Allenarsi è uno stile di vita, farlo in piena naturalezza (per non dire sempre “Natural”) è una scelta etica che rifiuta fra le altre cose, l’esigenza compulsava di superare i propri limiti con strumenti che vanno oltre il proprio impegno e la ferrea volontà.
Scelta personale nel rispetto di chi percorre strade diverse ma con l’orgoglio delle proprie convinzioni.
Se insomma si scoprisse il magico elisir che offrisse in piena sicurezza fantastici effetti anabolizzanti, vorrei continuare a lavorare sui miei muscoletti secchi (ma non troppo) con quell’aria tanto operaia e proletaria, anche se intorno a me ci fossero tanti BIG GIM sani e forti.
Forse è difficile fare queste scelte a quindici anni o giù di lì, quando qualcuno è ancora uno scricciolo pelle e ossa ma chi dice che le cose facili siano le migliori?
Quando cominciai a dilettarmi in poesia mi orientai verso la metrica perché il verso libero imperante mi pareva un po’ banale. Un poeta inglese disse che scrivere poesia senza metro e rima è come giocare a tennis senza rete, intendeva dire che, ne son capaci tutti…
Queste le mie balzane riflessioni mentre mi sbatto con l'dea di non fare BB nell'accezione di Sajan, duro e puro o niente. Semmai come dice lui, "faccio palestra"
Allora parto alla panca con un 10-8-7-5-4-3 e poi tre serie (12 rep) di croci con manubri su inclinata (che mau m’assista!)
Poi squat 5 serie come sopra e tre serie da 12 di bicipiti femorali.
Triceps alle parallele e poi biceps seduto coi manubri alternati e per finire tre serie da 12 alla panca SCOTT.
Una sessione non impeccabile ma soddisfacente del mio sofferto ricondizionamento, mentre non riesco ancora a fare pasti regolari con lo stomaco ancora strozzato dalle esequie di ieri.



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