L'eterna diatriba sui numeri e sulle pedane
Senza voler entrare nel merito del pensiero di Tony (che ovviamente non conosco), secondo me stai facendo confusione tra numeri in senso assoluto e selezione all'interno di una squadra.
Una squadra che ha, in una data categoria, diversi atleti, selezionerà i più performanti per farli partecipare ad una competizione, come avviene anche nel discorso europei.
Ma se gli atleti sono "quelli", che si fa? Si sta tutti in palestra perchè gli altri son più forti? Il nostro sport, già di per sè ridotto come numeri, si ridurrebbe a 3 partecipanti per categoria![]()
Quello che manca al nostro sport, almeno in campo nazionale, è un sistema territoriale di gare di qualificazione che permetta di scremare un pò il numero di presenze al campionato italiano, che sovente è eccessivo (nella categoria -83 ad esempio c'erano 3 gruppi). Io stesso ad esempio, coi miei numeri, non dovrei stare in un campionato italiano, ma fermarmi in una qualificazione territoriale (regionale oppure - se mancano i numeri - sovra regionale, es. Nord-Italia).
Quello che bisogna incentivare, invece, è la partecipazione dei ragazzi alle qualificazioni, che però vanno organizzate ergo molto probabilmente bisognerà potenziare la struttura della federazione, che probabilmente è già stracarica di lavoro così e non penso abbia le risorse di tempo e di uomini per fronteggiare l'impegno di organizzare gare di qualificazione.
Ho sentito voci di corridoio che parlano di istituire dei wilks minimi di partecipazione agli italiani per evitare di organizzare delle gare di qualificazione, anche se per me sarebbe, in ottica di numeri, una specie di auto-castrazione, perchè sono dell'idea che il modello Fipe (anche se inizialmente più in piccolo) sia quello da perseguire
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