Mister come tutti i tuoi post dove parli di sport anche questo è molto bello!
Ma adesso mi spieghi come fai a conoscere il kudoxD
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Ma adesso mi spieghi come fai a conoscere il kudoxD
Non esiste l’impossibile. Se si è animati da un forte proposito, si può scuotere con il pensiero il mondo intero. Si può fare tutto. Per la sua fragilità, la mancanza di spirito e la paura l’uomo non è determinato. È stato detto che si può muovere l’universo persino senza fatica; beninteso, se ci si concentra unicamente su questo ~ Yamamoto Tsunetomo
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Le proteine in polvere sono necessarie?
http://www.bbhomepage.com/forum/alim...a-comodit.html
Esauriente come sempre mister
Secondo te il predominio che ha avuto il blocco dei paesi dell'Est Europa negli sport legati al sollevamento pesi può essere ricondotto alla politica di reclutamento dei giovani, che conseguentemente ha forse limitato la scelta dei singoli soggetti, ma di fatto ha fornito agli allenatori in bacino d'utenza costante sul/col quale lavorare?
Insomma, come migliorerebbero i risultati in Italia se più atleti iniziassero il PL o il WL come sport elettivo, piuttosto che provenendo da altre discipline? Penso ad esempio anche al solo e semplice vantaggio di iniziare una programmazione con una manciata di anni d'anticipo...
Oppure l'età è un fattore importante solo relativamente, ed a parità di allenatore e predisposizione genetica, si possono ottenere gli stessi risultati anche lavorando con atleti con un background differente?
In ogni caso, per quanto riguarda il discorso "promozionale" nel quale entrano in gioco i social networks, i fora, ecc...credo che un esempio lampante sia, nel recente periodo, il constatare come sia nato un certo interesse/curiosità nei confronti del PL e della preparazione in stile Strongman (con tanto di nascita di Federazione in Italia recentemente, se non sbaglio) grazie al ruolo interpretato da Hafthor Bjornsson nell'adattamento televisivo delle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di G.R.R. Martin. Ho letto di tantissime persone che hanno iniziato a fare domande riguardo le suddette discipline dopo aver "googlato" la biografia di Bjornsson scoprendo che (ferma restando una genetica decisamente favorevole) non è un bodybuilder.
Certo, forse per chi è nell'ambiente del PL o del WL in modo professionale non deve essere proprio esaltante constatare che per ottenere la giusta attenzione da parte della massa serve passare attraverso i soliti...MASS (per l'appunto) media, però forse si può credere che queste nuove leve, se decideranno di cimentarsi personalmente con questi sport, possano a loro volta coinvolgere col passaparola o col semplice esempio altri amici/parenti/conoscenti, lasciando ben sperare per una più solida base futura di praticanti, che nella maggior parte dei casi significa maggiori chance di scovare potenziali campioni![]()
Quanto più ci eleviamo, tanto più piccoli appariamo agli occhi di chi non sa volare.
ecco appunto, fa parte di quella casualità di eventi dei quali ho fatto cenno nel post precedente, per cui è sempre noto il punto di partenza, talvolta lo è pure l'obiettivo ma spesso è ignoto il punto di arrivo.
Infatti non avevo la minima idea dell'esistenza di questa arte marziale piuttosto recente, poichè fondata nel 1981 dal maestro Azuma Takoshi, che voleva fondere principi del judo con altri del karate.
Caso ha voluto che mio nipote, 15enne, intendesse praticare le arti marziali ed in particolare fosse rimasto attratto dal Brazilian Jiu Jitsu - credo piuttosto di moda negli ultimi anni presso gli adolescenti - praticato da un suo amico ed insistesse quindi per sperimentarlo.
Nella zona di Roma dove abito vi è una palestra piuttosto rinomata, l'Otsuka Club, dove avevamo notizia che tale disciplina si svolgesse.
Tuttavia, recatosi con quell'intenzione, ha dovuto suo malgrado constatare che i giorni e gli orari delle lezioni, che peraltro si tenevano in altra sede, non erano del tutto compatibili con gli impegni scolastici ed i tempi necessari per recarvisi e stava giocoforza per rinunciare; per coincidenza, però, in quella palestra agiva il Presidente della Kudo Italia che, unitamente ad altri due maestri, teneva lezioni di tale arte marziale in giorni ed orari favorevoli.
Un colloquio preliminare con il titolare del Centro ha orientato il ragazzo verso una disciplina di combattimento che ignorava e della quale ora è praticante entusiasta.
Il tutto è servito anche a me per apprendere nuove conoscenze in merito al Daido Juku (lett.te dal giapponese "la grande via"), noto ormai come Kudo, che ha voluto unire movimenti e principi di diverse arti marziali sia orientali che occidentali.
Questo breve racconto, che non mi riguarda come coach, è esemplificativo di come per una serie di eventi casuali e fortuiti ci si può trovare a praticare un'attività sportiva che non rientrava nei propri piani o addirittura sconosciuta, derogando dalle intenzioni iniziali, restandone affascinati e, talvolta, raggiungendo risultati di prestigio.
Molti sport di nicchia vivono ed emergono in questo modo, regalando soddisfazioni ai praticanti, qualche volta medaglie, podi e primati ad alto livello ma molto più spesso gratificazioni sul piano interiore, nuove esperienze e - soprattutto - importanti confronti e conoscenze a livello di rapporti umani.![]()
...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...
Io conobbi il kudo per caso nelle mie vecchie ricerche sulle arti marziali...ammetto che è un'arte estremamente interessante oltre a salvaguardare la testa dei propri praticanti grazie ai particolari caschetti in plexiglass.
Ricordo che al tempo rosicavo una cifrac erano arti marziali agonistiche che mi attraevano ma che per forza di cose(vivendo in una città piccola) non potevo praticare....poi è successo tutto quello che è successo...e per puro caso ho conosciuto te che mi hai dato questa nuova opportunità
sempre a dimostrare tutto quello che hai appena detto
![]()
Non esiste l’impossibile. Se si è animati da un forte proposito, si può scuotere con il pensiero il mondo intero. Si può fare tutto. Per la sua fragilità, la mancanza di spirito e la paura l’uomo non è determinato. È stato detto che si può muovere l’universo persino senza fatica; beninteso, se ci si concentra unicamente su questo ~ Yamamoto Tsunetomo
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Le proteine in polvere sono necessarie?
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il predominio dei paesi dell'Est Europa nella pesistica, intesa nella sua accezione più ampia, è dovuto a diversi fattori: in primis l'attitudine caratteriale, le caratteristiche etniche e le radici storiche di popoli verso attività sportive individuali, di sacrificio e di gestualità routinaria e metodica rispetto alle preferenze di popoli occidentali - e latini in particolare - nei confronti di sport di squadra e di attività sportive in cui predomini la fantasia, l'imprevedibilità, il gesto ad effetto e in qualche caso persino la genialità.
Uno sport di squadra in genere piace, diverte e appassiona di più, in particolare i bambini e gli adolescenti (ma anche gli adulti) e dunque è più facilmente approcciabile in tenera età, lega e si presta ad atteggiamenti euforici, a gusti estetici e ad appartenenze campanilistiche e di gruppo, che sono tutte peculiarità di noi latini, mentre lo sono senz'altro meno se riferite a popolazioni nordiche o ad etnie orientali.
Si aggiungano le morfologie ed i somatotipi più inclini verso l'una o l'altra tipologia di sport e questo spiega, in parte, l'origine di certe preferenze e diffusioni.
Poi la storia, le politiche statali e talvolta militari, le condizioni economiche, le situazioni ambientali e logistiche fanno il resto.
E'ovvio che più aumenti il bacino di utenza maggiore è la possibilità di trovare l'elemento dotato; più sono i fondi e le energie che dedichi ad un'attività e migliori nonché quantitativamente maggiori saranno le individualità che riuscirai a scovare, crescere e far esprimere; più tempo nel corso di decenni dedichi all'evoluzione di una disciplina e più accrescerai le relative conoscenze, affinerai le esperienze, la diffonderai verso il pubblico e consoliderai i risultati; prima ti dedicherai ad un atleta in età evolutiva e più efficaci saranno i mezzi allenanti nello sviluppo delle di lui risorse.
E' comunque normale che vi siano gradualità e scale di preferenza diverse, da paese a paese, verso i vari sport, così come verso varie espressività artistiche o preferenze letterarie e culturali in genere; se così non fosse ogni paese dovrebbe dedicare le medesime energie ad ogni sport e saremmo tutti campioni di tutto.
E' altrettanto vero, tuttavia, che nel corso dei decenni sono parzialmente mutati e sviluppati i gusti degli italiani in tutti i campi; nello sport si pensi al ciclismo su strada, che fino agli anni '50 era l'attività ricreativa, sportiva e ludica più seguita, in quanto tipica e rappresentativa di un paese fondamentalmente agricolo e poi sostituita dal calcio e da altri sport in epoca di industrializzazione e boom economico.
Allo stesso modo, volendo fare un salto forse eccessivo ed un ambizioso volo pindarico, è innegabile che il powerlifting sia tra gli sport cosiddetti minori uno di quelli che ha ricevuto grande impulso negli ultimi anni, non solo e non tanto come attività agonistica in se - pur se evidentemente sviluppata - ma soprattutto come popolarità e pratica delle specialità che lo compongono anche al di fuori del contesto prettamente competitivo.
Resterà quasi sicuramente uno sport di nicchia ma nondimeno permetterà a fasce e categorie di persone che prima non sarebbero mai state raggiunte di conoscerlo, di poterlo praticare con minor difficoltà e, confrontandosi con altri e vivendolo in gruppo, di togliersi pure qualche piacevole soddisfazione sia sul piano tecnico e sportivo, sia su quello relazionale e umano.
Ultima modifica di Tonymusante; 05-11-2014 alle 10:42 AM
...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...
Nel nostro team la componente femminile è sempre stata di rilievo e, quando non lo era da un punto di vista squisitamente numerico, lo era comunque a livello qualitativo per rilevanza di risultati ottenuti in pedana da chi rappresentava in quel frangente la squadra.
Se a livello politico il vincolo delle "quote rosa" è di recente statuizione, a livello pesistico nel nostro piccolo questa necessità non si è mai manifestata, poichè il quorum dell'"altra metà del cielo"...tonico è sempre stato abbondantemente raggiunto.
La Coppa Italia in tal senso ha per noi un sapore particolare, in quanto è l'unica manifestazione federale del powerlifting dove è prevista la classifica avulsa maschile + femminile, poichè premia i migliori 6 punteggi di ogni società partecipante, intesi come piazzamento nell'ambito delle categorie previste, con una formula che considera per ciascuna squadra un minimo di 2 atleti di sesso diverso dagli altri 4 (es. 4 uomini + 2 donne, 4 donne + 2 uomini o 3+3); in tal modo, pur avendo 5 o 6 risultati di vertice di atleti dello stesso sesso verrebbero presi in considerazione solo i migliori 4 + l'eventuale/i punteggi ottenuti da atleti dell'altro sesso oppure niente, qualora questi ultimi siano assenti.
Ecco perchè la Coppa Italia, a differenza delle altre competizioni di pl, premia il gioco di squadra ovvero il team più completo a livello di distribuzione tra atleti e di costoro tra le categorie di età e peso, non necessariamente la società più forte a livello maschile o femminile, come avviene invece in occasione della disputa dei Campionati Assoluti.
Fatta questa debita premessa chiarificatrice in termini regolamentari e storici, si spiega come gruppi quali il nostro - e, per la verità, anche diversi altri - che tengono in gran conto il lato oscuro/rosa della forza, si lancino nella Coppa Italia come in un avvincente torneo cavalleresco e medievale, ove tuttavia la donna emancipata non è certo ingenua e svenevole donzella ma piuttosto anch'essa valente guerriera, come nello spirito delle antiche e leggendarie amazzoni.
Il capitano indiscusso delle nostre valchirie è senza dubbio alcuno Donna Sara, nei cui confronti era stato coniato un celebre proverbio popolare, relativo ai workouts effettuati in tarda giornata, che così recitava: " Donna Sara di sera, bel peso si spera"!
Cosa dire che non sia già noto dell'impavida Sara: campione d'Europa master di powerlifting, campione del mondo master di bench press, detentrice del record del mondo master di stacco e pluri vincitrice di titoli italiani assoluti e di classe d'età, ancora indomita ed entusiasta è sempre alla ricerca di nuovi traguardi da raggiungere.
In questa occasione aveva di proposito valicato il limite della categoria -72kg. (pesandosi mentre trangugiava acqua minerale), al fine di stabilire pure nella categoria superiore quei primati nazionali master III che già le appartengono in quella inferiore.
Cosicchè, ottenendo l'ennesima medaglia d'oro, raggiunge nuovamente i 400kg. di totale grazie, in particolare, ad una notevole bench press dove alza 97.5kg. e, soprattutto, ad uno splendido deadlift, che la vede sollevare 170kg., ovvero 5 kg. in più del proprio record del mondo nei -72kg.
Se però Donna Sara è il Generale delle Amazzoni, Teresa alias Lady Terry è l'anima ed il cuore pulsante della nostra squadra: organizzatrice delle trasferte, tesoriera della società, animatrice dell'intero gruppo, grazie ad un temperamento e ad una personalità che le hanno permesso di superare pure momenti meno felici della vita quotidiana.
L'occasione della Coppa Italia rappresentava per lei una tappa particolare ed importante in ottica sportiva ed agonistica in quanto, superati la scorsa estate a pieni voti gli esami teorici di aspirante arbitro nazionale, era chiamata alla prova pratica di arbitraggio in pedana in uno dei gruppi più delicati da valutare: la categoria senior maschile -74kg.
La sua personalità, la serietà che mette in tutte le attività in cui si cimenta e l'indubbia preparazione le consentivano così, da quel pomeriggio, di entrare nei ruoli degli arbitri FIPL, affiancando in tal modo la compagna di squadra Powerlilly ed il master Tony.
Chiaramente la sua trasferta non si consumava solo in una disamina delle altrui alzate, poichè poco prima e dopo una lunga gara che la vedeva impegnata nel gruppo donne master e juniores, insieme ad altre 3 compagne di vessillo, regalava alla squadra un importante 4° posto ed a se stessa i propri personali nelle specialità di panca e stacco, oltre ad una decisa conferma nello squat.
Quando tuttavia si parla di t-girls, ovvero di donne tonyche, non si può non riferirsi a Roberta alias Powerlilly, in assoluto una delle più forti lifters leggere italiane: vincitrice alla WEC 2011, partecipante agli europei 2013, campione d'Italia ed assoluto senior di powerlifting 2013, 3 volte campionessa italiana nel deadlift (2011, 2013, 2014), specialità in cui detiene un record nazionale, più volte sui 3 gradini podio è un atleta che nel corso della propria carriera - peraltro tardivamente iniziata - ha dimostrato di saper migliorare gara per gara ed anno per anno le proprie performance con una forza, determinazione, costanza e tenacia encomiabili.
Anche in questa competizione non si smentisce: porta il proprio pr di squat a 147.5kg. al bw di 51,6kg. e dimostrando di averne ancora; realizza con la nuova maglia che è riuscita finalmente a domare un nuovo personale, sfiorando il raggiungimento degli 80kg. (chiusi ma giudicati nulli); infine, si permette nello stacco un tentativo a kg. 167.5, falliti in chiusura, conquistando con una medaglia d'argento e realizzando un ragguardevole incremento sul proprio precedente personale di totale, dando così filo da torcere fino all'ultimo alla vincitrice della categoria senior, in una sfida che possiamo senza ombra di dubbio definire - per l'evolversi degli eventi sui decimali wilks - la più spasmodica di tutte le gare del contesto femminile, che promette dunque di riservare ulteriori succulenti capitoli di sportiva belligeranza nel prossimo futuro.
Le novità però non sono finite, perchè da quest'anno alle 3 classiche moschettiere tonyche se ne è aggiunta una quarta - come del resto prevede il romanzesco copione di Dumas - che magari non è nota come d'Artagnan pensì col finora meno conosciuto pseudonimo di PowerThai.
Anni di nuoto nell'infanzia e nell'adolescenza a formare delle spalle tornite su di un corpo di neppure 53kg., un curriculum nella Muai thai atto a forgiare e corroborare un carattere volitivo e caparbio - nonchè, ovviamente, a provocare la sintesi del suo nuovo nick all'ingresso tra i Tony's - si presenta in pieno agosto nella tana tonica apparentemente solo per accompagnare il rientro in pedana - dopo 5 anni - di Zi Checco, giovane ed ambizioso imprenditore della ristorazione sul litorale ostiense.
Nello stesso giorno in cui Francesco/Zi Checco prova i test che precederanno una veloce preparazione al contest di Coppa Italia nei -74kg., Valentina non si fa ripetere due volte l'invito rivoltole dal subdolo Head coach per tuffarsi sulla pedana della... pesantezza.
Così, in soli 2 mesi ma contando su di un fisico già allenato allo sport ed alla forza, ancorchè non esercitata in modo specialistico, si prova a costruire una gara equipped di livello nazionale: un corpetto da stacco di Teresa con cui fare pure lo squat, la vecchia maglia di Roberta e qualche acquisto in tempi veloci e siamo pronti al debutto o forse al gran salto verso l'ignoto.
PowerThai ha 23 anni che le consentono di essere ancora junior, nel giorno dell'esordio ma pure per l'ultima volta; l'atleta c'è e si fa notare tra le altre altrettanto giovani ma senza dubbio più esperte di lei: 120 di squat facili in 3^ prova dopo un errore in 2^ dovuto ad inesperienza, 60kg. di panca e - fiore all'occhiello - 125.5kg. di stacco che le assegnano il record italiano juniores nonchè quello sul totale nella cat. -57kg.
Al tirar delle somme si può ben dire che: se il Goodmorning si vede sin dalla mattina, allora il Goodlift si vede dalla ....Valentina
La trepidante gara delle nostre "tonyne" si è alfine conclusa e, anche in virtù delle loro eccellenti prestazioni, la squadra si attesta al 5° posto della classifica generale, dinanzi a sodalizi prestigiosi e nell'ambito delle 23 società partecipanti.
Al solito cala il sipario a corollario di un bellissimo evento sportivo ed il master Tony è là, anacoluto nelle sue meditazioni ed elucubrante progetti futuri, mentre sullo sfondo di un'incombente notte dal nibelungo sapore ascolta il suono operistico di wagneriana memoria dedicato, forse, alle sue intrepide atlete:
la Cavalcata delle Valchirie
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...i pesi pesano, non c'è niente che pesi quanto un peso...
Brave tutte le nostre valkyrie![]()
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