"Se qualcosa può andare male, certamente lo farà"
Non ricordo di preciso le parole, ma il senso della mitica legge di Murphy rimane intatto. Questo è stato il mio primo pensiero domenica verso le 18.30, dopo la 2a serie di squat
"Se la sorte t'è contraria e mancato t'è il successo, smettila di far castelli in aria e va a piangere sul cesso"
Questa invece è di Aigor, saggezza transilvana direttamente da Frankenstein Junior
In queste settimane ho studiato. Non i Principi di Poliquin dove ogni 3x2 si ripete che "se vuoi deltoiodi a palla di cannone, lascia i pesini rosa e fai push press con 800lb come Mike Dork campione olimpico di Backgammon da me allenato", oppure "Joe Dumb campione di Freccette della nazionale olimpica del Quebec faceva fatica a tirare lo sciacquone del cesso prima di allenarsi con me, oggi tutte le mattine dopo colazione fa clean&jerk 1x20 con 500lb"...
ho studiato IronPaolo, perche ***** io voglio sapere come farle le cose, non che vanno solo fatte... che lo squat è importante mi pareva di averlo inteso, non dirmi che sono un effeminato ateniese se non scendo culo a terra con la lavatrice in groppa come Tom Dull campione nazionale di boccette, dimmi come arrivarci culo a terra
insomma, domencia comincio lo squat con il riscaldamento:
1x6x51kg, 1x5x61
tutto bene, mi concentro sul movimento per sentire i femorali, spingere con la catena posteriore. il peso è poco perciò ovvio che ci riesco (oddio, ovvio non è cmq...)
parto con le serie allenanti in 5x5x71 (i numeri dispari mi piacciono, per dire io non mi sveglio alle 7.30, ma alle 7.33, giusto per non avere il tondo 0)
la prima è ok, anche se mi accorgo di non scendere bene come vorrei. la seconda fa pena. non è che non scendo sotto il parallelo, è che per rialzarmi strattono come un pirla infoiato; all'ultima rep della serie poi, non riesco neppure a fare 20° di movimento... mi blocco subito
perciò, fermo nell’idea “movimento first!” scarico a 67kg. Mi concentro. Mi incastro bene. scendo controllato. Fisso la maniglia della porta di fronte per avere come riferimento l’accosciata… ci arrivo, bene!, risalgo cercando di sentire i femorali che guidano.
Io sono uno dei tanti che ha sempre considerato lo squat come un esercizio esclusivo per i quadricipiti. Io gli errori che paolo descrive non li facevo (li faccio ancora, ma per motivi diversi) per sbaglio, ma convinto. Io non salivo di quadricipiti perché mi sbilanciavo o non tenevo con i glutei, li strizzavo perché DOVEVO sentirli trainare tutto il movimento di accosciata. Bene, leggere mi ha fatto riflettere.
Per farlo BENE sto squat, io scarico fino ad avere il solo bilancere sulle spelle se serve. Mi sono sempre posto il problema che scaricando troppo e ripartendo perdo mesi preziosi di “massa”. Stupido! Perdi mesi preziosi se NON lo fai. Sei Michael Johnson che della biomeccanica se ne sbatte perché ha un fisico stratosferico? Non credo proprio, perciò la tecnicica conta troppo per lasciarla “accadere”, ma te la devi cercare. Solito errore mio che ho fatto e faccio con i pesi: considerarli diversi da altri allenamenti. In fondo, l’obiettivo è il carico. Mi sono ricordato di quando, iniziando triathlon, pensavo che la corsa fosse… la corsa. Che diavolo di tecnica vuoi che ci sia? Metti un piede dopo l’altro e tanti saluti. Ottimo, fai cosi, corri 1h 30’ zompettando sulle ginocchia perché non sai che la corsa è una questione di anche e caviglie e prenota il CTO perché hai massacrato le cartilagini rotulee… tenendo una fantasmagorica media di 6’ al km!!!
Morale: voglio fare bene il movimento… non mi frega se metto i pesini rosa e se Leonida passando mi da della checca, se entra Poliquin e mi dice che sua nonna olimpionica di rubamazzo carica di piu… il concetto, tanto banale e ovvio, è questo: come nella corsa, te la puoi cavare senza tecnica fino ad un certo punto (punto che per fenomeni come Johnson è moooolto lontano, ma tra le decine di atleti altrettanto fenomeni che ha battuto, quanti come lui potevano sbattersene della tecnica?) ma raggiungi un plateau (wow!) oltre il quale vai solo se le cose le sai fare davvero. Nello squat questo vuol dire: piu carico domani, a patto di meno orgoglio oggi (orgoglio de che poi… tra 67 e 71 kg mi viene in mente il libercolo “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano”)
Per la fredda cronaca, ho teminato qui l’allenamento, perché nel riscaldamento del military press mi sono contratto la schiena (forse un po di freddo, non so), ma sono stato piu contento di quando ho raggiunto i 100 kg di stacco. Perché ho finalmente trovato una via, invece di “tentare” e vedere come andava.
Per chiudere alla yankee, non mi posso non concedere una frasetta sborona… io la prendo dal Rocky Horror Show, perché mi piace lo spirito:
Don’t dream it, be it!



Rispondi Citando



Segnalibri