Questo infatti è uno dei luoghi comuni più diffusi tra gli "esterni" nei riguardi del mondo del body-building. Personalmente lo classifico nel gruppo "scuse per non far fatica". Questa frase infatti viene solitamente detta in contesti simili a questo:
"Ehi, guarda quello lì che fustacchione"
"Eh sì cara, ma voglio vedere quello lì tra dieci anni quando smette..."
Allora, io sono sicuro che nel 90% dei casi, un bodybuilder che si ritira dall'agonismo continua ad allenarsi, perché le modifiche prodotte a livello fisico sono talmente tante che è veramente difficile anche solo "accettarsi" come persona normale. Non parlo di dimensioni muscolari da Hulk o di venature da cartina stradale, però è chiaro che una persona abituata a vedersi i muscoli addosso non può certo accettarsi piatto e grasso.
Questo per dire che certi discorsi lasciano un po' il tempo che trovano: quel "quando smette..." sa un bel po' di luogo comune, di scarsa apertura mentale, di ignoranza pura. Molti sono convinti che ti alleni, metti su muscoli e poi quelli rimangono quando smetti, ma spiacente non è così. Il corpo umano non è come una casa che costruisci e rimane lì. A me quando mi chiedono "cosa succede quando smetti?" mi viene voglia in primis di mollare una sberla, poi di dire "ma perché dovrei smettere?" e infine di optare per un semplice, quanto efficace, "non lo so, è da quasi 18 anni che mi alleno senza fermarmi".




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