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Discussione: Simil-BLOG

  1. #16
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    L'abitudine uccide.
    L'abitudine ripara.
    Gabbia.
    Dorata ti protegge e ti logora.
    Staccarsene sarebbe troppo bello: si rischierebbe di vivere.
    Riempire il tempo, colmando il vuoto.
    Riempire la testa con assurde convinzioni.
    Tralasciare i rapporti, solo per non voltare pagina.
    Da sempre hai agito cercando di essere il migliore.
    Non assaporando il fare.
    L'unico scopo? Essere meglio di qualcuno.
    Perfezione.
    Impossibile.
    Alienato per volontà propria.
    Tutto diventa terreno e spicciolo.
    Ti accorgi ora, ma non riesci a spaccarti la testa una volta per tutte.
    Pensi alla morte: vigliacco fino alla fine.
    Credi che non ti sia concesso toglierti di mezzo: non soffriresti più.
    L'affetto dei cari su cui puoi sempre contare è una lucida scusa per fare soffrire.
    L'amore di Lei in cui troppo contavi, si perde nel fuoco della rabbia che hai.
    Pensi che nessuno ti capisca: non vuoi capirti.
    Giochi con la vita, credendo di sapere quanto ti fai male.
    Ferirsi, ma non troppo, e comunque per mano tua.
    Nessuno può farlo dall'esterno.
    Tu solo puoi e devi raschiarti l'anima.
    Quando toccherai il fondo con le dita, a un tratto sentirai la forza della vita.
    Parole allettanti.
    Come sempre le fai tue, non sentendone a fondo il significato.
    Parli con parole altrui, fingi di essere sempre all'altezza.
    In fondo sei umano, succube delle paure.
    Sposti in un domino le tessere della tua esistenza.
    Cerchi il mattoncino Lego che meglio possa incastrarsi in ciò che stai costruendo: tanto poi lo distruggerai.
    Speri nella via più semplice per stare bene.
    Troppo umiliante mettersi con le palle a terra e urlare aiuto.
    Sporche le mani.
    Sudicie, alla ricerca di qualcosa che non c'è stato.
    Rivuoi indietro gli anni che non hai vissuto.
    Il risultato è non vivere il presente.
    Un pensiero repentino fulmina le tempie, si insinua e ti fa fermare.
    Blocchi con la mente un'emozione troppo forte.
    La neghi, la eviti: lei è lì.
    Cosa mai vorrà, cosa mai potrà pretendere da me?
    Scrivi, aggiusti i pezzi della moto, pulisci la macchina.
    L'obiettivo non è quel che sembra: l'obiettivo è passare il tempo.
    Noia vitale.

  2. #17
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    Pesa la vita.

  3. #18
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    Stanco di stupide strade steccate
    scovi, scattando scoperte scadenti
    consoli, contesti con soli consigli
    veri vermigli vetusti veleni
    malevolo mostri mutevoli mire
    perdi perdono penando pensieri
    ammicchi ammettendo amorfi ammacchi
    accetti accasciato accuse accordanti
    splende spavento spaccato e sporco
    sputi sperando si spurghi lo spazio
    intorno intanto in cento in piedi
    peraltro perdente permetti la pena
    domani dovessi dover dipartire
    vieti volando, vani vapori
    salute salmastra saccente s'accende
    spegnendo speranze sporcate da spanne
    con tanto cordoglio condisci e condanni
    per anni perenni persegui e persisti
    restando restio recedi o resisti.

  4. #19
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    Ti dicono: cerca di guardarti dall'esterno.
    Parole sante, le fai tue, ma non ne capisci il significato.
    Comunque ci provi, ma poi torni ad annullarti di nuovo.

    Pedali pesante pedante, perdente
    rimbalzi rifletti, ritorni, rigetti
    lavoro lascivo
    schienando sei schivo
    volteggi voglioso
    ripensi a ritroso
    tempo tempesta
    speme spiando.

    Spegni la testa
    vivi giocando.
    La mente ci prova
    Il corpo reagisce.
    Tu non lo accetti:
    la vita finisce.

  5. #20
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    Cercando parole forti e decise
    provi a descrivere come sei dentro.
    Riesci a carpire un lucido senso
    di gioia nel fare qualcosa di tuo.
    Poi ti ritrovi con quello che hai scritto.
    Leggi, rileggi e cerchi il perfetto.
    Parola ingombrante che umana non è.
    Segno di forza che in vero non c'è.
    Scarti un saluto,
    rimbrotti il passato.
    Voli di idee coi piedi piantati.
    Ali tarpate, cercando una colpa.
    Sposti la mente sul vecchio che scava.
    Sai che non è la vita migliore,
    come una macchina senza motore.
    Perdi degli anni a stringere aria
    che vola si libra e ti lascia quaggiù.
    L'esempio di un uomo che forte e deciso
    riesce tra l'altro a ridere in volto,
    è stato perenne lontano da te
    spaccato da noie, problemi e mestizia.
    Lo cerchi in qualcosa che mai troverai.

    Un padre.
    Figura lontana, e senza potere,
    che prova a mostrare ciò che non è:
    una guida gioiosa che allevia i dolori.
    Diventa alla fine la somma dei mali,
    cosparge di false benevole mosse,
    le teste dei figli che non sono più suoi.
    Si stacca qualcosa, si perde un ricordo,
    rimangono solo quelli peggiori,
    per farti odiare l'umano fallire,
    per dirti che Dio non deve morire.
    Col tempo si svuotano i cuori,
    empi discorsi lasciati a metà: volutamente.
    Niente sorprese, sorpassi o spaventi:
    solo la vita, abitudini e stenti.
    Cancelli lo sforzo che provi a star bene,
    poi ti disintegri nelle tue pene.

  6. #21
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    Aprire svogliatamente gli occhi.
    Alzare pesantemente le palpebre.
    Trovarsi con le pupille velate di male.
    Rischiare di vivere.
    Fissando i secondi che mai si fermeranno,
    ti accorgi che l'orologio segna un tempo non tuo.
    Un secondo, un minuto, un'ora, e così via.
    Accorgendoti che già son trascorsi 10 anni.
    Una seconda vita.
    Paura di trovare una felicità che non ti meriti,
    paura di raggiungere una meta facile.
    Giocare con i sentimenti, sensazioni instabili.
    Si muovono nell'aria i veleni di gioie sprecate.
    Rischiara il cielo, le nubi sono dentro.
    La stanza è tua, alzando il volume ci sei solo tu.
    Ma non ci sei tu.
    Scambi una parola con te stesso e non ingoi altro che lacrime.
    Non capisci che la solitudine uccide.
    Lo capisci, ma ti uccidi ugualmente.
    Bisogno di attenzioni, di cure, di carezze, di amore.
    Porte sbarrate per non riceverne.
    Mettersi in gioco, scendere in pista,
    comporta conoscersi e capire i propri limiti.
    Tutti ne abbiamo.
    Che senso ha stare bene se poi si teme la felicità?
    Che senso ha curarsi un male se poi la gioia non è dentro il cuore?
    Meglio tornare a chiudere gli occhi.
    Meglio sprecare energie e parole
    cercando di cambiare chi ti è vicino.
    Meglio incolpare se stessi e gli altri
    per qualcosa che logora i tendini, le vene, le unghie.
    Aggrapparsi all'ultimo scampolo di vita
    cercando le prove che Dio è là fuori.
    Spogliarsi di tutto, bramando il tutto,
    correndo senza traguardo, nuotando al largo senza approdi.
    Galleggiare in una realtà di fantasia
    scostandosi dalle fantasie reali di una vita contenta.
    Annullando il desiderio.
    Spegnendo la luce.
    Vivendo di stenti che ti auto-imponi.
    Una buccia.
    Allenarsi senza obiettivi, solo per non pensare al male che ti hanno fatto.
    Ben presto la fiducia scemando dispensa tristezza.
    Lo sguardo si abbassa.
    I fari celesti diventano piccoli lumi,
    che vedono solo la punta del naso.
    Nessuna rincorsa, nessun salto.
    Ginocchia piegate reclemano baci.
    Orecchie tappate a forza invocano soffi.
    Il vento leggero non trova ostacoli.
    La brezza vitale e perenne che sale dal cuore,
    si blocca di colpo sull'onda delle emozioni.
    Si fermano i piedi, tremano le mani.
    Una canzone, una poesia, un libro.
    Gelosie, invidie, paure,
    gocce di vite che ti cadono addosso.
    Impermeabile a tutto, non filtri che odio.
    Osmosi letale.
    Speranza cadente.
    Un salice vivo, seppure piegato, non invidia la longevità di un ulivo.
    Un uomo piegato dalle sue mani, si chiude in se stesso e invidia tutto.
    Ultima modifica di user_del87452; 16-09-2006 alle 08:32 PM

  7. #22
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    La maledetta, amata coazione a ripetere
    soverchia la necessità di amarsi.

  8. #23
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    Solo. Nessuno può più ferirti.
    lo fai da solo.
    Cervello accartocciato che sforna pensieri spiegazzati.
    Senza senso.
    Con un significato immenso.

  9. #24
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    Poi te le dico...!
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    Branco nel tuo caso penso che le illusioni siano date dallo yogurt inacidito

    ehhehehe!! Scherzo!!

    Ragazzi siete proprio in gamba!!!

    Branco hai una sensibilità disarmante

  10. #25
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    Grigiore dentro.
    Cercare di dipingere un quadro non tuo.
    I colori sono le parole: vivi, lucenti, vogliosi di esprimere. Timorosi del giudizio.
    La lingua è il pennello.
    Sprecare anni di esistenza alla smaniosa ricerca della sconfitta.
    Vincere, perdendo tutto.
    Un premio che non ti meriti: un vestito che non ti sta, un paio di scarpe che non calzano.
    Una mano all'orecchio. Una carezza dolce e sensuale.
    Sputare.
    Vedere nell'anima altrui.
    Invidiare ciò che la tua anima non vuole avere.
    Calcare la mano, sentire il brivido.
    Volare.
    Lasciare un'impronta indelebile in questo mondo.
    Un piede in una buca, una storta: ti rialzi e vai.
    La caviglia fa male, bene: sei vivo.
    Dolore che senti.
    Paulo Coelho parla della "buona battaglia": della voglia di rischiare.
    Il cammino di Santiago.

  11. #26
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    Vivere nell'attesa.
    Ricapitolando:

    Finalmente mi decido a farmi visitare da un otorino.
    Martedì 19.09.2006.
    Referto.

    Caro Dott. **********,
    il giovane ********* ****** presenta
    -ipertrofia dei turbinati inferiori
    -mucosa nasale "pallida", edematosa
    -muco denso in rinofaringe con rinorrea posteriore subcontinua
    -fibrosi tonsillare con presenza di cripte diffuse
    -laringe nella norma; motilità cordale normale
    -otoscopia normale

    I diturbi riferiti dal paziente (presenza di caseosi, muco continuo, ecc...) potrebbero avere varie cause. Consiglierei perciò un approfondimento diagnostico:
    -RX seni paranasali
    -RX esofago
    -VES, TAS, PCR, emocromo, PRIST, RAST (graminacee, composite, urticacee, dermatophagoides, cupressacee)

    Nel frattempo:
    -lavaggi nasali con Sterimar con rame, 2-3 volte al giorno
    -Eltair 50, 2 puff per narice al mattino per 15 giorni
    -Gargarismi con Iodosan
    -Locabiotal spray orale, 1 puff la sera per 15 giorni

    Controllo con referti per completare la terapia

  12. #27
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    Vi chiederete: "Perchè ho esordito dicendo di vivere nell'attesa"?
    Presto detto.
    Ignorante in Medicina, mi appresto a fare delle ricerche su internet cercando i vari nomi citati nel referto.
    Mi accorgo che a parte gli esami PRIST e RAST (che servono a scovare eventuali allergie), i restanti esami richiesti servono a verificare la presenza di eventuali carcinomi (leggasi tumori maligni).
    Paura.
    Nonostante ciò non riesco a volermi bene. Ieri sono andato all'ospedale per gli esami del sangue (risultati per venerdì, quando andrò a fare le RX).
    I risultati delle RX penso saranno noti per il 3/4 ottobre.
    Fino ad allora sto in apprensione, che non fa altro che aumentare la mia disistima e depressione.
    Non so come reagirò ad una eventuale brutta notizia, e non so se riuscirei a cambiare.
    Non so neanche se un'eventuale bella notizia sia la molla per farmi cambiare.

    Da un lato sento che vorrei stare bene.
    Dall'altro sento che una brutta notizia potrebbe essere lo sprone per togliermi dalle palle di questo mondo una volta per tutte.
    Stanco di vivere.

    Spero solo che i problemi emersi dal referto non dipendano da un carcinoma, ma da un lungo periodo di bulimia che potrebbe aver creato delle piccole lesioni all'esofago.

    Dovrei cercare di pensare ad un futuro per me.
    Dovrei iniziare a pianificare cosa vorrò fare della mia vita nella mia vita.
    Difficile, (impossibile?) quando si è sempre vissuto cercando di far contenti i genitori, vivendo le cose come dovere verso qualcun'altro, non "sentendo" ciò che stavo facendo.
    Ripicca verso il mondo, odio verso me stesso, che non riesco (non voglio?) a trovare uno sprazzo di serenità, che vedo il riposo come fallimento.
    Nessuna pausa, nessun rilassamento. Tutto è lavoro, tutto è dovere, tutto è schema, tutto è dannatamente vizioso.
    Non so se dopo il risultato delle RX verificato dall'otorino, tornerò a scrivere ancora.
    Non so se sarò ancora in questo mondo.
    In tal caso vi saluto tutti in anticipo.

  13. #28
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    Lasciare la mia Yamaha.
    Sperare che nel frattempo Valentino Rossi abbia vinto il Mondiale.
    Dimenticare le scarpe ed i jeans firmati.
    Lasciare tutti stupiti.
    Lasciare i miei con l'amaro in bocca.
    Mostrare che SONO ESISTITO.

  14. #29
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    Guarda per esperienza nn personale ma di persone molto vicine a me posso dirti che se è qualcosa di brutto il dottore se ne accorge subito...nel senso gli esami che farai credo che saranno più per escludere che per confermare!

    Detto questo..CORAGGIO STIMA IN TE STESSO E FORZA nn ti devono mancare, per il solo motivo che tu sei sulla terra meriti il rispetto di tutti e in prima persona di TE STESSO! Coraggio e testa alta, hai molte buone doti tra cui la sensibilità...che nn è mai un difetto, basta saperci convivere e ragionare bene!!

    In bocca al lupo e il forum è con te

  15. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da Branco80
    Lasciare la mia Yamaha.
    Sperare che nel frattempo Valentino Rossi abbia vinto il Mondiale.
    Dimenticare le scarpe ed i jeans firmati.
    Lasciare tutti stupiti.
    Lasciare i miei con l'amaro in bocca.
    Mostrare che SONO ESISTITO.
    Nom scrivere più ste cazzate dai! CORAGGIO FUORI LE PALLE!!

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