mondo,
lanciato al buio angosciante di una interminabile galleria,
o scivolato sui binari di una stazione morta da sempre.
Qualcuno distrattamente , nella sua corsa,
calpesta un piccolo foglio spiegazzato
facendolo rotolare lontano dagli occhi distratti.
Era caduto da una piccola mano che , inutilmente
aveva cercato, nella furia di un tempo senza pietà,
di afferrare per l’ultima volta un’altra mano…
sperando invano di poterla raggiungere
prima che il buio la inghiottisse per sempre….
“ Fa che il tuo cuore non dimentichi”….
solo questo c’era scritto, poche parole
scritte da una grafia semplice e frettolosa,
inchiostro colato sotto due lacrime disperate.
Solo un attimo per un saluto gridato,
per un abbraccio mancato…
Poi solo il volto inghiottito tra braccia al vento.
Lontano da tutto questo,
sul muretto vicino ad una chiesa
una ragazza ha scelto a chi donare
la sua prima incerta carezza d’amore.
I suoi capelli profumano di frutta acerba
e le sue dita tengono delicatamente un fiore.
E mentre un tramonto dai contorni di fuoco
scende portando il silenzio sulla piazza,
i profili dei loro volti si avvicinano timidamente.
Il fiore scivola dalle dita e le labbra si muovono
quasi in un sussurro impercettibile :
“ Fa che il tuo cuore non dimentichi”…
Fa che il tuo cuore non dimentichi….
perché sotto quelle poche parole scritte
per sempre resterà inciso un nome.
Nessun commento per questa bella poesia?Ma avete tutti il cuore di pietra qui??????![]()
Qualcosa per riflettere...
Una sera mentre la mamma preparava la cena,il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.Con aria estremamente ufficiale il bambino pose il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:
“Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 euro
per aver riordinato la mia cameretta :1,50 euro
per essere andato a comprare il latte: 0,50 euro
per aver badato alla sorellina(tre pomeriggi): 3 euro
per aver preso 2 volte “ottimo” a scuola: 2euro
per aver portato fuori l’immondizia tutte le sere :1 euro
TOTALE: 9euro
La mamma fissò il figlio negli occhi teneramente.
La sua mente si affollò di ricordi.
Prese una biro e,sul retro del foglietto,scrisse:
“Per averti portato in grembo 9 mesi: 0 euro
per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 euro
per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 euro
per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 euro
per tutto quello che ti ho insegnato giorno dopo giorno: 0 euro
per tutte le colazioni,i pranzi,le merende,le cene e i panini che ti ho preparato: 0 euro”
Quando ebbe terminato,sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio.
Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due lacrimosi fecero capolino nei suoi occhi.
Girò il foglio e sul suo conto scrisse “PAGATO”.
Poi saltò alla collo della madre e la sommerse di baci.
Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i conti,è tutto finito.
L’amore o è gratuito o non è amore.
Originariamente Scritto da vaniglia
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Originariamente Scritto da stantio
Che c'è Stan non ti piace? A me sono venuti i lacrimoni quando l'ho letto....![]()
Appunto...anche a me ...mi fa lacrimare...piccola.....Originariamente Scritto da vaniglia
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Forza ragazzi, lacrime per ragioni vere non frasi fatte dai *****![]()
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il dolore non esiste, esiste il fastidio, ma è sopportabile.
heero
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