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Discussione: Mozzarelle blu.

  1. #16
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    Che poi, a marchio Land ci sono le mozzarelle incriminate, ma anche quelle da 250 gr.
    Beh queste ultime le fanno in Italia, per la precisione a Resana (Treviso).
    Anche le marche maggiori non è che abbiano tutte un caseificio proprio, ma si appoggiano ai vari caseifici che non fanno altro che fare lo stesso prodotto, cambiando la confezione.
    Idem per il latte: Land lo commercializza "made in Germany", "made in Austria" (che è buonissimo), "made in Repubblica Ceca" e per finire "made in Italy".
    Ora: se guardate la provenienza di quello "made in Italy": vi accorgerete che lo stabilimento è a via Medole 52, a Castiglion delle Stiviere (MN).
    Non vi dice niente, lo so, ma è la STERILGARDA, che vende lo stesso latte sotto il proprio marchio, ma anche con marchio Conad e compagnia bella.
    Poi se proprio vogliamo elogiare a tutti i costi il "made in Italy" vi dico solo che le mozzarelle di bufala campana sequestrate un paio d'anni fa venivano dall'Italia, dalla provincia di Caserta, e vi posso anche dire che i pomodori famosi campani vengono coltivati in terreni sui quali sversa il percolato delle discariche abusive.
    Quindi non sarei così tanto sicuro di ciò che acquisto.
    Senza considerare che d'ora in poi le mozzarelle incriminate blu saranno di sicuro più controllate di tutte le altre.

    P.S. La catena discount che vendeva le mozzarelle a marchio Land le ha rimpiazzate con altre dello stesso marchio ma fatte in Italia. Non ho però avuto modo di verificare lo stabilimento di produzione, anche se credo che si siano diretti verso quello di Usmate Velate, che è per intenderci quello che fa le mozzarelle per molti marchi "famosi".
    Ultima modifica di user_del87452; 28-06-2010 alle 11:22 AM

  2. #17
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    Poi guardate, chi conosce economia sa che la qualità del prodotto non è sempre legata al prezzo di vendita. Solitamente i prodotti vengono venduti in base ai costi di produzione per crearli, e ad altri fattori secondari che ne definiscono il prezzo, ma ciò dice poco o nulla sulla qualità del prodotto e questo è il problema dell'utente finale che consuma il prodotto. Ad esempio, vi fidate di più dello yogurt fatto in casa con le vostre manine o di quello in vendita al supermercato? Pensateci...
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  3. #18
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    Se le materie prime sono maggiormente pregiate è ovvio che te le faranno pagare di più quindi il discorso non ha molto senso, o almeno, ancora devo conoscerlo chi vende una determinata merce allo stesso costo di produzione visto che il ricavo totale sarebbe nullo. Quindi se una mozzarella di "serie B" viene venduta a 3 euro ad esempio ciò significa che quella mozzarella, che non viene sponsorizzata quindi nel prezzo non ci sono i costi derivanti da spot o promo, ha avuto un costo di produzione di 1.50 euro visto che chi vende deve per forza avere un ricavo finale. Se voi volete mangiarvi una mozzarella di 1.50 euro liberissimi di farlo, alla fine ognuno sarà pur libero di acquistare ciò che preferisce anche se è di sotto marca

  4. #19
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    Non è proprio così.
    Vedi, il caseificio Jager che produce queste benedette mozzarelle non è uno sgabuzzino sotto casa con 4 mucche e 2 vitelli.
    E' uno tra i più grandi e rinomati caseifici in Germania.
    Ora...
    La Jager vuole ampliare il proprio mercato espandendosi fuori confine, ben consapevole della qualità dei propri latticini.
    Le strade sono 2: inculcare nella testa dei potenziali acquirenti stranieri che la Jager è famosa, ottima, buona...
    Oppure attaccare il mercato partendo dagli hard discount.
    Quale delle 2 secondo te è la migliore?
    La prima? Certo, se sei disposto ad investire milioni di Euro ed aspettare anni prima che il tuo marchio sia riconosciuto.
    La seconda? Esatto! In questo modo non spendi soldi inutili in pubblicità ed acquisisci ugualmente clientela, in quanto gli hard discount hanno avuto crescite esponenziali nelle vendite (alla faccia della crisi). In questo modo la Jager si concede di guadagnare di meno dalla vendita di mozzarelle in Italia, ma allo stesso tempo mantiene alti i ricavi con le vendite top di gamma in Germania. Senza considerare che un caseificio non fa solo mozzarelle, ma fa anche prodotti con maggior valore aggiunto, come formaggi tipici (tedeschi), latte per varie tipologie di intolleranze, ecc... Quindi come vedi può spalmare l'eventuale ridotto ricavo.
    Diciamo che è il famoso "prodotto civetta".
    Ultima modifica di user_del87452; 28-06-2010 alle 11:20 AM

  5. #20
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    La mozzarella dell'esselunga è la migliore che c'è, e quando uno la prova...è per sempre.

  6. #21
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    Primo intossicato in Italia in prov di Padova... Non ci voleva...

    Comunque il discorso legato al prezzo non è così semplice, ci possono essere tutta una serie di variabili che non sono nemmeno legate al costo di produzione e che sicuramente noi non possiamo sapere a meno che non abbiamo dei parenti nei vertici aziendali della azienda incriminata. Però il discorso fatto da Branco è più che giusto. A parte il fatto che mi sento di difendere a spada tratta la Sterilgarda per 2 motivi: è a 8 km da casa mia e non penso proprio che il problema derivi dalla materia prima, altrimenti ci sarebbero stati problemi anche con altri marchi che si riforniscono da questa ditta. Poi anche sto "made in Italy" non è che sia tutto rose e fiori come ha detto giustamente Branco!

  7. #22
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    Infatti il mio era un discorso in generale quasi OT; nella stabilizzazione del prezzo di un qualunque alimento intervengono poi determinati fattori come manodopera, trasporto, costi pubblicitari ecc, e non era un riferimento specifico a questa multinazionale tedesca i progetti della quale (e anche la sua esistenza) fino a una settimana fa ignoravo. Dicolo solo che se un litro di latte viene venduto da un fornitore a 4 euro e da un altro 2 euro (ad esempio), uno o più motivi ci saranno: il modo in cui le bestie che producono latte sono controllate, cosa viene dato loro da mangiare, se assumono farmaci, se vi sono veterinari che ogni tot di mesi controllano lo stato di salute degli animali e così via.
    Quello che faccio è solo un discorso generale, non di questa casa produttrice tedesca, ma di migliaia di prodotti alimentari, anche italiani, che vengono venduti a un prezzo inferiore rispetto ad altri. Con questo non dico che esistano in assoluto alimenti scadenti o da evitare, può succedere tranquillamente che prodotti di sottomarca abbiano effettivamente una qualità superiore rispetto ad altri ben più noti, tuttavia questo in quanti casi capita?
    Io resto convinto che quando entra in gioco la salute, perchè di salute si sta parlando, non si dovrebbe badare a spese e anche se non avremo MAI e poi MAI la certezza sulla qualità di quello che mangiamo il rischio di intossicazione potrebbe abbassarsi se consumassimo effettivamente cibi che sulla carta ci offrono maggiori garanzie.

    Poi in questo caso particolare il problema non è "a monte" ma probabilmente trova spiegazione nel modo in cui le mozzarelle sono state trattate e lavorate
    Ultima modifica di User_del85404; 28-06-2010 alle 03:16 PM

  8. #23
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    Paolo, ti ripeto una cosa: il prezzo di un prodotto non ne indica l'effettiva qualità. In particolare in campo alimentare, perchè?

    Dipende da:

    1- Materie prime;

    2- Costi di produzione: manodopera, manutenzione, consumi energetici, spese generiche, ecc...

    Se da una parte è vero che maggior prezzo di materie prime può significare maggiore qualità, dall'altra parte minori spese di produzione ne determinano il prezzo unitario in maniera decisiva. Quindi la LAND, può acquistare latte 2€/lt e vendere mozzarelle da 250gr a 3.50€ a parità della SANTA LUCIA che magari le vende a 5.40€. Parliamo della stessa quantità e qualità di latte (materia prima), quindi cosa fa la differenza? I costi di produzione, perchè LAND e SANTA LUCIA hanno strategie diverse d'investimento! La prima vuole consolidare i propri ricavi nella maniera che ha detto Branco, la seconda essendo già italiana vuole consolidarne il marchio, viceversa funzionerebbe se SANTA LUCIA andasse a vendere in Germania. Non si tratta di Import/Export, bensì di una diversa strategia d'investimento che porterebbe in entrambi i casi a diversi obiettivi nella forma, ma uguale sostanza: il ricavo!
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  9. #24
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    Beh ma è ovvio che con la stessa materia prima la qualità dovrebbe essere teoricamente uguale (cosa non vera visto che se poi nelle fabbriche vengono a mancare norme igeniche succede quello che succede) e quindi è anche da "stolti"comprare quello che costa più. Ma io sto parlando di prodotti con materia prima differente (e credo che il latte usato dalla santa lucia e dalla land sia diverso), e mi sto riferendo al semplie costo che ha la materia prima, non a quello che viene aggiunto dopo. Il problema vero è che il consumatore non conoscerà mai l'effettivo costo del latte, non potrà mai sapere come una mozzarella, nel nostro caso, viene lavorata, se sono davvero rispettate le norme igeniche, se il latte è effettivamente di buona qualità (per i motivi che ho ricordato nel post precedente)

  10. #25
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    Partiamo dall'assunto che il latte NON PUO' avere discrepanze di prezzo alla fonte. Proprio per questo esistono le famose "quote latte", appunto per mantenerne stabile il prezzo.
    Già, ma che prezzo?
    Da fame, come per il grano.
    Il produttore di latte non ci porta a casa il pane la sera, ed è per questo che cerca in tutti i modi di trovare altre fonti di guadagno (vedi distributori di latte fresco, ecc...).
    Quindi se diamo per certo che i produttori (tutti) pagano il latte allo stesso prezzo, la differenza di costo allo scaffale è tutta nell'investimento pubblicitario, nel rafforzamento del marchio, nella manutenzione degli impianti e dei processi produttivi.
    Non stiamo parlando di prodotti come l'abbigliamento o le scarpe, che hanno un prezzo maggiore o minore anche in proporzione all'innovazione dei modelli e dei processi produttivi.
    Qui stiamo parlando di un prodotto che quello è, e quello rimane: latte, sale e caglio. Punto.
    Non c'è la moda a spingere in alto il prezzo, non c'è il restyling di un modello, non c'è marketing che fa leva sulle tendenze del modello.
    Qui il prezzo lo fa chi compera: se comperiamo Santa Lucia, Vallelata, Pinco Pallino, è logico che i prezzi saranno più alti.
    Un'ultima cosa: guardate le confezioni della Santa Lucia. Alcune mandate sono prodotte in Italia, altre in Slovacchia. Santa Lucia=prodotto italiano??? Mah.
    Granarolo produce in 3 diversi stabilimenti, tutti italiani.
    Uno è nella propria sede, uno è quello di Usmate Velate che dicevo poco sopra, e l'ultimo è quello di Resana (TV) che dicevo anch'esso poco sopra.
    Notato niente di strano? Gli stessi stabilimenti che poi vediamo marchiati "Land" da qualche parte.
    Ultima modifica di user_del87452; 29-06-2010 alle 07:58 PM

  11. #26
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    Già... In fin dei conti marchio diverso non vuol dire necessariamente prodotto diverso, anzi il più delle volte è lo stesso solo che, per varie ragioni, viene fatta percepire a noi clienti come se fosse diverso (giusto per citare un altro esempio: l'acqua). L'unico modo, poi, per essere sicuri della qualità di quello che mangiamo è di produrcelo per conto nostro rispettando tutte le normative con prodotti di qualità conosciuta altrimenti non ce ne sono di balle: non possiamo avere al 100% la certezza di quello che mangiamo sia che costi 0,01€ sia che costi 100€, ovviamente il prezzo è una delle POCHE discriminanti che noi abbiamo a disposizione per scegliere un prodotto piuttosto che un altro, ma sicuramente non è sufficiente.

  12. #27
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    A me pare che la televisione fa veramente troppi danni. Ora se uno schiaffa un prodotto in Tv, improvvisamente diventa di qualita'. Non mi riferisco a tutti ovviamente...ma in parecchi avete fatto questo ragionamento. Il buon Call, nei vari costi ha dimenticato proprio la pubblicita'. Anzi...spesso prodotti pubblicizzati hanno prezzi simili a quelli "propri" del supermercato o della catena. A conti fatti ...magari i prezzi della materia prima sono piu' alti in quelli "anonimi". pero' qui entriamo in discorsi di costi di produzione, quantita', costi di distribuzione, quantita' venduta ecc ecc. Ad ogni modo :

    Made in italy NON e' sinonimo di qualita' ( anche se la Televisione continua a farcelo credere . E' troppo generico. Domani mi metto a fare una scarpa...poi la confrontiamo con una Nero Giardini....ma ...la faccio in italia..giuro! )
    Pubblicita' NON e' sinonimo di qualita' ( pero' se vi piace spendere quei 50 euro in piu' al mese se potete ammirare la vostra busta di latte nello schermo al plasma prima di gustarlo .... ).
    Non vi fissate con i criteri del ministero. 1 perche' sono spesso stupidi e fatti da gente che non sa cosa fa. 2 perche' se un supermercato straniero vende in italia....vuol dire che i valori sono comunque rispettati.

    Branco prima parlava di un indirizzo...che e' uguale alla sterilgarda.
    I biscotti dell'eurospin avevano lo stesso indirizzo della mulino bianco, lo yogurt aveva lo stesso della yomo la pasta idem...non ricordo di quale marca Pubblicizzata.( parlo al passato perche' non ci entro da anni, ma giusto perche' non ne ho vicino casa..mentre ne avevo quando studiavo fuori )

  13. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da Paoloqwee Visualizza Messaggio
    Il problema vero è che il consumatore non conoscerà mai l'effettivo costo del latte

    30 centesimi al litro.
    In ITALIA ( non in germania olanda o uruguay ) le mucche un tempo producevano 10-15 litri di latte al giorno.
    Oggi, per poter sopportare questo prezzo ridicolo, le aziende hanno via via rimpiazzato le mucche con una sorta di 50special truccata con un motore del cbr600. producono dai 40 ai 60 litri di latte al giorno, e le fanno ingozzare e mangiare "in un certo modo" per massimizzare. Qualita'.....

  14. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da glutammico Visualizza Messaggio

    Branco prima parlava di un indirizzo...che e' uguale alla sterilgarda.
    I biscotti dell'eurospin avevano lo stesso indirizzo della mulino bianco, lo yogurt aveva lo stesso della yomo la pasta idem...non ricordo di quale marca Pubblicizzata.( parlo al passato perche' non ci entro da anni, ma giusto perche' non ne ho vicino casa..mentre ne avevo quando studiavo fuori )

    Lo yogurt bianco lo fa la Trentinalatte.
    Altri yogurt in Austria.
    I biscotti li fa un po' la DECO di Ravenna, ed un po' la IDP PISELLI ad Umbertide in Via dell'Innovazione Tecnologica.
    Alcuni wuerstel li fa l'AIA, altri la Wueber, altri ancora in Germania (quelli tipici Tedeschi).
    I sughi pronti a Rivarolo del Re (CR)=stabilimenti Barilla.
    Se hai bisognoi di altri riferimenti, chiedi pure!

  15. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da Branco80 Visualizza Messaggio
    Già, ma che prezzo?
    Da fame, come per il grano.
    Ed in effetti con la scusa della Russia (chissà mai quanto grano importiamo da là...) i prezzi del grano sono in vista di aumenti.
    Se non ci fosse stata la Russia ci sarebbe stata un'altra scusa.
    Ma tanto lo sapevo.

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