Citazione Originariamente Scritto da alvinlee88 Visualizza Messaggio
Sì, esce, però nella tua analisi questa differenza dipende da g e da a, come scrivi


poi te prendi a=1 m/s^2 e tiri fuori dei numeri che evidenziano come si debba applicare più forza nella pressa che nello squat a parità di carico e accelerazione (ma accelerazione a quale istante? mi sembra di capire al momento in cui il carico si mette in moto..).
Ok, ma se prendi una accelerazione diversa (ad esempio 2 m/s^2), questa differenza sarà diversa, se ne prendi un'altra ancora, otterrai una differenza fra i due esercizi diversa ancora e così via.

Il problema è che questa differenza dovrebbe dipendere solo dalla diversità meccanica degli esercizi, quindi in ultima analisi dal diverso angolo di spinta (il fattore sin(45)), e non da a o tantomeno da g, e infatti la relazione finale è
"carico_squat=carico_pressa x 0.707"

dove non sono presenti né a né g.

Forse stiamo dicendo la stessa cosa ma non ci capiamo, in ogni caso ora vado a letto che domani ho stacco!
Finalmente, si ragiona.Però no, non sono le stesse. Non so quando hai fatto fisica te e se ti ricordi tutti, ma non ti suona strana come cosa che prendi due movimenti uno fatto da una parte e l'altro dall'altra ed eguagli le loro energie meccaniche in modo conservativo per arrivare a tale formula???
Fra l'altro la formula è stata procurata in modo errato usando le energie potenziali in modo scorretto...ma vabbe...
Citazione Originariamente Scritto da alvinlee88 Visualizza Messaggio
Ok, ma se prendi una accelerazione diversa (ad esempio 2 m/s^2), questa differenza sarà diversa, se ne prendi un'altra ancora, otterrai una differenza fra i due esercizi diversa ancora e così via.
Esatto se prendo 2 m/s^2 il risultati cambiano ma non il nocciolo della questione, perchè non ci interessa il risultato e perchè questo non era il mio proposito fin dall'inizio (dare dei risultati che rispecchiassero la realtà) proprio perchè ero conscio degli enormi margini d'errore che una semplificazione simile si porta dietro(viste tutte le variabili meccaniche e biomeccaniche da prendere in considerazione) . Inoltre proprio perchè sarebbe impossibile calcolare le accelerazioni senza strumenti e uomini appositi e per non sviare dall'argomento centrale del tema che era fare accorgere della differenza fra piano inclinato e non ho dovuto semplificare mettendola costante e uguale in tutte e due le formule...Mi pare ovvio che se mettevo le accelerazioni diverse non ci si poteva accorgere della differenza fra piano inclinato e non(proprosito del thread).
Dunque in sostanza quello che ho fatto è solamente cercare di spiegare il vantaggio di un piano inclinato rispetto ad un movimento verticale.
Se provi a mettere qualsiasi valore ad a(tranne zero(stasi) e minore di zero(decelerazione)) ti accorgerai che date:
1.1)F1=m(g+a)
2.1) F2=m(gsin(α)+a)

si ha sempre
F1>F2
dove però è solo la gravità ad essere moltiplicata per il seno e non l'accelerazione...capisci? La formula di fab delta io la leggo così:
carico_squat=m_squat(g+a)
carico_pressa=sin(α)m_pressa(g+a)

che poi l'ha modificata cento volte quindi non si capisce più nulla, soprattutto nell'ultima ci ha ficcato in mezzo i lavori e la conservazione dell'energia meccanica(che poi vorrebbe anche l'energia cinetica in se) in ogni caso poi lui fa
m_squat(g+a)=sin(α)m_pressa(g+a)
da cui
m_squat=sin(α)m_pressa