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Discussione: Ideona...

Visualizzazione Ibrida

  1. #1
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    Ragazzi, mi spiace dover scrivere questo messaggio e mi scuso con tutti quelli che avrebbero voluto partecipare. Però… questo “evento” è saltato.

    Poiché mi dispiace mettere in piedi situazioni che poi non posso gestire, per correttezza fornisco la spiegazione.

    Devo dire che… sì, mi scoccia farlo però non posso che seguire la linea editoriale che questo blog ha sempre portato avanti: fornire al lettore, chiunque esso sia, gli elementi per giudicare quello che legge. Perciò, se è facile parlare dei successi, non posso esimermi quando si parla di insuccessi anche se è meno divertente. E’ stato così per il crack del pettorale e per la storia della SLA, è così anche per questo evento un po’ seccante.

    Ricevo diverse e-mail del tipo “ma come fai?”, “ma come fai a scrivere così tanto”, “ma come fai a trovare il tempo”, “ma come fai con gli impegni, la famiglia, il lavoro”. Ciò che vorrei evitare è che idealizzaste il personaggio “Paolino”.

    Ok, non è che io sia un divo eh… sono solo uno stronzo qualsiasi che scrive su internet stronzate qualsiasi, però la maschera data dalla Rete magari induce qualcuno a crearsi un’idea sbagliata. Le volte che ho idealizzato qualcuno… ho avuto sempre delle delusioni, specialmente nel nostro ambiente.

    Bene: come faccio? E’ semplice: questa attività mi drena via energie, tempo, attenzione, mi impegna sempre più la mente. Per fare quello che faccio tolgo tempo agli impegni, alla famiglia, al lavoro. Semplicissimo. Per “famiglia” non intendo solo mia moglie e mia figlia che subiscono tutto questo, ma in senso lato anche genitori, suoceri e, in fondo, anche i miei amici fisicamente vicini.

    Io sono bravissimo ad estremizzare ciò che mi piace, una organizzazione ingegneristica e scientifica che mi permette di andare avanti quando altri mollerebbero ben prima. Un incredibile pregio quando sta nei ranghi, un terrificante difetto quando deborda.

    Ad esempio, in questo momento sono nella sala d’aspetto della stazione di Montevarchi, in mezzo ad altri 20 pendolari, seduto con il PC a scrivere questa roba. Poi scriverò in treno, poi nei buchi del lavoro, poi non andrò a pranzo, poi scriverò in treno, poi un po’ a casa. Non me ne frega niente se mi guardano come un pazzo, né mi frega di cacare minimamente qualcuno, tiro dritto e vado avanti. E’ chiaro che il cervello non funziona in maniera on-off e la mente rimane on anche quando non sto davanti a questa diabolica macchinetta. Fino a che non ho ottenuto quello che voglio io non mollo, costi quello che costi… oppure schianto nel tentativo.

    Tutto questo ha cioè un costo e c’è un livello di guardia che non deve mai essere superato… e adesso è successo: il mio umore è cambiato, sono sempre più nervoso, scatto prima, non sono mai soddisfatto. Tutto questo ha i sintomi di una dipendenza e perciò è ora di agire, dato che si riflette sull’ambiente intorno a me.

    Dipendenze, overtraining, insoddisfazione… sono aspetti tutti legati fra loro e fanno parte di un profilo psicologico, del mio profilo psicologico, tutte legate dall’essere differenti ma connesse fra loro.

    Permettetemi due parole: ho iniziato a scrivere circa 4 anni fa, un modo per fermare certi pensieri sulla e-carta, pensieri e considerazioni che ho sempre fatto. Questa roba è piaciuta, alla fine, venivo letto da qualcuno.

    Poi è venuta l’idea del libro, un modo di dare un filo logico a tutto questo: il libro sta crescendo molto bene, mi ha aiutato a diventare più bravo in tante cose, uscirà perché oramai non manca molto. E’ nato con l’idea di essere pubblicato da un editore, non di vendere e questa sarà sempre la sua filosofia. Per questo i tempi si dilatano: non dovendo catturare un pubblico per forza, non dovendo scalare classifiche, non dovendo competere con altro è solo un pacco di biomeccanica a livello universitario, non una cosa proprio semplice da scrivere. Ve lo dico già da ora: se sperate in qualcosa che vi risolva i problemi, pieno di ricettine magiche per diventare più forti, definiti e grossi… non compratelo, sono soldi buttati via.

    Durante la scrittura mi sono accorto che… sì, ero bravo in certe cose, non dicevo delle cazzate ma anzi dicevo delle cosette anche a livello “scientifico”, ho trovato tonnellate di materiale che hanno confermato certe mie idee, ho portato avanti un modello di training basato sui risultati della ricerca e penso di esserci riuscito. Potete credermi o meno, ma è così.

    Mi sono accorto di destare anche attenzione nel mondo dei “grandi” di questo ambiente del fitness, addirittura ci sono persone che non mi possono vedere e percepisco, nella mia paranoia, anche delle invidie.

    In un mondo del “fitness” in cui la Scienza è quasi sempre usata a sproposito, io ho introdotto una parvenza di metodo sperimentale, ho letto veramente gli studi citati, ho trovato incongruenze e incoerenze documentabili, ho misurato, modellato, ottenuto risultati a mio avviso interessanti. Mi sono tolto la soddisfazione di trovare risposte a cosa siano gli sticking points quando certe risposte non si trovano negli studi, ad esempio.

    Argomenti maniacali, ok, ma penso, nella ricerca come nell’allenamento, come nella vita, che sia impossibile essere bravi in tutto e preferisco esserlo in 3 cose picchiandoci duro.

    Come tutti quelli che hanno una grande passione ma che non campano di questa, ho provato, giocando secondo le mie regole, a “monetizzarla” come introito per la mia esistenza. Il “denaro” è un modo per quantificare il merito di quello che si fa, il “denaro” che permette la sopravvivenza all’ambiente e che permette di giustificare l’impegno che si mette in quello che si fa.

    Nella massima trasparenza, ci tengo a dirlo, ho iniziato a crearmi una rete di contatti, ad espanderla e… si è espansa.

    Il problema è che giocare secondo le mie regole significa rispondere ad ogni e-mail, post, scritta, commento dandogli l’importanza che si merita, per il rispetto di chi ha scritto che ha perso tempo a farlo in attesa di una risposta a qualcosa che gli interessa. In questo modo molti “contatti” o “amici” sono diventate persone fisiche, conoscenti reali, amici con cui mi sono ritrovato.

    Ma in questo modo il tempo da dedicare a queste cose si gonfia a dismisura, diventa totalizzante e sta prendendo la piega sbagliata: come sempre, ho messo in piedi un meccanismo come se fossi un professionista del settore senza però che in qualche maniera io lo sia. Non sono un PT, un allenatore, un tecnico, un preparatore, uno che con tutti questi contatti ne ha un beneficio per la sua attività: io sto fuori casa 13 ore al giorno, per tutt’altro.

    Sono nella fase in cui è impossibile ottenere un riconoscimento economico ma allo stesso tempo per farlo dovrei dedicare un tempo ancora più grande a questa attività, e non posso permettemelo perchè non è che ne ho bisogno per campare, nè posso rovinarmi la salute e quella di chi mi sta intorno. Non è un “mollare”, è semplicemente un prendere coscienza di certi limiti.

    Un punto in cui ho sempre creduto, fin da quando avevo 20 anni, è che c’è differenza fra avere un sogno ed un obiettivo: un sogno è qualcosa di irrealizzabile ma alla fine ti svegli, un obiettivo è per definizione fattibile ma sfidante e richiede energie. Mescolare le energie di un obiettivo con le speranze di un sogno è fallimentare. Io non potrò mai dedicarmi totalmente a ciò che mi piace, non dico di camparci ma di renderlo qualcosa per cui vale la pena buttarci via tante energie così e non ha senso portarlo avanti a livello industriale in questo modo, essere nervosi e scontrosi, ansiosi e agitati come al lavoro per quello che dovrebbe essere invece un divertimento.

    Non penso che si possa smettere di fumare limitando le sigarette ma è meglio tagliarle del tutto, e che per smettere di essere negativi è di primaria importanza eliminare le negatività dell’ambiente. Ancora, penso che “Ciao io sono Paolo e sono un alcolista” sia una cazzata per chi non è un alcolista ma è importante per chi lo è: è l’ammissione del problema agli altri e pertanto a se stessi.

    In questo momento ciò che faccio è un problema, lo scrivo perché è il punto zero, il riconoscimento proprio del problema. Perciò, la prima cosa da fare è eliminare le negatività: chiederò di non essere moderatore dei forum in cui lo sono, smetterò di scriverci (non chiederò la cancellazione dell’account, quella è una cagata pazzesca che non ho mai compreso), non risponderò più alle e-mail o ai commenti del blog, non cacherò più social networks vari e così via.

    Non è la classica sparata di quello incazzato che se ne va sbattendo la porta, lo scrivo per i lettori, per il rispetto che ho per chi perde tempo a leggere.

    Chiaramente, le idee ci sono e perciò continuerò a scriverle sul blog, quelle non si possono fermare. Poi, quando il libro sarà finito… basta. Non avrò altro da dire sull’argomento

  2. #2
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    sul fatto dell'essere mod ripensaci!
    Li non lo devi fare per forza ogni giorno... quando hai tempo moderi!

  3. #3
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    Paolino la scelta è molto personale, quindi è inutile dirti continua o pure no, però magari prenditi un pò di tempo e poi decidi. Saresti una grave perdita nei forum. Perchè alla fine grazie a te e alle tue idee ci siamo arricchiti tutti. Non parlo solo per quanto riguarda il profilo tecnico, ma soprattutto umano.
    Poi dico chi mni darà un'altra ammonizione???!!!!??!!

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Siamo nati nel 1999 sul Freeweb. Abbiamo avuto alti e bassi, ma come recita il motto No Pain, No Gain, ci siamo sempre rialzati. Abbiamo collaborato con quella che al tempo era superEva del gruppo Dada Spa con le nostre Guide al Bodybuilding e al Fitness, abbiamo avuto collaborazioni internazionali, ad esempio con la reginetta dell’Olympia Monica Brant, siamo stati uno dei primi forum italiani dedicati al bodybuilding , abbiamo inaugurato la fiera èFitness con gli amici Luigi Colbax e Vania Villa e molto altro . . . parafrasando un celebre motto . . . di ghisa sotto i ponti ne è passata! ma siamo ancora qui e ci resteremo per molto tempo ancora. Grazie per aver scelto BBHomePage.com
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