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Discussione: Crisi economica, sfiducia...Italia

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  1. #1
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    adesso scatta il sociologo che e' in me
    ripeto solo quello che ha detto Paolo ma con parole diverse.
    diciamo che 25 anni fa c'erano dei punti fermi, il bene ed il male, il giusto e lo sbagliato.

    nella nostra societa' invece anche i valori piu' radicati nella nostra cultura si possono mettere in discussione. e' la liberta' ragazzi e la liberta' ha il suo prezzo. qual'e'?
    il prezzo della liberta' e' il dover prendere decisioni molto presto, dover trovare se stessi invece di avere la strada gia' spianata.

    questa pressione sull'individuo si nota sia a livello sociale (qualcuno si puo' ritrovare solo, in casi estremi) ma anche a livello individuale. quando quello che sei e' frutto delle tue scelte l'unico da biasimare per una scelta sbagliata sei te.

    Paolo dice giustamente che gli italiani stanno in casa fino a 30 anni, la paghetta per i vizi e' normale, cosi' come i lavori a tempo determinato. questo quadretto della normalita' rispecchia l'italiano medio, nella norma, ve la ricordate la curva di gauss? beh al centro.. ma le scelte sono personali ragazzi, se io decido di andare a vivere con tre amici a 20 anni sono italiano anch'io esattamente come gli altri, e sono anche dentro la curva di gauss!

    E' nella nostra cultura stare in casa fino a 30anni? ma la cultura cosa e'? chi la decide?
    quando uno fa delle scelte nella vita come vivere con i suoi lo fa per scelta, per necessita' o perche' e' talmente normale che non ci si pensa piu'?

    cercando di rispondere alla domanda di Paolo... quando si e' grandi e perche'?
    e' una domanda difficile. io sono uno di quelli che cerca di insegnare l'indipendenza ai propri figli, l'uomo moderno secondo me deve essere in grado di fare tutto da solo. il problema nasce nel quantificare questo "da solo".

    se si mette troppa pressione sul singolo si puo' avere conseguenze catastrofali, depressioni, suicidi, asocialita' etc etc, ma se si rimane mammoni non si cresce mai, e saremo sempre unomini a meta'.

    adesso, l'eta' cambia da individuo a individuo, sta anche ai genitori tirare o lasciare la corda al momento giusto, perche' le scelte che si fanno da adolescenti si portano dietro tutta la vita. scelte difficilissime, sia come figlio ma anche come genitore, quindi per come la vedo io, l'eta giusta per essere grandi e indipendenti e' tra i 18 ed i 25.
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

  2. #2
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    C'è del sociologico in uber???Azz
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  3. #3
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    paolo apre una questione che non finisce più. quando si è grandi?
    bo da bambini giochiamo a fare i grandi, da adolescenti ci sentiamo già grandi e a 40 anni siamo dei bambini. c'è qualcosa che non va mi sono perso qualche passaggio?
    non so quando si è grandi ma per citare Antoine de Saint Exupèry
    Tutti gli adulti sono stati bambini ma solo pochi se lo ricordano.
    ricordarsi d'essere stati piccoli ci dovrebbe ricordare che ora siamo grandi, anche se non era questo il senso della citazione

  4. #4
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    io credo che si è veramente grandi quando:

    - si lavora;
    - si è economicamente indipendenti;
    - ci si sposa;
    - si pensa 3/4 volte prima di fare una scelta, ma pensando in fretta;
    - si fanno dei figli.

    poi c'è qualcuno che nonostante tutto resta mammone!!

    Comunque, parlando di me, l'unica cosa che m'interessa è finire l'università e trovare subito un lavoro, poi sposarmi entro i 27 anni.

  5. #5
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    Diventare "grandi" nel significato di maturazione dell'individuo in termini socio-psicologici non é necessariamente vincolato da parametri economici (lavoro, soldi) o da relazioni sociali (matrimonio, prole).

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Boromir Visualizza Messaggio
    Diventare "grandi" nel significato di maturazione dell'individuo in termini socio-psicologici non é necessariamente vincolato da parametri economici (lavoro, soldi) o da relazioni sociali (matrimonio, prole).
    beh, guarda, avere una certa indipendenza economica fà sì che puoi lasciare la casa, o almeno averne la possibilità, in modo da poter dimostrare la tua maturità in modo completo nella vita di ogni giorno. Anche il matrimonio e prole fanno sì che l'uomo maturi sentendo le proprie responsabilità, o sbaglio?

  7. #7
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    io capisco cosa vuol dire Call, pero' quoto boromir.
    si lascia casa perche' si e' maturi, o si e' maturi perche' si lascia casa?
    Una volta ci si faceva il culo per vivere, ora è la vita a esser presa per il culo! [Heerokeem]

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