muhauhauhauha da grande di mestiere voglio fare "lo zio tattoos"![]()
muhauhauhauha da grande di mestiere voglio fare "lo zio tattoos"![]()
location: in una palestra romana, fine anni novanta.
un tizio di mezza età, sudaticcio e rozzarello, è solito pormi quesiti esistenziali - per lui - durante i miei orari di turno, nei quali chiaramente non posso sfuggire ma solo difendermi con il mio caustico humor.
" a sor mae' - è l'attacco - ma io so' du mesi co sta scheda e nun me riesco ad asciugà i dorsali"
"mmmhh - lo scruto pensoso - ma l'asciugamano lo porti?"
"no, sor maè, a parte i scherzi, è che c'ho proprio 'a ciccia sulla schiena e c'ho fatto tutti i'esercizi: ho provato a fa er lat dietro e nun s'asciuga; poi m'hanno detto che fa male e ho provato er lat avanti, ma niente; ho fatto er lat inverso e nun me dimagrisco; che devo fa' pe dimagrì 'a schiena?"
"prova con il lat scremato, di solito funziona"
"ma no? dice...davero, davero sor mae'?"![]()
altra scena, a parti invertite.
Vedo un ragazzone in piedi, davanti allo specchio, eseguire il lento dietro in maniera scomposta e frenetica; mi avvicino e provo a correggere:
"perchè fai questo esercizio in questo modo? sai che è potenzialmente dannoso per le articolazioni ed i tendini, rischi infortuni alla cuffia dei rotatori. Potresti perlomeno eseguire la distensione lenta avanti, è più sicura.
"Aoh, forse tu 'na cosa nun la sai: io nun vojo allena' li dertoidi avanti, io vojo corpi' quelli de dietro, ecco perchè manno er bilanciere dietro".
"beh- faccio finta di niente e mi sforzo di suggerire - allora, per la sezione posteriore dei deltoidi, dovresti fare le alzate a 90°, piegato in avanti".
"Lo vedi che famo a nun capisse - sorride come chi la sa lunga - si me piego in avanti, come dici te, poi er bilanciere dalle spalle dietro come lo sollevo?"
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in epoca diversa, stesso teatrino.
Due amici - Ciccio (Francesco) e Pino (Giuseppe) - sono soliti allenarsi insieme, perdere tempo insieme e farlo perdere agli altri....insieme.
Hanno la scheda in comune, così se la interpretano a vicenda (e si capiscono solo loro): della serie uno sa leggere e l'altro scrive, uno parla l'altro acconsente.
Ciccio è solitamente il più intraprendente dei due.
Un giorno me lo vedo venire incontro, insieme all'amico inseparabile, con aria minacciosa e brandendo in mano un bilanciere angolato cambered.
"Senti n'pò - sventaglia la scheda sotto il mio naso - quì ce sta scritto frenche presse cor bilanciere; ma st'esercizio come se deve da fa'? "
Cerco di assumere un aria professionale ed inappuntabile e sentenzio: " Supino".0
In un attimo, il Ciccio in questione salta sulle spalle del remissivo amico e mi dice:
"va be',... su-Pino ce stò e mo' che devo fa' ??"
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Oddio muoio! auhauhauhauhuha"va be',... su-Pino ce stò e mo' che devo fa' ??"![]()
ed ecco uno dei più celebri "cult" di Tonymusante(peraltro, già raccontato sul diario di Tattoos, da cui copio/incollo)
Avvenne alcuni anni fa, durante una delle svariate sessioni della mia vita palestrara, che hanno originato gli improponibili aneddoti cui sottopongo - come cavie - i miei allievi e/o partners d'allenamento, nella convinzione che se riescono a superare la prova del mio inverecondo sarcasmo, allora sono proprio pronti a sostenere ogni battaglia!!
Dunque, si presenta in quel periodo un ragazzo ( invero cresciuto) proveniente da Potenza (come noto, capoluogo della Basilicata) il quale, appassionatosi del nostro sport e invogliato dai miei ragazzi, si unisce a noi con molta buona volontà ma risultati non proprio indimenticabili.
Per incoraggiarlo, gli infondo fiducia e gli indirizzo vari complimenti: tra gli altri, un giorno dico ad alta voce "lui si, che è l'unico, vero e autentico powerlifter !".
Al che, uno dei miei atleti più forti, visibilmente contrariato, mi chiede:" e perchè mai sarebbe l'unico vero powerlifter ?";
ed io serafico - "perchè il powerlifter è un alzatore di potenza e lui quì è l'unico" ;
il ragazzo, che non aveva ancora compreso, insiste: "perchè noi invece che siamo?", ed io - "scusa ma tu di dove sei?" - allora lui, stupito: "di Roma, perchè?"
"Appunto - concludo io - tutt'al più sarai un romanlifter...ma lui resta l'unico alzatore.... di Potenza"
e fu così che il promettente atleta abbandonò l'agonismo![]()
un episodio antico:.......Roma, Budokan, primissimi anni '80
Era appena esploso il boom delle palestre di pesi e di cultura fisica in particolare; dall'America "Conan il barbaro" - il film di Milius con Schwarzwnegger protagonista - trascinava impetuoso l'"edonismo raeganiano" ed a Roma, nel marzo '82, una folla di 18/20enni palestrari assaliva il Cinema Adriano per la "prima" o aspettava il protagonista, giunto per la presentazione, dinanzi all'hotel Plaza di via del Corso (lo stesso ancora nel ciclone, anni dopo, per le monetine a Craxi).
La palestra Budokan, in zona Prati, (la mia prima palestra ) è una delle più rinomate ed il suo titolare, il maestro Franco Avenali, una specie di guru del ferro per quegli anni.
Allora le palestre erano meno, soprattutto avevano meno confort ma prosperavano grazie ad una domanda improvvisamente alta, rispetto all'offerta limitata, che consentiva loro di dividersi, tra pochi, grosse fette del mercato.
I vecchi "maestri" della pesistica o gli ex "cascatori" dei film mitologici anni '60 erano usciti dal ghetto degli scantinati §75 e neanche si capacitavano di questo incredibile inaspettato benessere.
Anche Avenali, come gli altri, galoppava il successo con voluttà rimanendo ancorato alle idee ed ai dogmi antichi che lo avevano guidato nei suoi oltre 50 anni di vita, buona parte della quale dedicata al bilanciere ed ai manubri.
Nella palestra Budokan non c'era l'aria condizionata (un'eresia per i Centri Fitness di oggi) e, a giugno, con una temperatura prossima ai 40°, alle nuove generazioni poco inclini al sudore in allenamento, il mitico Avenali rispondeva invariabilmente:
" se er Padre Eterno ha fatto er caldo, vor dì che ve fa bene: lavorate sodo".
Ma - si sa - i tempi mutano, la clientela cambia, aumenta e...paga, quindi esige, cosicchè anche il monolitico Franco si dovette arrendere all'invenzione di Courrier!
Quel giorno dell'estate '82 - in epoca di mundial spagnolo, per capirci con i meno giovani del forum - tutta Budokan era in gran fermento: l'aria condizionata era appena stata trionfalmente introdotta e "er maestro" Franco osservava e pregustava, tronfio, gli effetti del suo nuovo oneroso investimento: in sala aerobica (se così poteva definirsi la stanza del corpo libero accompagnato dalla musica) la "conditioned air" era al top, cioè ovviamente a "palla", visto che da noi le cose si estremizzano sempre: da niente a tutto e, quindi, a troppo.
Mentre Franco illustrava e vantava i meriti della sua nuova creatura, una timida mano si alza dal fondo della sala ed un incauto signore domanda:
"scusa Fra', ma nun è che se potrebbe abbassà un po' l'aria o chiuderla del tutto, visto che quì fa un po' freschetto!"
Avenali è come fulminato; ma con quell'aria sorniona del vecchio romano che si aspetta di tutto e nulla da a vedere che lo scomponga - come un'icona, ad esempio, ironicamente rappresentata in quei decenni dal senatore Andreotti - chiama a se l'utente disturbatore: "viè quà, viè, vie' quà"
e il signore, un po' impacciato: "ma perchè che ho detto?";
"Niente - fa Franco - niente: ma tu lo sai perchè a Tor di Quinto, la sera, ce stanno tutti li focherelli accesi?"
"si va bè, Franco, ma non vedo cosa c'entri?"
"c'entra, c'entra - insiste Avenali - lo sai perchè?"
"Si, lo so, ma io ti ho solo chiesto.... "
"Non preoccuparti - incalza Franco - ma tu lo sai perchè ce stanno li focherelli accesi a Tor di Quinto?"
"Si - risponde quello per chiudere - lo so: è perchè ci stanno le puttane"
"No - precisa Franco - lo vedi che non lo sai? E' perchè....chi la vo' cotta e chi la vo cruda"!!![]()
ed ora invece un episodio recente: Roma, Acilia pochi giorni prima della gara di stacco.
Siamo nella palestra Le Cupole di Acilia, dove, tra dieci giorni, organizzo il IV trofeo "Deadlift" di stacco da terra.
Sono passate le 20.00, Sara e Damiano sono già sul posto e sto aspettando l'arrivo di Omar, per l'ultimo test prima della gara.
Nell'attesa, ho tirato fuori la pedana, posizionato il bilanciere ed avvicinato i dischi per guadagnare tempo.
Una ragazza ha pensato bene di sdraiarsi per fare stretching proprio in quella zona: dopo un quarto d'ora è ancora lì, distesa a pelle di leone davanti alla gabbia, proprio in prossimità della pedana.
Mi avvicino e con gentilezza le chiedo: "scusa, non è che potresti spostarti o magari accelerare i tempi? Perchè, vedi, noi quì tra poco dovremmo staccare".
La fanciulla si volta lentamente e, con aria meravigliata, mi fa: " Ah si?! E com'è? La palestra stasera chiude così presto?!"![]()
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