Citazione Originariamente Scritto da mau
dai... dai... voglio sapere come ti massacravano gli allenatori federali con i pesi... racconta...racconta... ; non dirmi che tutto quello che facevi era cercare di non finire a mollo nell' acqua merdos.. dei bacini e canaletti vari...
Pur trattandosi di tempi remoti, e anche tu ne avresti da raccontare di storie antiche... ci si allenava coi pesi e l'esercizio base, pensa che originalità era il...rematore poi naturalmente lo squat, visto che per remare sulle barche c'è da spingere di gambe sul "carrello". Lo facevamo con con una sorta di preistorico power rack, che consisteva in una pedana con quattro tubi, due per lato, che lasciavono solo lo spazio per lo scorrimento del bilanciere ed erano pieni di fori in qui inserire i "fermi", due tondini d'acciaio.
Si usava la tecnica a "circuito" con molto lavoro per le spalle e gli addominali poi si andava a correre fuori, che piovesse o nevicasse. Ma questo era il lavoro di preparazione invernale, perchè appena la darsena si sgelava ci si allenava in barca. La tecnica è tutto, altrimenti ci dicevano, basterebbe mettere ai remi i gorilla.
Facevamo molti scatti da 500 mt con partenza da fermo e altri giorni il fondo lungo, con tragitti nel Po di oltre 20 Km. Dieci a favore e dieci controcorrente.
Il nostro allenatore principale era il mitico Beppe Dia, che aveva partecipato alle olimpiadi di Montreal in Canada (meglio non dire l'anno ma è stato dopo le guerre puniche ve l'assicuro) proveniva dalla storica società Moto Guzzi di Pavia.
Ci voleva bene come un babbo e quando eravamo in trasferta ci rimboccaba le coperte ma non era gay, coi suoi baffoni arricciolati da boxeur di fine secolo.
Però ci suggeriva di essere "morti" a fine gara "se avete ancora un grammo di energie significa che non avete dato tutto, porco sù e porco giù" diceva.
E noi a urlare, con un po' di humor ma col cuore: "Per Dia! Con Dia! In Dia!"
Così vincemmo subito le prime gare sui canali di Padova, tsè noi avevamo nelle braccia la corrente del Po! Là conobbi Baran, che aveva vinto con Rossotto il due con al Messico.
Allora non c'erano i "pesi leggeri" e io pesavo 64 Kg circa come i i miei compagni di armo, ci scontravamo anche con signorini di 90/110 Kg. del tuo stampo mau! Ma sputavamo l'anima ogni volta e arrivammo in finale ai campionati Italiani. In quella gara, la nostra vecchia carcassa che era un modello donoratico e aveva fatto due olimpiadi, imbarcò acqua. Tanto che agli ultimi cento metri, non riuscivamo più ad estrarre i remi e ci trovammo con l'acqua alla pancia.
Non affondavamo di più ma dalla riva ci urlavano di proseguire a nuoto!
Anche così arrivammo settimi su otto.
Eravamo gli squali del Po!