8 ) Principio della stabilità




L’ultimo dei principi del carico enunciati nella “Teoria” di Harre vuole intendere che, nel corso del processo di allenamento, gli atleti si allenano in maniera tale che le abilità educate ed affinate, la capacità costruite e migliorate nonché le nozioni tecniche apprese divengano stabili lungo il percorso della preparazione e possano poi darsi per acquisite nel momento in cui si dovrà stabilire un nuovo start da cui impostare la pianificazione successiva.
In tale contesto, il termine “stabile” significa appunto che tutte le anzidette abilità, capacità e nozioni non si limitino a poter essere concretamente applicate in ogni momento ed in modo duraturo ma siano messe in condizione di emergere ed eccellere in senso produttivo e creativo nelle specifiche condizioni della competizione.


Proprio per questo motivo, l’obiettivo di costruire uno stereotipo dinamico-motorio di gara, che si riveli efficace e costante non lo si raggiunge mediante esercitazioni sistematiche standard ed abituali ma apportando varianti che contemplino molteplici eventualità nelle differenti fattispecie che potrebbero presentarsi nell’evento sportivo.


Soltanto assicurando la stabilità delle capacità fisiche e delle abilità motorie conseguite si otterrà un rapido e continuativo oltre che regolare progresso nella prestazione.
Allo stesso modo per cui i risultati educativi in un processo di crescita individuale e di gruppo (fondamentale negli sport di squadra) necessitano di un periodico consolidamento, affinché le abitudini gradualmente costruite nei comportamenti e nelle risposte dell’atleta alle diverse richieste di performance non si interrompano ne subiscano forme involutive e l’atleta sia in grado di reagire con efficacia ad influssi negativi o a difficoltà di differente tipo.



In pratica ed in sintesi occorre prestare particolare attenzione a:

- Evitare le interruzioni di allenamento; poiché esse danneggiano non soltanto la stabilizzazione degli adattamenti ottenuti ma conducono ad una celere regressione delle capacità psico-fisiche e delle abilità tecnico-tattiche, soprattutto per quelle non ancora sufficientemente consolidate nel tempo;

- Consolidare la cultura acquisita inserendo il nuovo solo allorché il vecchio sia stato già sperimentato nella sua solidità, assicurando un sicuro fondamento per il prosieguo del processo formativo;

- Monitorare con frequenza gli effetti dei carichi sugli atleti, registrandone e valutando le rispettive reazioni, affinché la menzionata stabilità non sia compromessa da un aumento eccessivo di detti carichi;

- Inserire saltuariamente forme di esercitazione di richiamo e controllo, pure negli atleti più evoluti, al fine di rinsaldare le abilità pregresse, rafforzare i punti deboli e mantenere così elevato il livello di attenzione dei singoli, facilitando in essi il processo di consolidamento del passato, l’inserimento di nuovi input, la stabilità e l’omogeneità dell’insieme delle informazioni fisiche e tecniche mediante il ripasso e l’aggiornamento