nn è per polemizzare, ma la dieta mediterranea, come qualsiasi tipologia alimentare, deve essere affrontata nell'ambito individuale. Per un sedentario una dieta iperglucidica è dannosa, ma per un atleta agonista è una manna che permette un rapido recupero dai traumi muscolari.
La dieta deve essere impostata sull'individuo, il singolo.
Come demonizziamo la dieta mediterranea così nn possiamo osannare la dieta a zona. Quest'ultima è troppo complicata da impostare (vedi la presenza di vari software che calcolano per noi) e questa, in una persona impegnata nel lavoro, crea problemi con i vari calcoli che bisogna intraprendere per nn "uscire dalla zona". questo porta a ripiegare sui prodotti preconfezionati (vedi barrette enerzona, zuppe e quant'altro). inoltre questa dieta nn è corretta per un atleta, ul cui carico glucidico deve essere molto alto e la funzione insulinica è di primaria importanza per poter avviare una corretta sintesi proteica ed un ripristono delle scorte di glicogeno.
NN possiamo demonizzare una tipologia alimentare ne osannarne un'altra, ciò che dobbiamo far capire è di limitare il + possibile l'utilizzo di cereali raffinati preferendo tutto ciò che è + naturale possibile come l'avena, il farro, l'orzo ed il grano. Dobbiamo anche far comprendere i rischi a cui si va incontro mangiando troppi glicidi, se tale piano alimentare nn è abbinato ad una corretta attività fisica (cosa indispensabile). I rischi di un iper introito di glicidi (specialmente se raffinati) sono ateriosclerosi, diabete insulino dipendente ed obesità.
Mi ripeto, la dieta deve essere impostata sul singolo individuo tenendo conto della sua attività metabolica, dei suoi obbiettivi e dal suo livello di attività fisica. Ogni piano alimentare (zona, mediterranea, ckd, berardi, ecc) e corretto o sbagliato, ma tutto cristallizzato sotto la lente della singola persona.
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